Recensione Tearaway

Un mondo di carta ci aspetta!

Versione testata PS Vita.
Originalità e magia. Questi i tratti fondamentali che hanno contraddistinto i titoli della serie Little Big Planet.
Abbiamo amato Sackboy e il mondo dei sogni fin dal primo istante, rapiti da un’atmosfera fiabesca e da uno stile unico e inconfondibile. Per questo all’annuncio di Tearaway, una nuova ip per PS Vita mostrata per la prima volta al Gamescom 2012, eravamo entusiasti per quello che il titolo prometteva, ma anche timorosi che il nuovo lavoro dei Media Molecule potesse essere troppo simile a Little Big Planet o finisse per perdere parte di quegli elementi fondamentali che volevamo vedere ancora in un titolo sviluppato dalla software house inglese.
Ma i nostri timori erano infondati. Il mondo di Iota è infatti soprattutto questo: originalità e magia.
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Una consegna speciale.

Iota (o Atoi, se scegliamo un personaggio femminile) è un messaggero, un messaggero che vive in un mondo di carta. E, in un mondo fatto di carta, un messaggero non può che essere una busta per le lettere. Ciò che però rende speciale questo piccolo amico di cellulosa non è solo il suo aspetto o il mondo in cui vive; sono il suo messaggio ed il destinatario della consegna: Tu.
Nel mondo di Tearaway, i Tu sono essere sovrannaturali, capaci di creare o distruggere secondo il loro capriccio, che spaventano ma che possono anche illuminare la via: sono a tutti gli effetti delle divinità. Attraverso la fotocamera anteriore di PS Vita ecco però che il Tu destinatario del messaggio di Iota appare in un buco nel sole e.. non è un Tu qualsiasi: quel Tu sei tu!
Parte così la storia di Iota, piccolo messaggero di carta, che deve raggiungere il sole per consegnare un messaggio a quello strano e potente Tu apparso all’improvviso. Il viaggio non sarà privo di ostacoli e le cartacce, per lo più costituite da vecchi fogli di giornale, inizieranno a cadere dal buco nel sole seminando il panico in questo pacifico mondo di carta.
L’avventura ha così inizio e durante le 7-10 ore di gioco il legame tra la bustina e il Tu diventerà sempre più forte. Tearaway è infatti uno dei quei titoli che, come Beyond: Two Souls, riesce a coinvolgere emotivamente il giocatore, pur seguendo strade così diverse da quelle seguite dai Quantic Dream: l’atmosfera fiabesca, le musiche, l’interazione con Iota… tutto contribuisce a toccare le corde dell’animo di quei giocatori che sapranno farsi coinvolgere. Il tempo e lo spazio reali, alla fine, non esisteranno più e vi troverete immersi in questo mondo di magia. Il finale del gioco, ben preparato nei ritmi e raggiunto anche dopo qualche colpo di scena, vi coglierà comunque alla sprovvista: come quando veniamo svegliati nel mezzo di un bel sogno, tornare alla realtà peserà non poco.

Mostra a tutti quanto sei potente! 

Tearaway non è però solo un titolo emozionale: il platform creato da Media Molecule trova infatti solide fondamenta anche in un gameplay vario e specifico per la piattaforma di appartenenza. 
Iota inizialmente potrà solo camminare, perciò, nelle prime fasi di gioco, l’intervento del Tu per spianare il cammino della bustina sarà quantomai indispensabile; ma la collaborazione tra i due sarà sempre fondamentale. Nel corso della storia verremo infatti via via introdotti a varie e diverse possibilità: mentre Iota imparerà a raccogliere oggetti, saltare, rotolare ed usare un’arma un po’ particolare, Tu prenderai sempre più coscienza della tua divine possibilità; il legame tra i due mondi, quello reale e quello di carta, creato dal buco nel sole, permetterà al giocatore di usare PS Vita per manipolare ed influenzare quel mondo osservato così da lontano. Con il touch pad posteriore potremo dunque far vibrare la pelle di un tamburo per permettere a Iota di raggiungere zone altrimenti troppo elevate, bucare letteralmente il terreno per smuovere con il nostro potente dito montagne e colline, oppure causare terremoti; il touchscreen, invece, ci permetterà di eliminare alcune fastidiose cartacce, svelare delle zone nascoste e creare nuovi passaggi al nostro alleato. Anche il giroscopio viene sfruttato a dovere e con buona precisione, permettendoci di spostare alcune piattaforme mobili, e la pressione cordinata dei tasti X e O sarà spesso indispensabile per superare alcuni mini-enigmi ambientali.
Oltre a questo, Iota potrà vantare in alcuni livelli una cavalcatura speciale, sfruttare la colla per sconfiggere la forza di gravità e farsi nuovi amici. Tutti questi elementi sono mixati sapientemente tra loro, in un sistema equilibrato posto all’interno di un level design degno dei migliori esponenti del genere platform.
Tutto sembra funzionare a meraviglia, eppure ci sono un paio di pecche che è necessario segnalare. Mai come in questo titolo, innanzitutto, l’ergonomia della portatile Sony lascia un po’ a desiderare: chi vi scrive, pur non avendo mani particolarmente grandi, si è trovato infatti più volte in difficoltà nello scegliere se impugnare saldamente la console oppure evitare che le proprie dita facessero inaspettatamente capolino nel mondo di carta, causando qualche disastro e la perdita del francobollo (che in Tearaway significa ricominciare dall’ultimo checkpoint). In secondo luogo, abbiamo trovato lo stesso sistema di checkpoint troppo permissivo: cadere in un precipizio o essere sconfitti da una cartaccia non creerà mai particolari patemi, poichè potremo sempre riprendere il gioco da punti di controllo, veramente troppo vicini tra loro. Certo, in questo modo si previene la frustazione tipica di alcuni giochi a piattaforme e si preserva quell’empatia indispensabile per goderci a pieno il viaggio di Iota; però un sistema più simile a quello di Little Big Planet (puoi ripartire da uno stesso checkpoint massimo un tot numero di volte, ndr), in questo caso, avrebbe reso le sezioni più ostiche un po’ più “rischiose” e aumentato il livello di sfida generale, oltre che la longevità.

