E se…
Versione testata PlayStation 4
E se i nazisti avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale? E’ questa probabilmente la domanda più richiesta rispetto ad una storia alternativa, non senza un motivo. Le guerre sono spesso combattute da punti di vista contrastanti, obiettivi opposti e un senso fangoso di ciò che è giusto e sbagliato; quando però è arrivato il Terzo Reich il mondo ha visto il volto del vero male attraverso la sua propaganda “Master Race”, campagne militari espansionistiche e lo sterminio di milioni e milioni di persone.
Non tutti i videogiochi che raccontano una storia alternativa della Seconda Guerra Mondiale sono tagliati per il ruolo (sì, stiamo guardando te, Turning Point: Fall of Liberty). Non è però il caso di Wolfenstein: The New Order, un gioco divertente, non perché si svolge in un logoro e immaginario futuro controllato dai nazisti, ma perché fa qualcosa di nuovo con il solito soggetto. Il gioco è sì pieno di svastiche, croci di ferro e simboli runici, cose che molti sparatutto a tema hanno, ma qua il mondo che ci si para davanti è totalmente diverso. Senza anticiparvi altro, immergiamoci in questa interessante ucronia!
Una scelta importante
In The New Order, la Germania nazista ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e conquistato il mondo. Nel 1960 i nazisti sono ovunque, sterminano i superstiti avversari e “ripuliscono” la società dall’impurità. Abbiamo già visto, è vero, una sceneggiatura del genere, ma questo nuovo Wolfenstein ci ha impressionato per lo smalto applicato all’ottima scrittura. I vari intermezzi sono pieni di piccoli particolari in grado di rendere la scena a schermo più realistica e coninvolgente per il giocatore: l’inquadratura che passa da un personaggio all’altro rispetto a chi parla, l’incenerimento sottile di una sigaretta, la sfumatura degli occhi laminati, tutto ci fa capire quali sentimenti prova il personaggio in quel momento.
Torna l’ “eterno” eroe della serie Wolfenstein, BJ Blazcowicz,, anche se il suo carattere è più profondo e il suo fisico è più pompato di quanto non sia mai stato. All’inizio del gioco vediamo il protagonista 14 anni prima degli eventi della campagna principale in una sequenza pre-guerra, dove i ribelli cercano di attaccare la base dei nazisti comandata dal generale Deathshead. Non tutto, però, andrà secondo i piani. Dopo un inizio trionfante ci ritroveremo all’improvviso tra le grinfie dello spietato generale, ed è qui che ci viene subito messa davanti una scelta: salvare il soldato semplice Wyatt o il veterano Fergus? Da questa scelta dipende il tipo di storia che percorreremo, nuove scene, nuovi intermezzi e qualche accenno di gameplay diverso. Naturalmente Deathshead, dopo la nostra scelta, non ci lascerà scappare, ma con molta fortuna il nostro gruppo, ormai allo stremo delle forze, riesiràe miracolosamente a fuggire. Verremo tuttavia feriti gravemente alla testa ed il nostro Blazcowicz rimarrà in coma per ben 14 anni.
Visto e stra-rivisto, ma con qualche spunto originale
Wolfenstein: The New Order non fa molto per differenziarsi dalla sovrabbondanza di sparatutto che escono ogni anno. Blazcowicz ha una selezione di armi tipica a sua disposizione: un coltello, una pistola, una mitragliatrice, un fucile da cecchino e così via, fino ad arrivare a qualche tecnologia futuristica nazista come i fucili laser che danno al gioco quella sensazione alternativa su cui la serie di Wolfenstein ha prosperato per 22 anni. Sparare è divertente e fluido, anche se dobbiamo mettere in discussione l’inclusione della doppia arma che, pur essendo una novità, è straordinariamente complicato e del tutto inadeguato in scontri a fuoco coincitati. Il combattimento è reso più dinamico da una forte enfasi sulla furtività, che è sia una benedizione che una croce. Eliminare i nemici in mappe aperte o corridoi lineari, coltello in mano, è soddisfacente, soprattutto quando si riesce in una esecuzione furtiva dalle spalle. Abbiamo apprezzato molto l’inserimento di nemici speciali, i comandanti, che possono chiamare rinforzi infinitamente finchè non vengono uccisi e naturalmente vanno presi di nascosto per non metterli in allerta. E’ un peccato però che questi meccanismi di azione furtiva prestino il fianco a qualche critica soprattutto a causa di una intelligenza artificiale discutibile e incoerente, che sembra essere progettata per rendere le cose più facili per noi se si sceglie di giocare ad una difficoltà bassa. A volte sembra addirittura cieca, ignorando sia noi sia i corpi appena tramortiti dei nazisti, fino al punto di camminarci sopra senza che ciò comporti alcun tipo di reazione o allerta.
