Nintendo, nuova sentenza sui giochi pirata

L’Alta Corte di Monaco da ragione a Nintendo.

Un milione di euro. Questo il danno causato da SR Tronic a Nintendo secondo l’Alta Corte di Monaco. La sentenza, che non è ancora definitiva visto che è stato parzialmente concesso il diritto di ricorrere in appello (procedura non insolita in questioni giuridiche complesse), ha quindi confermato la tesi per cui i dispositivi di elusione dei sistemi di controllo Nintendo (come schede R4 e simili) mirano principalmente alla riproduzione di giochi scaricati illegalmente senza licenza, causando così danno a Nintendo e agli sviluppatori. Di seguito il comunicato stampa con la reazione di Nintendo alla sentenza odierna.

NINTENDO ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE LA SENTENZA DELL’ALTA CORTE DI MONACO 

13 Febbraio 2014 – Nintendo accoglie con favore la sentenza emessa oggi dall’Alta Corte di Monaco secondo la quale i dispositivi di elusione come i duplicatori di giochi, progettati per consentire la riproduzione di giochi piratati, sono illegali. La Corte ha chiesto a SR Tronic, venditore di dispositivi di elusione con sede in Germania, di pagare €1.000.000 di danni.Sulla base della sentenza, Nintendo ha confermato che continuerà a perseguire i produttori, i venditori e gli importatori di dispositivi di elusione. In linea con una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Nintendo v PC Box (causa C-355/12, Nintendo v Box PC del 23 gennaio 2014, ndr), la decisione dell’Alta Corte ha confermato che lo scopo primario dei dispositivi di elusione è quello di facilitare la riproduzione di videogiochi pirata.Nintendo avvia queste azioni non solo a nome proprio, ma anche nell’interesse delle oltre 1.400 aziende di sviluppo di videogame che dipendono dalle vendite legittime di giochi.

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