Recensione Sword Art Online Re: Hollow Fragment

L’arrivo di Kirito su PlayStation 4.

Versione testata PlayStation 4.

Sword Art Online è un titolo che fa leva principalmente sulla complessità. Complessa è la trama, per chi non abbia già seguito l’anime o le produzioni precedenti. Complessa è la sua identità, a metà tra le meccaniche base dei principali giochi di ruolo online e gli rpg nipponici. Complesso è il sistema di combattimento, che richiede una notevole e ripida curva di apprendimento. Complessa da ultimo è la sua stessa vicenda editoriale, perchè questo gioco è già uscito. Neanche un anno fa, a dire il vero, SAO vedeva la luce sulla console portatile PlayStation Vita, e già allora la questione si intricava essendo sia una nuova edizione che un’inclusione del precedente capitolo uscito solo su PSP, ovvero Infinity Moment (mai arrivato in occidente). Quello che ci viene proposto oggi, dunque cosa sarebbe? Un po’ di tutto: c’è Infinity Moment, perchè era contenuto un anno fa sull’Hollow Fragment di PlayStation Vita. Ma resta, fondamentalmente, la versione riveduta e (parzialmente) corretta della versione portatile, modificata per essere apprezzata sull’ammiraglia casalinga Sony. Siete confusi? Bene, state entrando nell’ottica.

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Premere “log out” per uscire. Sì, ma dov’è?

Cominciamo con una bella sospensione dell’incredulità: siamo nel futuro, ed è stato creato un VRMMORPG (Virtual Reality Massively Multiplayer Online Role-Playing Game), che a dispetto del nome impronunciabile significa qualcosa di molto semplice, un gioco online basato sulla realtà virtuale. Il nostro corpo fisico resta qui, virtualmente entriamo lì, e giochiamo. Bello, no? No. Perchè non si può più uscire, dato che è sparito l’apposito tasto per la disconnessione. Cosa ancora più agghiacciante: morire nel gioco equivale a morire nella vita reale, perchè salta la stessa connessione neurale (ergo “va in pappa” il cervello). Kirito, il nostro protagonista, si trova in questa difficile situazione assieme a diecimila altri giocatori.

Precisiamo: a metà tra un “chissà cosa sarebbe accaduto se” e un lineare proseguo delle vicende narrate nel manga e nell’anime, Hollow Fragment parte da un punto molto avanzato della trama, in cui Kirito sta già affrontando un boss (vi risparmiamo gli spoiler) per poter tornare nella vita reale. Qui l’esito diverge dalle altre produzioni, e il videogioco punta sul proseguo dell’esplorazione: dopo il cattivo invece della libertà ci sono altri 25 livelli da affrontare (o meglio altri “25 piani”). Il gioco verte sulla loro esplorazione e progressiva conquista fino all’esito finale. Sembra semplice, non è vero? Sbagliato, perchè nella realtà dei fatti tutto è tranne che semplice, dal momento che questa pur semplice e basilare trama che spaeserà chiunque non abbia già letto il manga o visto l’anime (ad essi è palesemente indirizzato senza neanche la volontà di camuffarlo) si intersecano, sovrappongono, accumulano altre millemila microtrame, vicende sentimentali, problemi personali, flashback, prolessi e via dicendo. Per alcuni momenti ci si scorda dell’rpj e si passa alla visual novel, il tutto in un apparente caos che in pochi ricondurranno alla ragione, fermo restando che parecchie scene e inserzioni sono palesemente aggiunte per fan sfegatati e potevano tranquillamente essere evitate. Ma si sa, nei titoli giapponesi un paio di ragazze in più fanno sempre comodo.

Il gioco vi catapulta nel suo mondo, di cui all’inizio non sapete assolutamente nulla se non vi siete informati da soli (neanche in seguito spiegherà granchè, a dire il vero). Kirito precipita in una foresta e incontra una misteriosa ragazza, Philia. Assieme tentano di sopravvivere ad alcuni assalti dei nemici, i mostri del videogioco. Scene e situazioni ricorrenti fino alla nausea in queste produzioni: ragazzo aitante e coraggioso ma sentimentalmente pari ad un’ameba, ragazza estranea sospettosa che pian piano si affeziona, e tutta una serie di comprimari che arriveranno più avanti (tutti insieme per giunta, quindi ai non pratici verranno imposti ventimila personaggi con nomi, caratteri e abilità nella confusione e dispersione più totale). Ad ogni modo, tutti assieme, si cercherà di completare il gioco e finalmente di tornare alla realtà.