Paper craft

Il mondo di Tearaway è un mondo fatto di origami: l’idea di sfruttare il paper craft per un videogioco è senz’altro originale e, pur avendo qualche precedente, mai, per quanto riusciamo a ricordare, è stato creato un gioco di questo livello partendo da quest’unica idea centrale. In più, una volta terminata la nostra, purtroppo breve, avventura nel mondo di carta, i ragazzi di Media Molecule hanno ben pensato di inserire un nuovo, potente editor per aumentare la longevità del loro titolo: i Tu. Grazie al portale Tearaway.me, infatti, il giocatore potrà creare il proprio personale mondo di carta: basterà qualche cartoncino colorato, una stampante ed un po’ di colla. Niente “popit”. Sbloccato il modello dell’oggetto che vogliamo riprodurre, sarà dunque sufficiente stamparlo e, con un po’ di pratica, ben presto riusciremo a realizzare anche le creazioni più complicate.
Nel videogioco, invece, non esiste alcun editor dei livelli e le uniche creazioni interne si limiteranno a qualche accessorio di carta da applicare sul nostro amico, che possiamo poi fotografare e condividere con i nostri amici.

La carta prende vita

E’ difficile applicare adeguatamente le tradizionali categorie tecniche ad un titolo che deve riprodurre della carta, ma, nonostante qualche incertezza nella fluidità generale del titolo, possiamo affermare con certezza che Tearaway è un piccolo capolavoro anche a livello tecnico. Nessuna traccia di aliasing ed una generale pulizia grafica esaltano i colori e i paesaggi cartacei che caratterizzano il level design. Il mondo di gioco, poi, è vivo tra le nostre mani: il vento soffia tra le fronde degli alberi, i fiori si schiudono al nostro passaggio, gli scoiattoli giocano e gustano gelosamente le loro ghiande. Definire realistico un mondo di carta è paradossale, eppure il mondo di Tearaway, così palesemente immaginario, sembra molto più reale di tanti altri mondi di gioco. C’è qualche difetto e bug, come quando al termine del livello “Spaccatura Wendigo” ci siamo trovati una delle pericolose bestie dalla parte sbagliata del cancello, ma sono difetti minori che non pregiudicano in nessun modo l’esperienza di gioco complessiva; anzi, tenendo in considerazione quanto sottile è la materia che compone ogni elemente del titolo, non è assurdo pensare che un Wendigo di carta riesca a passare attaverso le sbarre di un cancello. 
La colonna sonora, infine, si adatta perfettamente al clima di magia che si respira nel corso di tutta l’avventura, con musiche varie, spesso ispirate a ballate folkoristiche, e con effetti sonori di buonissimo livello (lo scrosciare dell’acqua, il calpestio dei passi di Iota sulla colla, il cracidare dei corvi). Anche il doppiaggio italiano dei narratori riesce a trasmettere in maniera soddisfacente l’idea di trovarci all’interno di una bella fiaba, con un buon mixage che non obbliga a leggere i sottotitoli.
iota

Commento finale

Tearaway è, in definitiva, uno dei migliori e più originali giochi per PS Vita. Il titolo si inserisce nel genere platform senza sfigurare nel confronto con i mostri sacri coi quali è constretto a rivaleggiare, ritagliandosi senza difficoltà il suo spazio nel cuore anche del giocatore più esigente. Magari non tutti riusciranno a farsi convolgere a pieno in questa storia particolare, ma il gameplay vario, l’ambientazione ispirata e originale ed il sapiente uso di tutte le caratteristiche della piattaforma di riferimento danno un ottimo motivo per acquistare la portatile Sony. Il prezzo di listino poi, 29.99€ per il retail, 24.99€ per la versione digitale, rende l’ultima fatica dei Media Molecule un acquisto quasi obbligato e giustifica una longevità non eccelsa, permettendo anche di sorvolare su qualche piccolo difetto e su un livello di sfida mai troppo elevato.

Pro Contro 
– magia e originalità
– creato su PS Vita, SOLO per PS Vita
– level design ispirato
– prezzo ridotto
– basso livello di sfida
– qualche “singhiozzo” tecnico
  Voto Globale: 91 
 
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