Hands-on inFamous: Second Son, speciale evento di presentazione

Ospiti d’onore Bryan Fleming, Ken Schramm e Troy Baker

Versione testata PlayStation 4.
Dopo l’opulenza della presentazione di Beyond: Two Souls all’Hotel Exedra, tutto ci aspettavamo tranne arrivare in Piazza della Marina a Roma e non trovare anima viva che sapesse in quale edificio si sarebbe svolto l’evento Sony.
Giunti un po’ smarriti all’interno un parcheggio universitario squallido e degradato, con edifici cadenti ed un piazzale che sembrava il punto di raccolta delle buche romane, abbiamo così girovagato qualche minuto in compagnia di una responsabile del catering dell’evento, che come noi non aveva idea si come raggiungere quello che ormai stava diventando il misterioso Centro Artigiano Borghetto Flaminio.
Qualche telefonata ed ecco che veniamo indirizzati all’interno di uno stretto vicolo, che in tempi migliori aveva conosciuto anche la gioia di una completa asfaltatura: ci viene detto di cercare una carrozzeria. Fortunatamente il sole illuminava la via, altrimenti la sensazione di ritrovarci all’interno di un videogioco post-apocalittico sugli zombie avrebbe potuto farci salire un po’ d’ansia.
Un centinaio di metri in questo scenario devastato e finalmente riconosciamo la nostra destinazione. Dei cartelloni gialli con scritta nera campeggiano infatti su delle mura in lamiera e una piccola porta in ferro battuto: zona sotto il controllo del D.U.P. (Department of Unified Protection), vietato entrare. Farsi riconoscere!
Raggiungere la location scelta da Sony di colpo fa svanire ogni dubbio sulla zona che fa da cornice all’evento. Ancora qualche attimo di attesa per l’accredito e poi ci immergiamo completamente nell’atmosfera della downtown di Seattle.
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Una nuova generazione di Conduit

Poiché l’ottimo lavoro degli organizzatori è documentato anche dalle foto che alleghiamo a questo speciale, non ci dilungheremo oltre sull’argomento, lasciando parlare le immagini. Ciò che ci interessa di più, ora, è parlare del gioco: dopo qualche minuto di attesa, allietata da un’ottima colazione (di cui ringraziamo anche la nostra compagna di disavventure pre-evento), ha infatti inizio la presentazione di inFamous: Second Son.

Il primo ospite a salire sul palco è niente meno che Bryan Fleming, il fondatore di Sucker Punch, nonché producer del titolo. Bryan ci parla un po’ della storia del suo piccolo studio di sviluppo (del quale fanno parte soltanto 95 persone): tutti conoscono i brand legati a Sony, Sly ed inFamous; quasi nessuno ha invece idea di cosa si parli quando compare l’art box di Rocket, il primo titolo della studio uscito su Nintendo 64 nel lontano 1999. Fleming ne è però consapevole e ci scherza su, passando quindi a raccontarci qualcosa su Second Son.

Tutti o quasi conosceranno la storia ormai, ma ripeterla non può certo far male (chi la conosce ormai a memoria può tranquillamente saltare la parte in corsivo)

Siamo a Seattle, 7 anni dopo il finale buono di inFamous 2: Delsin Rowe, un nativo americano di 24 anni cresciuto nella riserva, che vive nell’ombra di suo fratello Reggie, agente di polizia, è il nostro nuovo protagonista. Delsin scopre inaspettatamente di avere poteri sovrumani ma non ne è affatto spaventato: Delsin ama usare il suo potere “mimico” (al tocco assorbe i poteri altrui).
La Seattle raccontata da questo terzo capitolo della saga vede i cittadini oppressi da un governo totalitario che mantiene tutti sotto il controllo della polizia. Alcune persone, chiamate conduit, sono dotate di poteri speciali, ma vengono accusate di (bio)terrorismo e sono perseguitate dal Dipartimento di Protezione Unificata (DUP). Quando il contatto con un conduit risveglia i poteri nascosti di Delsin, tutto cambia: sarà infatti costretto a scappare e a combattere per la sua sopravvivenza.
Nel corso del gioco avrai la possibilità di girare liberamente per la città, sperimentando tutti i curiosi poteri dei conduit, vivendo (e spesso distruggendo) una Seattle riprodotta nei minimi dettagli, senza l’obbligo di seguire le missioni principali.

