Recensione Inazuma Eleven

Inazuma Eleven, da poco rilasciato sull’eShop del 3DS, è il primissimo episodio dell’ormai celebre saga di videogiochi che da anni “calca” il terreno delle console portatili di casa Nintendo; dapprima rilasciato su Nintendo DS nel 2008 per il mercato italiano, il titolo ha poi visto sul territorio nipponico il rilascio di una collectors edition “Inazuma Eleven 1-2-3″ contenente non solo questo capitolo, ma anche gli altri due già usciti in Italia, tra cui il recentissimo Inazuma Eleven 3: Ogre all‘attacco (di cui potete leggere la nostra recensione QUI). E’ ormai passato poco più di un anno e Level-5 ha deciso farci rivivere le emozioni del primo capitolo anche sulle console portatili di nuova generazione, ad un prezzo accessibilissimo di 18€ circa,  in formato digitale.

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Il gioco ruota intorno ad una trama ben calibrata e distinta che ci vedrà protagonisti della rivalsa di una piccola squadra di calcio in pessime condizioni, il cui destino sembra segnato dal pessimismo e dalla poca voglia di mettersi in discussione dei membri della squadra; tra questi spicca tuttavia la grande passione di Mark Evans, protagonista della serie, nonchè portiere della squadra destinata a diventare campione regionale del Giappone. Tra mosse ed appunti segreti, hanno così inizio le avventure di Evans e dei suoi compagni.

 

La trama si presenta piuttosto semplice ed intuitiva, con una narrativa di basso livello che ci vedrà per lo più protagonisti delle nostre stesse azioni, con fasi di gameplay che cercheranno, a grandi linee, ma in modo molto mirato, di spiegarci cosa sta accadendo.

 

Avremo a che fare quindi con diversi personaggi e parte di questi saranno da noi utilizzabili per potenziare la nostra squadra. Non tutti pero’ saranno direttamente schierabili in campo, ma un certo numero di questi ci permetteranno di accedere a determinate funzioni. Mancano tuttavia alla narrazione dei colpi di scena che avrebbero potuto aggiungere un po’ di pepe al tutto, ed in effetti il titotolo sembra concentrato a sviluppare una idea di gioco differente piuttosto che sullo story telling.

Ultimamente abbiamo avuto modo di analizzare le versioni più recenti della saga di Inazuma Eleven, e tornando ai vecchi capitoli, ci siamo resi conto che il sistema di controllo del gioco non è in effetti cambiato poi cosi’ tanto, anzi non è cambiato per nulla. Anche se il rilascio di nuovi episodi potrebbe garantire nuove possibilità di miglioramento, il titolo è in realtà rimasto ancorato al solido sistema di controllo tramite touch-screen che ci fa interagire con tutti i personaggi a nostra disposizione sul campo, permettendoci di decidere i loro movimenti a nostro piacimento scorrendoli sul campo, di passare il pallone o di tirare in porta. Il gioco presenta una struttura da classico J-RPG dove le battaglie, alcune di esse casuali, si svolgeranno sui campi di calcio ed a suon di goal; i nostri personaggi avranno a disposizione un bel set di mosse speciali e ci sarà possibile scegliere la formazione da schierare in campo, così come l’equipaggiamento da indossare per ognuno dei nostri giocatori.

Gli amanti del genere apprezzeranno particolarmente tali feature e non è da sottovalutare il sistema di crescita dei personaggi, azzeccattissimo nell’approccio con i giochi sportivi, vista e considerata la potenziale crescita che si può ottenere da un buon allenamento, non solo nel videogioco, ma anche nelle vita reale.

 

Nel settore multiplayer Inazuma Eleven presenta le sue pecche più evidenti, garantendo solo un’esperienza di gioco in locale per due giocatori, nonostante la possibilità di connessione ad internet, che è pero limitata alla ricerca di nuovi giocatori distribuiti ufficialmente. Riscontriamo pertanto il medesimo difetto dei capitoli successivi, ma va tenuto bene a mente che in realtà in Giappone, tutti e tre i titoli sono stati originariamente rilasciati su Nintendo DS, le cui capacità di gioco online non erano propriamente “avanzate”.

Se dal punto di vista del gameplay Level 5 ha optato, ai tempi, per una scelta innovativa e divertente, non solo dal punto di vista dei controlli, ma anche per la perfetta integrazione del sistema di esplorazione classico degli RPG e del sistema di crescita dei personaggi, da un punto di vista prettamente tecnico il gioco non brilla particolarmente. Il peso degli anni, nonostante la riedizione per Nintendo 3DS del titolo, è parecchio evidente ed il titolo non vanta di sicuro texture o sprite di alto livello: gli scenari, poco dettagliati e definiti, sono in particolare il primo aspetto critico che ci sentiamo di sottolineare in questa review, seguito da una colonna sonora non esattamente entusiasmante. Sono tuttavia da apprezzare ed elogiare le sempre verdi cut-scene in Computer Graphic presenti all’interno del titolo e che poi scopriremo continueranno ad accompagnarci nel corso degli anni con il successivo rilascio dei nuovi titoli, così come il magnifico doppiaggio in lingua italiana.

 

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