Recensione The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D

Che una nuova, vecchia avventura abbia inizio!

Versione testata 3DS.

Era il lontano 2000 quando fu possibile, per la prima volta nella storia del franchise, determinare con certezza la connessione reciproca tra due episodi della saga di The Legend of Zelda: Ocarina of Time e Majora’s Mask, entrambi usciti su Nintendo 64. Il primo dei due rappresentò la prima apparizione tridimensionale dell’Eroe del Tempo, che armato della sua Ocarina riusciva ancora una volta a salvare il Regno di Hyrule; il secondo, contrariamente agli standard della serie, permetteva invece al medesimo protagonista di prendere parte ad una nuova avventura ambientata pochi mesi dopo la conclusione della precedente e, soprattutto, modificava irrimediabilmente i canoni della leggenda, permettendo non poche deviazioni nel corso della storia.

Per la prima volta, inoltre, cambiava, e cambia anche oggi con questo remake, l’obiettivo finale della nostra avventura: stavolta, la sconfitta di Ganon, il salvataggio della principessa Zelda e del Regno di Hyrule non saranno la nostra missione primaria!

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Mi ritrovai per una selva oscura…

In The Legend of Zelda: Majora’s Mask, il nostro giovane Link si trova ad affrontare una nuova avventura in un mondo inesplorato: Termina. Di ritorno dalle trionfali imprese di Ocarina of Time, il nostro eroe viene ben presto tratto in inganno dal malvagio Skull Kid il quale, impossessatosi della mitica Ocarina, lo trasforma immediatamente in un bizzarro Cespuglio Deku.

Trasfigurato nel fisico e nelle sua classiche abilità, Link è così costretto ad inseguire il nuovo avversario in forma di arbusto, attraverso un primo dungeon tutorial che lo porterà ad incontrare un volto noto: il venditore di maschere. Sarà lui a farci da cicerone in queste fasi iniziali, svelandoci le prime cruciali informazioni sulla sua più pericolosa maschera: la maschera di Majora.

Strutturialmente identico, fondamentalmente diverso

Se c’è qualcosa che non cambia quasi mai in The Legend of Zelda è sicuramente il modo in cui si gioca, oltre ai tratti fondamentali dell’aspetto del protagonista: nei panni dell’eroe dalla tunica verde, così verremo ben presto armati del nostro equipaggiamento standard, spada e scudo.

In questo episodio arrivano però anche nuovi accessori in grado di modificare profondamente il nostro approccio ai dungeon: delle maschere in grado di donari straordinari poteri speciali a chi le indossa. La prima maschera che otterremo sarà proprio quella capace di trasformarci in Cespuglio Deku, permettendoci di sfruttare il potere magico per lanciare delle bolle oppure sfruttare le nostre peculiari capacità fisiche per poterci librare nell’aria per merito dei fiori Deku che troveremo sparsi quà e là all’interno del mondo di gioco. Dotate di molteplici funzioni, compreso l’accesso a dialoghi diversificati, le maschere possono sembrare un’aggiunta di poco conto all’interno del solido gameplay di The Legend of Zelda, ma sono in realtà in grado di donare quel senso di freschezza che ormai ogni fan del giovane Link non vede l’ora di provare, capitolo dopo capitolo. 

Altra importante novità inserita in questo capitolo fu all’epoca l’introduzione del Taccuino dei Bomber, uno strumento reso veramente indispensabile in questa nuova versione per Nintendo 3DS: il notebook, infatti, è ora in grado di tenere traccia delle quest secondarie attualmente in corso e dei rumor che circolano tra i nostri piccoli aiutanti, spesso reali e utili ad ottenere nuovi frammenti di portacuore, potenziamenti per il nostro equipaggiamento, maschere e molto, molto altro ancora. L’utilizzo del Taccuino dei Bomber semplifica notevolmente l’accesso al vasto mondo delle quest secondarie presenti in ogni capitolo, riducendo il senso di frustrazione dovuto alla difficoltà di reperire gli oggetti secondari nel gioco originale. Sarà difficile farne a meno nei capitoli futuri! 

