Pollen, un'incredibile esperienza di realtà virtuale

Un Alien… senza alieno.

Ecco, è proprio quello che ho pensato durante la mia prova di Pollen, titolo realizzato principalmente per sfruttare i visori per la realtà virtuale. Per l’appunto, ci troveremo su un’astronave in cerca di informazioni sull’equipaggio scomparso e dovremo quindi reperire cassette, note scritte, cartelle cliniche e quant’altro per svelare il mistero. Pollen può anche essere giocato senza visore, ma l’esperienza di gioco verrebbe privata di ciò per cui è stato effettivamente sviluppato.

Grazie al visore, infatti, potevo proprio aprire il frigo, impugnare cibi e bevande e leggere l’etichetta semplicemente ruotandoli come se li avessi realmente in mano. Tutti dettagli che, diversamente, non verrebbero del tutto apprezzati perché diciamocelo: chi si soffermerebbe su delle etichette? Chi però ama queste piccolezze non potrà che esserne soddisfatto.

Purtroppo, il gioco pecca sul lato degli obiettivi e delle cose da fare, dato che la nostra unica “missione” è quella di vagare per l’astronave in cerca di indizi, almeno per ora. Premetto che è ancora in fase di sviluppo e preso così com’è è già buono, anche se ovviamente necessita ancora di molto lavoro per attrarre una cerchia di giocatori più ampia. Gli sviluppatori, in ogni caso, hanno specificato che non rilasceranno Pollen in early access perché promettono una storia davvero coinvolgente che, se spezzettata, non avrebbe lo stesso effetto di giocarsela tutta d’un fiato.

Il titolo è previsto per un generico 2016 ad un prezzo di circa 20€ e se siete stufi di giochi senza una trama solida, non potrete non farci un pensierino a patto che, ovviamente, possediate anche un visore per la realtà aumentata, altrimenti “la corsa non vale tutto il prezzo del biglietto”.

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