Recensione Wolfenstein: The Old Blood

Machine Games ci riprova!

Versione testata: PlayStation 4

La Software House Svedese, grazie al successo ottenuto con Wolfenstein: The New Order, che è riuscito a conquistare sia vecchi e sia nuovi amanti degli Sparatutto in prima persona, ritorna con un’avventura Stand-Alone che si colloca quale Prequel al “conflitto” principale; di fatto The New Order ha rappresentanto una sorta di spartiacque rispetto ai classici (e forse riscaldati) FPS visti in questi ultimi anni e con The Old Blood, Machine Games vuol provare a confermare quanto di buono (anche se non esente da difetti) si è visto nel titolo rilasciato lo scorso anno…

Ci sarà riuscita?

{media load=media,id=9998,width=853,align=center,display=inline}

Supersoldaten

Anno 1946, circa 15 anni prima di The New Order, la Germania Nazista sta per vincere la Seconda Guerra Mondiale avvalendosi di una tecnologia superiore agli Alleati e a poteri occulti alquanto misteriosi; vestiremo nuovamente i panni dell buon vecchio B.J. Blazkovicz pronto (come sempre) ad uccidere un po’ di “feccia” Nazista nell’estremo tentativo di porre fine alla macchina bellica Tedesca e vincere la Guerra. La trama si andrà a sviluppare in due storie interconnesse fra loro: “Rudi Jager e la Tana dei Lupi” in cui dovremo introdurci nel Castello di Wolfenstein in una missione sotto copertura alla ricerca delle coordinate del complesso di Deathshead; difatti nella prima parte del gioco la narrazione nonché l’ambientazione è quella classica a tratti nostalgica in quanto l’obiettivo cardine è quello di annientare quanti più Nazisti possibili per portare a compimento la missione. Nella seconda parte del gioco denominata “Gli oscuri segreti di Helga Van Schabbs” ambientato nella città di Wulfburg, avremo modo di confrontarci con i cosiddetti Nazi-Zombie, in quanto un Archeologo Nazista ha rinvenuto degli antichi manufatti che hanno risvegliato un oscuro potere (e non solo) e che alla “lunga” risulteranno essere molto meno “divertenti” da uccidere rispetto alla controparte senziente. Al prezzo di 19,99 euro avremo la possibilità di giocare ben 8 nuovi capitoli, in cui dovremo affrontare nuovi nemici Nazisti (fra cui i Supersoldaten, abbastanza ostici da eliminare), utilizzare nuove armi (come il fucile Bolt-Action o la Kampfpistole) e nuovi strumenti (fra i quali un tubo di cui non potremo fare a meno sia per quanto riguarda la fase offensiva e sia quella esplorativa). 

Old School is better

Il DLC mantiene pressochè intatte le caratteristiche di The New Order nonché di fatto la struttura di gioco che rimane invariata; per gran parte del gioco avremo armi e munizioni quasi inesauribili sebbene in alcuni momenti della trama potremmo avere alcune difficoltà legate al gran numero di nemici da affrontare che rapidamente (a suon di proiettili) andranno ad intaccare l’armatura e soprattutto la salute del protagonista. Terminare il gioco non sarà di certo una passeggiata e quindi ci vorrà un po’ di impegno e di applicazione; la durata, tenendo conto che si tratta di un DLC Stand-Alone è davvero notevole in quanto si parla di circa 6/8 ore per terminare l’avventura se poi rientrate nella fitta schiera dei cosiddetti “Cacciatori di Trofei” la longevità del gioco se andrete alla ricerca di tutti i collezionabili presenti, scoverete tutti i livelli speciali dell’originale Wolfenstein e giocherete le sfide sbloccabili in ogni singolo capitolo del gioco non potrà che aumentare. La nota dolente è data, manco a dirsi, dall’Intelligenza Artificiale un po’ (troppo) altalenante, in quanto, sebbene alcuni nemici a prima vista potrebbero sembrare quasi impossibili da annientare, con un po’ di ingegno e soprattutto capendo anche i movimenti che fanno possono essere sconfitti molto facilmente per non parlare del fatto che difficilmente vi inseguiranno o tentenranno di trovarvi qualora vi avessero avvistato. Il Gameplay in sostanza risulta essere molto solido adattandosi alle peculiarità di ogni singolo giocatore che verranno premiate con abilità specifiche sbloccabili semplicemente utilizzando le vostre armi. Molto buona è la crescita del nostro protagonista sotto questo aspetto in quanto come già detto si adatta perfettamente allo stile del singolo videogiocatore quindi se ad esempio siete amanti dell’approccio Stealth e cercate di sconfiggere i nemici affidandovi all’oscurità avrete modo di recuperare un po’ della vostra salute preziosa oppure se vi buttate a capofitto nelle mischie per uccidere quanti più nemici possibili il gioco vi ricompenserà con la riduzione dei danni subiti in mischia.