I tre giorni più lunghi della mia vita…

Ma Majora’s Mask è unico anche e soprattutto per un altra peculiare caratteristica: la ciclicità degli avvenimenti degli ultimi tre giorni di vita del mondo.  In cerca di nuove abilità, potenziamenti, maschere e nuovi equipaggiamenti utili alla missione, Link dovrà recuperare l’Ocarina del tempo entro tre giorni, così da poter tornare indietro nel tempo e salvare il futuro. Assolutamente peculiare il fatto che gli stessi avvenimenti non vengono mai ripetuti per due giorni di fila: sarà dunque nostro compito, nel caso volessimo cimentarci nella risoluzione delle numerose quest secondarie, tener traccia dei giorni in cui si manifestano determinati avvenimenti per poter così sventare una rapina che ci permetta di ottenere un utile potenziamento il giorno successivo, oppure fermare gli alieni (sì, “ET telefono casa”, ndr) per conquistare un’utile maschera. Un sitema di ripetizione degli avvenimentu tanto geniale quanto perverso, in grado di tenervi aggrappati alla console per un esagerato numero di ore.

L’unica reale pecca del titolo su console portatile è dettata dalla scomodità del sistema di controlli sui “vecchi” 3DS. Abbiamo avuto modo di poter utilizzare anche il New Nintendo 3DS per la recensione del titolo e dobbiamo ammettere che la migliore esperienza di gioco si è rivelata essere proprio su questa nuova console: la presenza del C-Stick per il controllo della telecamera, infatti, non è da sottovalutare e può davvero salvarci da snervanti situazioni in cui la camera si rivela tutt’altro che precisa; la medesima esperienza di gioco è stata notevolmente intaccata nei vecchi dispositivi che non possono fare affidamento sulla presenza di un secondo stick analogico, se non tramite l’aggiunta proposta dai Circle Pad Pro e Circle Pad Pro XL. È tuttavia questione di abitudine e seppur non siate provvisti del secondo stick analogico riuscirete in poco tempo a gestire agevolmente il poco preciso sistema di gestione della visuale. L’avventura riesce quindi ad essere godibilissima ed apprezzabile anche senza essere provvisti di qualche accessorio aggiuntivo.

D’altro canto non possiam
o non tessere una lode al nuovo sistema di puntamento che, coadiuvato dai sensori di movimento delle console portatili di casa Nintendo, rende decisamente più comodo prendere la mira con l’arco.

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Tra ottimizzazione tecnica e riciclaggio

Chi si aspettava un semplice porting, con delle piccole modifiche per adattare il sistema di gioco di The Legend of Zelda: Majora’s Mask ai controlli ed alle possibilità offerte da Nintendo 3DS, resterà piacevolmente sorpreso nello scoprire che Grezzo ha preferito fare le cose in grande, andando ad introdurre nuove texture, modelli poligonali più rotondi e creando da zero un sistema d’illuminazione che renderà ancora più gradevole il nostro gironzolare per le terre di Termina.

La “moderna” tecnologia di Nintendo 3DS ha permesso a Grezzo di sfruttare le peculiari funzionalità 3D per aggiungere ulteriore profondità ed immersività al mondo di gioco plasmato dalle menti di Shigeru Miyamoto ed Eiji Aonuma. Purtroppo, però, non è oro tutto ciò che luccica. Se dal punto di vista visivo si resta particolarmente sorpresi, è dal punto di vista delle performance che si resta alquanto delusi: ad oggi permangono, come in Ocarina of Time, cali di frame rate abbastanza frequenti e fastidiosi, soprattutto nelle fasi più concitate dell’intera avventura.

Inutile dire che la colonna sonora ha il tipico marchio di qualità Nintendo e le musiche di questo titolo mantengono elevatissimo lo standard a cui la serie ci ha negli anni abituato. Il voice acting è, come al solito, praticamente assente, con il povero Link privato ancora una volta di voce propria.

Commento finale

The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D è un’opera assolutamente degna del nome che porta: tra gameplay consolidato, miglioramenti e nuove funzionalità, per lo più relative al Taccuino dei Bomber ed al sistema di controlli, siamo ancora una volta di fronte a quella che è, a nostro avviso, la miglior incarnazione delle avventure di Link. La storia, poi, occupa un posto di diritto tra quelle più immersive ed entusiasmanti che Nintendo sia mai riuscita a creare.

Ancora una volta eccellente il lavoro di porting svolto da Grezzo, che si ripete dopo averci già dato assaggio delle proprie capacità con il porting del primo capitolo di The Legend of Zelda uscito su Nintendo 64.

 

Pro Contro 
– Ottimo porting su Nintendo 3DS: notevoli migliorie grafiche e non solo
– Rimane una delle avventure più belle ed incredibile mai create
– Il Taccuino dei Bomber riesce davvero a fare la differenza
– Innovativa integrazione del sistema di maschere
– Storia affascinante e mondo di gioco vivo ed incredibile
– Fastidiosi cali di framerate
  Voto Globale: 95
 
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