Quelli di Machinegames hanno voluto portare un po’ di novità all’esperienza di gioco soprattutto quando si tratta del sistema di progressione delle abilità. Esso non si basa sul livellamento o su spendere dei punti abilità, ma su delle competenze suddivise in quattro rami diversi di abilità sbloccabili completando le attività in-game, come colpi alla testa, uccidere i nemici da una copertura o eliminarli con le granate. Meglio ancora, molte di queste competenze devono essere sbloccate in sequenza, dando all’intero schema una certa profondità. Abbiamo davvero apprezzato questo sistema che rende questo tipo di gameplay una unicità in un mare affollato come quello degli FPS.
The New Order ha poi una vasta gamma di ambienti da esplorare modellati su alcuni luoghi reali, rivisitati però per essere coerenti con il What If della Germania nazista vittoriosa. I nazisti hanno un sito nello spazio, devastanti ordigni e una nuovissima versione dorata della loro capitale, Berlino. Alcune di queste zone sembrano poco vive, con pochi pedoni e poche automobili, ma è bello vedere la visione di Machinegames di questo terribile mondo dominato dagli estremisti hitleriani. Purtroppo apprezzare questi ambienti risulta particolarmente monotono e noioso, soprattutto quando si è costantemente obbligati a raccogliere una quantità quasi infinita di salute, armatura e munizioni dovendo sempre premere un tasto (quadrato nella versione Playstation). E’ fastidioso vedere il tasto su schermo prima prima di sapere quello che stiamo per raccogliere. Perché non possiamo semplicemente prendere le munizioni camminandoci sopra? Questo aspetto di Wolfenstein ci ha fatto sentire molto vecchi.
Con 50GB di gioco si sperava in qualcosa di più
Ma Wolfenstein: The New Order è un gioco Next-Gen? La risposta, secondo noi, è no dal punto di vista tecnico. Però ci siamo quasi.
I vari ambienti del mondo di gioco non sono molto caratterizzati, anzi, sembrano piuttosto spogli e alcuni addirittura, ad esempio i cunicoli, sembrano provenire da un gioco in cell-shading. Il motore di gioco fa invece bene il suo dovere quando si ha a che fare con gli effetti di luce negli ambienti aperti, offrendoci dei panorami (quasi) mozzafiato. L’animazione dei personaggi è anch’essa molto ben curata ed è capace di trasmettere appieno i sentimenti provati dai protagonisti. Parlando di nemici invece dobbiamo dire che potevano sicuramente essere curati meglio, soprattutto i soldati semplici e i robot giganteschi che peccano un po di ripetitività.
Commento finale
Wolfenstein: The New Order è la fusione di un tipico sparatutto “di tutti i giorni” con una scrittura di qualità e un cast di personaggi credibili e facilmente riconoscibili. La storia principale, della durata di 10/12 ore, rispetto alla difficolta adottata, è molto coinvolgente e la scelta iniziale porta il giocatore a giocare il titolo almeno due volte. Sfortunatamente non abbiamo nessuna modalità aggiuntiva, come quella competitiva online.
Non siamo sicuramente davanti ad un titolo tecnicamente next-gen in tutto, ma già i 1080p e i 60 fps stabilissimi sono un bel passo avanti su console. In un futuro titolo vorremmo sicuramente più originalità nel gameplay e magari qualche miglioramento tecnico.
Pro | Contro |
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– Divertente e coinvolgente…
– Personaggi ben caratterizzati
– Il sistema di abilità funziona a dovere
– 1080p e 60 fps
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– … ma siamo davanti al solito spara e ammazza
– Manca di una modalità competitiva
– IA non proprio attenta
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Voto Globale: 85 |