Devi però fare attenzione alle decisioni che prenderai: ogni scelta orienterà la storia verso una delle due conclusioni possibili, quella del “bene” e quella del “male”.

Si passa a parlare del nuovo Dualshock 4 e di come le sue caratteristiche, non solo il touchpad, potranno portare l’esperienza di gioco su livelli mai provati prima. Fleming ci parla di Seattle, dei suoi edifici reali ma non necessariamente identici alle controparti, del D.U.P, delle condizioni atmosferiche, ovvero la pioggia onnipresente a Seattle, rese possibili dal nuovo hardware, delle possibilità esplorative, delle strutture distruttibili (con maggiori possibilità rispetto al precedente capitolo) e dell’influenza delle nostre scelte non solo sui poteri, ma anche sulla città e sulla storia dei personaggi.

La presentazione si conclude con alcune sequenze di gioco e con il Live Action che trovate subito dopo l’introduzione. Salgono sul palco anche Ben Schramm, Brand Development Director, e Troy Baker, interprete di Delsin Rowe. Parleremo con loro più tardi (QUI trovate le loro risposte); per il momento li salutiamo ed andiamo a provare il gioco.

Il potere del neon nelle tue mani

Con rammarico abbiamo potuto provare la stessa demo già vista in precedenti eventi, ma senza limiti di tempo la nostra prova è potuta andare un po’ più a fondo. Erano ancora presenti delle parti di gameplay oscurato, soprattutto durante l’uso delle mosse speciali, ma avere la possibilità di prendere parte sia alla missione eroica sia a quella malvagia ci ha permesso di esplorare un maggior numero di dinamiche di gioco.

Come detto, la demo ci mette subito di fronte ad una scelta: in seguito ad un’esplosione Delsin e la sua amica Fletch si trovano a terra, in stato di semi incoscienza; Reggie arriva subito in soccorso del suo fratellino, ma, essendo anche un agente, vorrebbe far scappare Delsin ed arrestare Fletch, colpevole di essere una sterminatrice di spacciatori. Aiuteremo la ragazza a controllare la sua rabbia andando in cerca di spacciatori da consegnare alla giustizia o la porteremo definitivamente sulla via della perdizione zittendo un gruppo di manifestanti anti-conduit (già presenti in inFamous 2, ndr)? Noi abbiamo iniziato sfogando la nostra rabbia su un corteo di fastidiosi razzisti.

A livello di schermata di gioco notiamo subito un nuovo contatore per il karma, che serve soprattutto a mostrarci quanto siano buone o cattive le nostre azioni in quel momento: tale indicatore, quando pieno, sarà indispensabile per eseguire delle letali super mosse premendo il tasto giù del D-Pad. Purtroppo, eccetto quella già vista più volte nei trailer, non ci è stato possibile ammirare altre supermosse, oscurate tramite offuscamento dello schermo. Lo schema dei controlli è leggermente diverso rispetto al passato, ma i giocatori di vecchia data si abitueranno in fretta: L1 è ora libero dal mirino, che viene attivato in automatico, e ci permette di lanciare un colpo speciale del potere in nostro possesso; con O possiamo utilizzare il neon per scalare i muri degli edifici e muoverci rapidamente trasfermando nell’elemento del potere equipaggiato. X serve per saltare e fluttuare in aria (tenendolo premuto), quadrato per l’attacco da mischia e triangolo per utilizzare un potere karmico. R2 e R1 servono rispettivamente per l’attacco a distanza standard e per quello pesante che richiede un caricamento; con L2 si attiva lo zoom, utile a mirare al meglio i punti deboli del nemico. Il feeling con il nuovo controller è ottimo come ci aveva promesso Fleming nel corso della presentazione.

