Recensione Kirby e il Pennello Arcobaleno

Quando il mondo perde i suoi colori, basta ridipingerlo!

Versione Wii U.

Siamo onesti: quando la Nintendo gioca a carte e sfodera i suoi assi nella manica, quelli da soli bastano a rendere appagante l’intera partita. Gli assi nella manica di Nintendo sono piuttosto noti ai fan, ma anche i giocatori occasionali hanno imparato a riconoscerli: Mario, Link, Yoshi, Kirby e compagnia. Se uno di loro scende in campo, siamo tutti felici e contenti già così: vincere non importa più. La vittoria è divertirsi. Quest’anno è toccato a Kirby: in campo scende lui, e lo fa su un terreno accidentato, una console casalinga che non tutti sono riusciti ad apprezzare per quello che sa offrire, ma che tutti vogliono mostri qualcosa che non è nella sua natura e che andrebbe cercato altrove. A Kirby questo non importa: lui dorme, mangia le mele (ci prova, almeno), aspira i cattivi, si trasforma e ricomincia da capo. Ogni tanto se gli capita salva il mondo. Kirby fa sempre la sua bella figura, e la fa anche questa volta. Grazie a lui fanno anche bella figura le peculiarità specifiche del terreno di battaglia: quelle di Wii U.

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Il male è grigio

Una tranquilla giornata di sole a Dream Land: Kirby sonnecchia e il suo amico Waddle Dee è intento a pescare. All’improvviso nel cielo si apre uno squarcio e ne fugge uno strano pennello colorato, inseguito da due manacce che vorrebbero catturarlo. Dalla spaccatura nel cielo uno strana energia inizia nel frattempo a rubare i colori del mondo di Kirby e a lasciare al loro posto una desolata distesa di grigio: le pianure, i laghi e gli alberi diventano asettici, immobili, sospesi fuori dal tempo. Persino la mela che Kirby, una volta svegliatosi, avrebbe desiderato tanto mangiare diventa grigia e spenta: questo per lui è troppo. Messe in fuga le mani animate arrivate dall’altra dimensione, il nostro eroe fa la conoscenza del pennello arcobaleno, che è unA pennellA arcobaleno, e si chiama Elline. Punto della situazione: qualcuno, da un altro mondo, ruba i colori del mondo di Kirby. Kirby si unisce a Elline (Waddle Dee è con loro). Insieme fermeranno l’ennesima minaccia. Va bene, non è la trama di un colossal, ma fa il suo lavoro. Tenete presente che neanche ci farete troppo caso alla trama, presi da un “oh cielo! guarda che carino questo, guarda che dolce quello!” per ogni elemento dello scenario e per i protagonisti stessi. Perchè è tutto di plastilina, (o pongo, o quel che sia, vedete un po’ voi con cosa giocavate quando eravate piccoli). Ed è tutto troppo bello da vedere per restare impassibili (a meno che anche il vostro cuore non sia privo di colori). E allora, lo volete aiutare Kirby? Prendete la penna stilo del gamepad e preparatevi a improvvisarvi artisti.

Pennello tuttofare

Se avete perso lo stilo del gamepad non andrete molto oltre il filmato iniziale. Scommettiamo che non ricordate più neanche dove l’avete messo, tanto lontana è stata l’ultima volta che lo avete usato? Ma Kirby è qui per rimediare: l’intero gioco è basato sull’utilizzo del touch screen, tanto che vi ritroverete più spesso a guardare sullo schermo inferiore che su quello del televisore. La palletta rosa non si sposta con i comandi manuali, non salta, e non cammina: rotola. Rotola ovunque, e va indirizzata verso la giusta direzione: lo stilo servirà appunto a disegnare gli arcobaleni di Elline, attraverso i quali guidarla. Premendo una volta su Kirby, lo farete attaccare (prendere a testate i nemici è una buona alternativa al risucchiarli, una volta tanto). Se avrete raccolto cento tra le tante stelle sparse per i livelli, e tenete premuto lo stilo su Kirby abbastanza a lungo, lo farete sprintare. Cioè una supercapocciata, che spacca tutto, nemici enormi, pareti di ferro, sabbia, roba che vi mandano il conto dei danni a casa. Servirà per raggiungere determinate aree altrimenti inaccesibili. 

Un platform quindi: elimina i nemici, evita gli ostacoli, sfrutta lo scenario e arriva al traguardo. Ma un platform tutto particolare, con sapore di minigioco nascosto in ogni dove, e con un amore per il level design che solo mamma Nintendo sa fare come piace a noi. I livelli non sono neanche tanto corti: peccato che ce ne siano solo quattro per ogni mondo, e che i mondi siano sette. Facendo due conti fanno 28 livelli (bonus esclusi): un’avventura che scorre via, piacevole e divertente, ma tutto sommato brevemente in appena una decina di ore. I più piccoli naturalmente saranno quelli che l’apprezzeranno e godranno di più (e più a lungo degli altri), ma questo non vuol dire che il gioco sia indirizzato ai più piccoli. Numerosi fattori spingono a rigiocare il tutto: scrigni nascosti che non abbiamo visto (gli scrigni nascondono bonus e collezionabili), zone che abbiamo perso lungo la strada per la concitazione di determinate sessioni più rapide, ma nel complesso una volta terminato il gioco solo chi vorrà sbloccare tutto lo sbloccabile avrà ancora qualcosa da fare. A parte le sfide.

