Hands On Destiny

Ecco cosa offre la beta dell’MMO creato da Bungie!

Versione testata PlayStation 4

La storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella della nostra seconda esperienza con Destiny, la creatura nata dallo spirito libero di Bungie che nel post E3 si è concessa a un pubblico piuttosto ampio con un’interessante fase ALFA della durata di un weekend. Dal 17 luglio infine, in anteprima sui sistemi Playstation, alcuni utenti hanno avuto la possibilità di provare finalmente una BETA.

Destiny è il primo prodotto della Bungie degli anni 2000 completamente slegato (almeno apparentemente) da Halo. È il frutto di una creatività totalmente libera e la prima pietra miliare di una nuova IP che, probabilmente, ci accompagnerà per anni. Destiny è uno sparatutto dalle ampie vedute che fonda le sue radici nel gioco online, dando pieno sfogo alla creatività di quell’azienda che fu in grado di concepire e plasmare il concetto di FPS su console per come lo conosciamo tutt’ora. È a Bungie e ad Halo che dobbiamo il successo e la riuscita di un genere che attualmente spopola tra i giocatori da divano, ed è presumibilmente a Bungie e a Destiny che dovremo l’affermarsi su console dei giochi appartenenti al genere MMO.

World of Warcraft + Borderlands = Destiny?

Mettendo piede questa seconda volta nell’universo di Destiny abbiamo proprio avuto questa sensazione: quella di essere stati catapultati in un mondo di gioco quanto mai vicino alle esperienze alienanti dei giochi di ruolo online più blasonati, ma che comunque non si discosta molto da quell’esperienza passionale che abbiamo avuto ogni volta che abbiamo messo le mani su un prodotto dello studio di Seattle. Ci siamo sentiti a casa in un luogo che non conoscevamo, ma che allo stesso tempo ci suonava familiare. Era l’universo online secondo Bungie e finalmente c’eravamo sbarcati per qualche giorno.

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Per questo nostro viaggio, prima dell’uscita nei negozi, abbiamo scelto di essere una bellissima Insonne Cacciatrice. Dopo una semplice ma completa creazione del nostro alter-ego e una bellissima introduzione in grafica CG veniamo catapultati con il nostro spettro sulla Terra, o almeno quello che ne è rimasto, in un luogo dai colori rossastri che (ma tu guarda!) corrisponde alla Vecchia Russia. Da questo punto in poi vi offriremo il nostro personale punto di vista sull’esperienza Destiny, un gioco che come abbiamo detto punta ad alzare la barra degli sparattutto online; concedeteci quindi un minimo di turpiloquo: come voi tutti apriamo per la prima volta i nostri occhi su uno scenario magnifico e terrificante.  

Ci sono altri giocatori con noi, non sembrano interessati all’obiettivo della missione, meglio proseguire per la mia strada. Sento parlare, “cazzo, è Tyrion Lannister del Trono di Spade” dico tra me e me. Invece era “solo” l’interprete italiano, Gaetano Varcasia, che prestava la sua voce allo Spettro, il nostro robotico compagno di viaggio. Uccido alieni, avanzo verso l’obiettivo, aumento di livello, continuo a sparare, arricchisco il mio equipaggiamento, la missione finisce. Rispetto all’Alfa ci sono tre missioni aggiuntive ma che rispettivamente sono tutte simili tra loro.

Già finito!? Sì, ma c’è la Torre ad aspettarci. Destiny è la storia dell’umanità che sta perdendo la guerra contro la minaccia aliena, la Torre è l’ultima speranza, la nostra piazza sociale da esplorare quando e come vogliamo in terza persona. Qui ci sono centinaia di cose da fare, chiacchiere da scambiare e missioni da accettare, non prima di aver scelto i propri compagni. Come? Siete un po’ asociali e non avete trovato qualche buon nerd a farvi compagnia? Non c’è problema: in Destiny non sarete mai soli, sarà il titolo stesso a scegliere i vostri compagni e a proporvi quella che, a conti fatti, è la vera essenza del giocare secondo i crismi della nuova generazione.

Bungie è riuscita infatti a creare un mondo persistente, che vive di vita propria, e che va avanti con missioni ed eventi sempre nuovi. Certo, il gameplay non si discosta poi tanto da un Borderlands mixato alle meccaniche online del World of Warcraft di turno, ma lo è con quella magia e quell’ispirata essenza che – perdonateci, ma dobbiamo proprio dirlo – chi non ha apprezzato Halo non può capire.

Non tutto è verde nell’Antica Russia

La nostra prova, escludendo gli esaltanti punti appena toccati e l’indiscutibile direzione artistica del team di Bungie, non è certo stata priva di intoppi, di cui solo uno è attribuibile alla natura non definitiva della build. La prima nota negativa secondo noi è riscontrabile nei 30 frame per secondo cui gira il gioco: la velocità e la fluidità delle immagini non ci ha dato chissà quale grattacapo, ma la scelta ci ha lasciato un po’ interdetti quando abbiamo messo mano al multiplayer competitivo: sarà un po’ difficile abituarci a scontri meno frenetici dal punto di vista tecnico, ma cercheremo di farcene una ragione.

La seconda, e forse più grave, nota negativa che vi segnaliamo riguarda il feeling delle armi e la precisione nella mira delle stesse. Sarà che non preferiamo il Dualshock 4 per gli sparatutto, ma il feedback dell’arsenale non ci ha restituito le sensazioni che ci aspettavo da un videogame di Bungie. Il gunplay di Borderlands è tutt’altra storia, per dire. Chiudiamo il cerchio delle lamentele accennandovi a un’IA che in molti frangenti non ci è sembrata all’altezza della situazione. Parlo in particolare di alcuni momenti in cui le azioni dei nemici ci sembravano seguire determinati pattern fino allo sfinimento, ma siamo sicuri che questo sia dovuto alla giovinezza del codice in esame e che tali problemi saranno risolti in vista della release.

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Commento finale

Al netto di questi dubbi rimane però una “piccola” certezza: già dalle prime battute di gioco, Destiny si è dimostrato un progetto solido e curatissimo, capace di tenere attaccati allo schermo anche nella sua versione preliminare e quindi priva di qualsivoglia orpello narrativo. C’è la sensazione che Bungie stia lavorando ancora una volta per portare un cambiamento epocale su console di vecchia e nuova generazione. Non vediamo l’ora di mettere le mani sul gioco finale per sciogliere le ultime riserve che vi abbiamo elencato qualche carattere fa e scoprirne di più su un universo che ha tanto da dire e raccontare. Tuttavia restiamo con i piedi per terra: la prudenza non è mai troppa quando si tratta di scansare l’hype ed evitare delusioni.

Aspettative Perplessità
– Graficamente sopra la media
– Tante tante armi
– Recitazione italiana ben curata
– Il feeling delle armi
– IA un po’ acerba
– Prende spunto da molti titoli blasonati, ma cosa ha di veramente nuovo?
– Level
cap ancora ad 8 e armi al livello 20?
– Multiplayer competitivo
 
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