Abbiamo due tipi di nemici e uno di questi è dotato di scudo; nella demo abbiamo ancora i due soli poteri annunciati finora, ovvero il Neon, indicato per il combattimento a distanza, e il Fumo, più adatto a quello ravvicinato. Lo switch dei poteri avviene assorbendo tramite pressione sul touch-pad l’elemento caratterizzante: fumo dai camini e da auto in avaria, neon dalle insegne luminose. Il fumo ci è sembrato nettamente inferiore al potere luminoso assorbito grazie a Fletch, vista la sua scarsa portata e la velocità di spostamento nettamente più elevata utilizzando il neon, che è diventato in breve il nostro potere preferito. 

Le missioni sono, qualunque sia la nostra scelta, decisamente semplici: durante la partita a cattivo abbiamo portato a termine velocemente il nostro compito, colpendo i nemici in maniera indiscriminata e non disdegnando di eliminare qualche passante giusto per ricaricare un po’ il nostro indicatore karmico. Un massacro che ci ha permesso di utilizzare più volte gli attacchi speciali e di attuare qualche combo (come, ad esempio, la classica salto più attacco da mischia). La caccia agli spacciatori nella missione eroica è stata invece più ragionata: ben presto abbiamo dovuto smettere di colpire i nemici in maniera casuale, usufruendo del tasto L2 per mirare al meglio il punto dove colpire per immobilizzare l’avversario ed incrementare il nostro contatore “buono”. Anche la missione in sè era più varia, con una fase di caccia in cui cercare la droga, un momento in cui salvare eventuali ostaggi, una fase artistica durante la quale, con la pressione sul touchpad, “tagghiamo” i bersagli da colpire per distruggere le casse contenenti la “roba” e persino una breve e semplice fase di inseguimento.

Non sappiamo se dipenda dalla build da noi provata, ma Delsin, nonostante non sia un uomo elettrico, non sa nuotare: per tornare a riva qualora si cada in acqua bisogna toccare il touchpad e ripartire da un checkpoint. Abbiamo notato anche alcuni lievi bug (siamo ad esempio caduti in acqua pur essendo su una piattaforma) che speriamo siano stati risolti nella versione definitiva perché si tratta di un qualcosa di già visto ancora in inFamous 2. Non perfette nemmeno le fasi di arrampicata, ma anche in questo caso aspettiamo qualche giorno prima di allarmarci. 
Ottimo invece il comparto tecnico: il titolo sembra offrire ciò che ci si aspetta da un titolo next-gen a livello di dettagli a schermo e di espressività dei personaggi. Buona la resa della pioggia, mentre gli effetti particellari, fiore all’occhiello di questa nuova generazione, sono sfruttati da inFamous al massimo livello, fino a renderli in maniera nettamente superiore (per quanto abbiamo visto finora) rispetto a qualsiasi altro titolo da noi provato sulla console Sony. Il framerate ci è apparso sempre stabile, ma è ancora presto per giudicare in maniera troppo positiva la realizzazione tecnica generale del titolo. Non possiamo poi giudicare l’audio, visto che non erano presenti delle cuffie ed in mezzo a tanta confusione non si riesce a capire molto attraverso l’audio del televisore.
inFamousSS 16

Commento finale

Infamous: Second Son sembra essere la Killer App che gli utenti Sony aspettavano: nonostante qualche lieve difetto evidenziato nel corso della nostra prova, il titolo pare sfruttare le possibilità del nuovo hardware ai massimi livelli. Non è solo grafica pompata: anche la storia rischia di essere dannatamente interessante e gli sviluppatori hanno provato a sfruttare le nuove possibilità hardware a loro disposizione per rinnovare profondamente un gameplay che, dopo i primi due capitoli, rischiava di aver giocato ormai tutte le sue carte migliori. Il potere di copia di Delsin ha infatti potenzialità illimitate: non vediamo l’ora di mettere le mani sulla versione definitiva per scoprire quanto sia stato sfuttato tanto potenziale! 

Pro Contro 
– next-gen non solo nel comparto tecnico
– il nuovo protagonista ha molto potenziale…
– un sistema di scelte che promette di essere molto incisivo sulla storia
– qualche bug non ancora risolto nella demo
– … ma abbandonare Cole è un grosso azzardo
– perché Delsin non sa nuotare?

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Photo by Riccardo Barzi



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