Perchè sì, ci sono le sfide. Gli scrigni non servono solo a ottenere modellini collezionabili, musiche, e informazioni consultabili nella pratica sezione del menù di gioco dedicata agli oggetti sbloccati: raccolti un tot di essi nei livelli, sbloccherete delle zone sfida. Anche queste ultime saranno selezionabili, una volta sbloccate ovviamente, dal menù iniziale: si tratta di quattro situazioni l’una di seguito all’altra da risolvere aguzzando l’ingegno nel minor tempo possibile, sfruttando elementi ambientali, immaginazione e raginoamento. Qualcosa in più quindi che non dispiace a nessuno, e che in certi frangenti si rivela tutt’altro che semplice da affrontare per i più frettolosi.

E Kirby? Dopo le sue ultime avventure è tornato più in forma che mai, e può naturalmente trasformarsi, grazie ad Elline: in determinati livelli vi ritroverete a guidare Kirby corazzato, un carro armato i cui colpi vanno lanciati con lo stilo. Kirby sottomarino invece sparerà da solo, ma dovrete premere il punto sul touch screen dove vorrete farlo arrivare. E da ultimo Kirby razzo, che a stare fermo proprio non ci riesce, e va guidato con gli arcobaleni del pennello, altrimenti si va a schiante dalla parte opposta rispetto a quella che vi interessa. Tutto ciò basta e avenza a divertire e a far sorridere per un periodo di tempo che ripaga abbontamente i soldi spesi, a sorridere davvero, di gusto. E scusate se è poco.

E Waddle Dee?

Dove lo abbiamo lasciato lui, dopo il filmato iniziale? Chiamate un amico a giocare con voi impugnando un Wii Mote, e lo scoprirete. Potrà entrare nella partita in corso sfruttando proprio l’amico di Kirby, e proteggervi dai nemici, raccogliere oggeti, sfruttare gli arcobaleni disegnati dal giocatore che controlla il gamepad. In due tutto diventa più divertente, soprattutto scambiandosi i ruoli dopo ogni partita per provare meccaniche nuove (e non litigare con il fratellino/la sorellina, per i più piccoli). Non dimenticatevi gli Amiibo: Kirby, King Dedede e Meta Knight sono utilizzabili per ottenere interessanti bonus, come maggiore velocità, salute in più e sprint infinito nelle singole partite, ma solo una volta al giorno. Voi li avete? E perchè non state andando a comprarli, allora?

Gommoso e coccoloso

Lo stile conta: l’ultima avventura di Kirby ci investe buona parte della propria energia. La scel
ta della plastilina come sostrato base per modellare un intero mondo è molto intelligente, e anche se all’inizio si ha qualche titubanza il colpo d’occhio complessivo non può fare a meno di restare estesiato. E’ amore a prima vista (o “amore a primo Kirby”), perchè le linee sono morbide, i colori vivaci ma non troppo accessi, gli scenari rilassanti, e persino i nemici riescono ad armonizzarsi con il mondo in cui si muovono. Non c’è una nota che stoni, o un particolare fuori luogo: è semplicemente amore, amore nel fare le cose come si devono fare, e coraggio di portare fino alla fine scelte grafiche che per qualcuno potrebbero inizialmente sembrare penalizzanti. Qualcuno che se va a contare i pixel e non ne trova 1080 esatti non è contento e grida allo scandalo. Noi non siamo così, Nintendo non è così: per questo viviamo felici. E Kirby vive ancora meglio, felice semplicemente con una mela da mangiare.

Discorso analogo per l’accompagnamento sonoro, a un passo dall’impeccabile, morbido, ovattato, degno del mondo a cui deve donare la voce. Si passa dalla tranquillità delle pianure ai toni inquieti del galeone infestato dalle seppie fantasma, e poi alla minacciosità dei vulcani e ai suoni ovattati quando siamo sott’acqua. Anche qui è la cura per il particolare che fa la differenza. E i particolari sono importanti.

Commento finale

Kirby e il Pennello Arcobaleno arriva quando più c’era bisogno di lui: sconvolge le carte in tavola, e finalmente fa capire a chi gioca a cosa serva il gamepad della console. Se in quasi tutti i giochi precedenti il televisore di casa la faceva da padrone, ora la tirannia è finita: lo schermo inferiore si prende la sua rivincita. Vi serve, lo userete, e vi chiederete per quale assurdo motivo fino ad ora vi sono stati proposti giochi che ne facevano a meno. Pare che Nintendo abbia finalmente capito che le potenzialità per essere divertenti devono anche essere mostrate e tradotte in atto. E ci riesce bene, a fronte di un gioco il cui unico difetto è quello di concludersi in fretta e, magari, di offrire una sfida che resta tutto fuorchè ardua da vincere.

Pro Contro 
– Divertentissimo!
– Bello e dolce da vedere
– Ehi, finalmente usiamo il gamepad! Forte!
– Ma come, è già finito?
– Forse un po’ troppo semplice
– Minima rigiocabilità
  Voto Globale: 80 
 
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