Rpg, mmorpg o visual novel?

La longevità di Sword Art Online è molto pericolosa: a fronte di un’immensa mole di contenuti, si sprofonda presto nella monotonia. Completare i vari piani e livelli richiede una minima esplorazione ambientale, battaglie sempre uguali con i mostri, trovare determinati oggetti e via dicendo: dopo poche ore ci si ritroverà a fare sempre ed unicamente le stesse cose, anche con un po’ di frustrazione dal momento che le mappe non sono state riviste e risultano perciò spesso incomprensibili. Il carisma della produzione gioca da padrone: si tratta di un gioco difficile da amare se non apprezzate o la storia del manga o gli rpg nipponici. In questo secondo caso sono fortunati anche coloro che non sono particolari estimatori del genere (anche se sconsigliamo loro, in caso, di acquistarlo): SAO non è solo un rpg, ma molto di più. A questa meccanica si aggiunge quella dei basilari mmorpg online, come ad esempio il fatto che il personaggio una volta ricevuto l’input continui ad attaccare da solo per le modalità meno complesse. In aggiunta gran parte del tempo viene speso (o perso) nella componente visual novel: lunghi e corposi dialoghi tra il protagonista e la moglie, o tra le amiche della moglie, o tra Kirito e Philia, e via dicendo. Sono situazioni, come si è detto, tipiche della scarsa inventiva di alcuni stereotipi ludici giapponesi: fidanzamenti, rossori, pudore, proposte dubbie, protagoniste rigorosamente succinte o formose, situazioni ambigue e chi più ne ha più ne metta, che più del provocare l’imbarazzo dei personaggi lo provoca nell’osservatore.

Il sistema di combattimento è complesso, soprattutto per i non addetti ai lavori (ve l’avevamo detto che qui nulla sarebbe stato facile). Non scoraggiatevi comunque: il gioco propone tutorial anche se dovete solo tornare allo schermo del titolo o non sapete camminare. Potrete affrontare i vari dungeon sia da soli (sconsigliato) che con un compagno guidato dall’intelligenza artificiale (consigliato, sopratutto se scegliete quello il cui stile fa più al vostro caso). Il vostro compagno tende a interagire con voi, chiedendovi supporto o consigliandovi la strategia da adottare, che generalmente si risolve in attacchi combinati molto più letali di quelli singoli. Con la pressione del tasto Switch farete in modo che egli convogli su di sé l’attenzione dei nemici, dandovi modo di diminuire la barra del rischio. Nella parte bassa dello schermo, infatti, accanto alla onnipresente barra della salute e alla barra che indica il numero di Special Points a disposizione, necessari per eseguire gli attacchi speciali (quelli che fanno scena), si trova la barra Burst affiancata da quella del rischio.

In un MMORPG normalmente gli attacchi del vostro personaggio avvengono in automatico, e abbiamo detto che Hollow Fragment non fa eccezione, in quanto simulatore di MMORPG, ma grazie alla barra Burst avete la possibilità di effettuate attacchi diretti come foste all’interno di un action-RPG. La barra si consuma e quando si svuota i danni inflitti diminuiscono sensibilmente. La barra Burst si ricarica lentamente, ancor più lentamente se la barra del rischio nel frattempo si è riempita a causa degli attacchi nemici.
È quindi importante mantenerla bassa, tramite un uso accorto del tasto Switch o delle parate, per far sì che recuperi il più velocemente possibile. Durante i combattimenti potete anche lodare le azioni del compagno di turno: in cambio vi “donerà” Special Points da investire negli attacchi speciali. Fermo restando che tutte le barre si ricaricano automaticamente, sia durante che in particolare dopo i combattimenti. Non è semplice saper usufruire di tali meccaniche, richiedono pratica, ma la soddisfazione che ne deriva è proporzionale all’impegno speso.

