Recensione Transformers: The Dark Spark

Destino crudele.

Versione testata PlayStation 4

Le cose, a volte, capitano senza un motivo. Gli uomini lo chiamano destino, caso, entropia universale, provano a darsi una spiegazione razionale, ad attribuire le colpe, o i meriti, ad una divinità dai molteplici nomi, eppure l’apparente casualità con cui le cose accadono, è sotto gli occhi di tutti. Così accade che, per caso, proprio quando una software house (High Moon Studios) aveva finalmente intrapreso la strada giusta per un tie-in videoludico che riuscisse a fondere le atmosfere un po’ “ignoranti” dei film di Michael Bay, con quelle adrenaliniche che ogni videogames con protagonisti degli enormi robottoni dovrebbe avere, questa venga improvvisamente messa da parte e il suo posto occupato da un team semi sconosciuto costretto a gestire una IP che, seppure non verrà ricordata per la straordinaria qualità dei precedenti capitoli, era comunque riuscita a farsi apprezzare da una certa schiera di videogiocatori.

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Before the time began…

Sviluppato dagli Edge of Reality, Transformers: the Dark Spark costituisce un sequel dell’ultimo film di Michael Bay: “Transformers: Age of Extinction”. La trama del gioco è incentrata sul ritrovamento da parte dei Decepticon del manufatto “Dark Spark”, antitesi negativa della “Matrice del comando” dei Prime, ed in grado di spaccare l’equilibrio che aveva sino ad ora garantito la pace e la sicurezza della galassia.

Abbandonato il dualismo Autobot/Decepticon che aveva caratterizzato War of Cybertron e Fall of Cybertron, la campagna di The Dark spark, articolata in 14 missioni, ci metterà nei panni dapprima degli Autobot e poi dei Decepticon/Insepticon in un salto continuo di fazioni che più di una volta ci ha lasciati confusi. Lo stratagemma permette però di variare l’ambientazione di gioco, che spazierà dai paesaggi cittadini terrestri a quelli ultratecnologici e desolati di una CyberTron oramai in declino.

Il gameplay del titolo è abbastanza divertente, grazie anche alla grande varietà di armi tra cui scegliere: dagli shotgun ai mitagliatori d’assalto, passando per fucili al plasma ed altre armi parecchio “esotiche”, alcune delle quali tipiche della fazione con cui si sta giocando. Grazie poi ai numerosissimi upgrade con cui è possibile personalizzare le stesse, non vi sarà difficile trovare il feeling perfetto con il sistema di gioco in poco tempo.

Il sistema di upgrade è incentrato sull’avanzamento di livello del personaggio, a sua volta conseguenza del numero di nemici eliminati. Ad ogni avanzamento otterrete “Scatole metalliche” contenenti potenziamenti come caricatori aumentati, strumenti per aumentare la precisione delle armi, nuovi personaggi per il multiplayer, nuove armi, oltre ad una serie di dispositivi di supporto da abbinare ai tasti del dPAD: granate a ricerca di calore, dispositivi robot in grado di curarvi in battaglia come il C.U.R.A.T.O.R.E. (acronimo ci chiediamo di chi sa cosa, ndr.), scudi, ecc.

In ogni Scatola metallica, inoltre, saranno presenti degli “Hack” che, come i teschi di Halo, aumentaranno il grado di sfida delle singole partite. Tra questi ad esempio quelli che aumentano il rateo delle vostre armi, o quelli che aumentano la possibilità di far esplodere i nemici con un headshot, aumentando al contempo anche la salute e l’aggressività dei vostri avversari.

Ciascuno dei Transformers sarà poi dotato di una particolare abilità attivabile grazie alla pressione del tasto R2. Alcune di queste risultano particolarmente devastanti come quella di Drift, il transformer Samurai che impersonerete nella prima missione, in grado di affettare il nemico anche a grande distanza, altre invece si sono rivelate sostanzialmente inutili.

Decisamente deludente invece la modalità veicolare, fatta eccezione per le poche sezioni in cui vi verrà permesso di controllare Starscream, e di trasformarvi in veicoli volanti. Il movimento dei Transformers, nella loro forma di veicoli su quattro ruote, è estremamente lento e impacciato persino quando si attiva la modalità boost, rendendo l’ultizzo di questa modalità particolarmente frustrante.

L’IA dei nemici è, infine, piuttosto elementare anche con il livello di difficoltà maggiore, con avversari che raramente tenteranno l’accerchiamento e per la maggior parte del tempo vi correranno incontro pronti a farsi massacrare.

Escalation Mode (Co-op Multiplayer)

Edge of Reality ha deciso di abbandonare il multiplayer nudo e crudo, apprezzato dai giocatori dei precedenti capitoli, in favore di una co-op chiamata Escalation, piuttosto divertente ed in grado di tenervi occupati per diverse ore. Escalation è sostanzialmente l’equivalente di una modalità Orda di Gears of War,  per cui in compagnia di altri 4 giocatori vi verrà chiesto di affrontare in sequenza 15 ondate nemiche dalla difficoltà crescente. Si tratta probabilmente di uno degli aspetti più apprezzabili di questo The Dark Spark, anche se l’assenza di altre modalità multiplayer costituisce un passo indietro rispetto ai precedenti capitoli.

Benvenuti nella next gen?

The Dark Spark dà però veramente il peggio di sé nel comparto tecnico. Se non avessimo tra le mani un pad PS4 a ricordarci l’arrivo della oramai ex “next gen”, a guardare le immagini a schermo non avremmo avuto dubbio alcuno a definirlo un gioco per PS3, uscito male. Aliasing eccessivo, texture in bassa definizione, rallentamenti, effetti particellari quasi nulli, rendono il pur buono gameplay, confusionario, e l’intera esperienza di gioco piuttosto povera. Il gioco in realtà sembra essere stato trasposto direttamente dalla versione PS3, senza alcun accorgimento in grado di giustificare l’acquisto sulla nuova console di Sony. Si aggiunga a tutto ciò un level design davvero elementare che non valorizza mai, salvo rare eccezioni come quelle già citate delle sequenze di volo, le abilità dei diversi Transformers.

La colonna sonora è discreta, mentre la scelta di non doppiare il titolo (in italiano menù e sub) potrebbe far piacere ai tanti fan della pellicola in quanto sono stati mantenuti gli stessi doppiatori dei film di Michael Bay: tra tutti, l’icona Peter Cullen, voce di Optimus Prime.

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Commento finale.

Transformers: The Dark Spark è un fan service divertente che dimostra come un comparto tecnico davvero pessimo sia in grado di rovinare un’intera esperienza di gioco. Dal titolo non ci saremmo di certo aspettati la cura e il dettaglio proprie di una iP tripla A, ma Edge of Reality almeno da questo punto di vista, ha toppato alla prima. Tuttavia se siete fan di Optimus Prime e della sua cricca e soprattutto siete in grado di chiudere un occhio (o forse due) dinanzi ad un comparto grafico deludente, troverete in quest
o Transformers: The Dark Spark un gameplay divertente e spensierato ed una buona, anche se limitata, modalità multiplayer.

Pro Contro 
– Gameplay divertente
– Buona co-op Online
– Buona varietà di armi
– Comparto tecnico da dimenticare
– Una sola modalità multiplayer
  Voto Globale: 68
 
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