Wolfenstein theoldblood3

Return to Castle Wolfenstein

Fra le novità più rilevanti vi è la possiblità di utilizzare un tubo, ebbene vi chiederete a cosa possa mai servire un tubo? Semplice oltre a fracassare i crani nazisti (il che non dispiace affatto) vi permetterà di esplorare i luoghi circostanti abbattendo fragili muri ovvero di arrampicarvi sui muri per proseguire nell’avventura sempre in maniera abbastanza lineare. Il design dei livelli è ben fatto e soprattutto ricercato, come in The New Order però i particolari risultano non essere particolarmente rifiniti, richiamando ancora una volta quell’approccio “classicheggiante” o meglio della vecchia scuola ricercato dalla Software House Svedese. Il richiamo al vecchio Wolfestein uscito nel lontano 2001 risulta essere evidente; per i più nostalgici la trama di The Old Blood potrebbe avere addirittura delle somiglianze con Return to Castle Wolfenstein sebbene il tutto risulti essere diverso; anche questa volta Machine Games permette il duplice approccio in quanto potremo affrontare i nemici in maniera spavalda ad armi spianate oppure ricercare una sorta di approccio Stealth utilizzando i coltelli da lancio, la pistola con il silenziatore oppure il tubo; c’è da dire che per portare avanti questo tipo di approccio è necessario stare ben attenti a dove sono posizionati i Comandanti Nazisti perchè in caso foste scoperti scatterebbe automaticamente l’allarme e ondate di nemici vi metterebbero in seria difficoltà. Considerando che si tratta di una semplice espansione la qualità del titolo è notevole le ambientazioni sono bene realizzate e talvolta i panorami circostanti sono davvero magnifici così come gli effetti di luce; se proprio si vuole essere puntigliosi su PlayStation 4 (la versione testata) in alcuni momenti vi sono dei cali leggeri di framerate e le texture non sono proprio perfette. Infine la storia tutto sommato è ben narrata sebbene molto meno “epicheggiante” rispetto a The New Order soprattutto se consideriamo che i personaggi di contorno risultano essere leggermente scialbi e meno carismatici!

Commento finale

Wolfenstein: The Old Blood, Se avete amato The New Order sarà quasi un acquisto obbligato anche in relazione al rapporto prezzo/durata del gioco stesso; sicuramente la prima parte sarà molto più divertente ed impegnativa sotto certi aspetti rispetto alla seconda parte che in alcuni momenti sembra un tantino forzata a livello di scelte da parte di Machine Games. Contando anche il Gameplay che poggia su solide basi, sebbene non perfetto, e la possibilità di rivivere le azio
ni di un personaggio così carismatico qual’è B.J. Blazkovicz, il gioco vale sicuramente l’acquisto. Il divertimento è assicurato ed anche se non avete giocato il Capitolo principale, trattandosi di un prequel potrete comunque acquistare The Old Blood; la narrazione anche se meno sentita rispetto a The New Order, anche grazie ai dialoghi ben fatti che talvolta vi strapperanno una risata si fa apprezzare quel tanto che basta per farvi godere appieno il titolo!

Pro Contro 
– Il giusto mix fra nuova e vecchia scuola
– Gameplay divertente e mai noiso
– Armamentario vario e una buona gestione della crescita del personaggio
– Tecnicamente si poteva fare di più
– Intelligenza Artificiale Altalenante
– Alcune scelte un po’ forzate
  Voto Globale: 80 
 
{vsig}/games/multi/Wolfestein_The_New_Order/Wolfenstein_theoldblood/{/vsig}

Rispondi

Ultimi Articoli