Da ultimo, come in ogni MMORPG che si rispetti potete settare delle macro, richiamabili attraverso la pressione dei dorsali e del tasto a cui avete assegnato l’azione speciale. Un sistema di combattimento insomma ricco di varianti e personalizzazioni, e non mancano le abilità da sbloccare spendendo Skill Points. Si potrebbe ravvisare una certa ripetitività nei combattimenti, e talvolta una durata estenuante di alcuni scontri, ma d’altra parte è un rischio calcolato dal momento che accade negli stessi mmorpg online.

Facciamo gruppo

Una delle novità più apprezzate della riproposizione è certamente il comparto multigiocatore. In linea con la tendenza virtuale di tutta la produzione, il multiplayer locale viene lasciato da parte senza troppi problemi per dedicarsi esclusivamente alla componente online. Potrete quindi chiamare i vostri amici a darvi una mano e a vivere insieme determinati momenti del gioco, pressochè legati al completamento di quest secondarie o all’esplorazione dei dungeon. Non è possibile invece affrontare l’avventura principale in cooperativa, che resta dunque un’esclusiva del giocatore singolo. Nonostante le esplorazioni, le uccisioni dei mostri e il disperato reperimento di questo o quell’oggetto in una determinata area di gioco alla lunga siano ripetitivi, l’esperienza condivisa ha come sempre i suoi perchè: più divertimento, più confusione, più gioco di squadra, più soddisfazioni finali nel tirare giù il cattivone finale. Il tutto a fronte di qualche rallentamento di troppo nelle fasi concitate e vari tentennamenti grafici, ma si può soprassedere.

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Potenza della PlayStation 4.

Potenza solo di nome, perchè come spesso accade la dicitura “PlayStation 4” richiama alla mente millemila pixel e un milione di frames al secondo, quando in realtà dal punto di vista prettamente tecnico Hollow Fragment non ha quasi nulla di più di offrire rispetto alla versione portatile, salvo ovviamente il minimo sindacabile. Parliamo del comparto poligonale in tre dimensioni, dal momento che le fasi narrative in visual novel sono nitide, pulite e in altissima definizione (e ci mancherebbe altro, essendo dei meri disegni a schermo). Quando però si passa al 3D il motore grafico fa quello che può per non inciampare quasi continuamente: la dose dei poligoni e degli oggetti a schermo è scarsa, i personaggi sono delineati appena a sufficienza, le ombre ci sono e non ci sono, la resa complessiva è piuttosto grezza e poco curata. Ci si aspetta naturalmente molto di più da un titolo che ci ha messo dieci e passa mesi per arrivare, e che oltre ad una nuova traduzione in inglese riveduta e corretta non ha quasi nient’altro da offrire: l’aspetto visivo poteva essere una freccia in più al proprio arco, ma si rivela una faretra piena di prosciutto. Naturalmente anche qui gli amanti della serie in primis non faranno problemi a chiudere un occhio, ma i giocatori occasionali potrebbero chiuderli entrambi. Decisamente migliore il comparto sonoro, con le sue musiche fresche ed orecchiabili, che peccano però nell’originalità di fondo e nella varietà dal momento che si ripresentano uguali a se stesse ad intervalli regolari, senza cambiamenti profondi. Dopotutto si tratta della spina nel fianco comune all’intera produzione: la ripetitività.

Commento finale

Sword Art Online Re: Hollow Fragment è un gioco complesso che richiede di essere padroneggiato prima di poter dare le dovute soddisfazioni. Inoltre è una produzione riservata agli amanti del genere, meglio ancora se appassionati anche dell’omonimo manga/anime incentrato sulle avventure di Kirito e compagnia. Tutti gli altri potranno comunque svagarsi con una notevolissima mole di contenuti, situazioni e vicende: il prezzo da pagare tuttavia, dopo appena una decina di ore, sarà la noia di azioni e missioni sempre uguali a se stesse. Dalla vostra parte però c’è un vantaggio sconosciuto ai protagonisti: potete premere il tasto log out ed uscire quando volete.

Pro Contro 
– Buon adattamento e prosieguo dell’omonima serie
– Tante cose da fare, vedere, prendere, usare
– Audace sintesi tra jrpg, mmorpg e visual novel
– Alla lunga monotono
– Indirizzato ai fan o agli amanti del genere
– Tecnicamente e visivamente molto scarno
  Voto Globale:  75
 
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