Recensione One Piece Pirate Warriors 3

La Rotta Maggiore ci aspetta!

Versione testata Playstation Vita.

C’è voluto un po’ di tempo, ma finalmente la ciurma di Rufy, Zoro, Nami e tutti gli amici di Cappello di Paglia sono pronti per un ritorno in grande stile in uno dei giochi più dinamici e concitati che li abbia mai visti protagonisti. One Piece Pirate Warriors 3 si presenta come continuatore di una formula già collaudata nei precedenti capitoli, perfezionandola e arricchendola di nuove interessanti caratteristiche, ma senza stravolgere le impostazioni di fondo che dovreste già aver avuto il tempo di conoscere. Abbiamo comunque tutto il tempo necessario per una ricapitolazione generale e, a conti fatti, per vedere quanto ora c’è di vecchio e quanto di nuovo. Mollate gli ormeggi, diventerete il re dei pirati!

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Eiichiro Oda sarebbe fiero

Primo elogio doveroso e necessario: One Piece Pirate Warrios 3 (da ora lo abbrevieremo semplicemente in Pirate Warriors 3) abbandona la predisposizione narrative casuale dei suoi predecessori e si presenta come difensore assoluto della fedeltà del manga. Via avventure avventate, via personaggi aggiunti a caso: si comincia dove comincia il manga, si finisce dove attualmente finisce il manga al momento della sua contemporanea pubblicazione (la battaglia contro Don Flamingo e compagnia). La scelta di seguire coerentemente la narrazione dell’opera originale non può che essere un punto a favore, soprattutto considerando l’ottima coerenza, capacità riassuntiva e stimolazione emotivache ad essa si accompagna. Le fasi “animati” predisposte al racconto vero e proprio, così come i testi a schermo, sono tutti ottimamente dosati e alternati, il doppiaggio giapponese è perennemente presente e parecchio gradevole e tutto si presenta a definire un prodotto realizzato con cura ed energia calcolata. Le varie saghe in cui si articola il manga sono organizzate come paragrafi di cinque capitoli, i cui protagonisti oltre ovviamente a Rufy e alla sua ciurma sono i più potenti nemici che si ritrovano ad affrontare: Kuro, Arlong, Smooker, Crocodile, Ener e via dicendo. Fino ad arrivare ovviamente ai ben più pericolosi nemici della Flotta dei Sette.

Se comunque ripassare la storia di Rufy non fosse la vostra prerogativa, la seconda opzione a schermo nel menù vi permetterà di esplorare livelli casuali disseminati in un fittizio arcipelago di isole, avventurandovi attraverso regioni inesplorate e assistendo a improbabili alleanze fra vari comprimari (Law che fa squadra con la spadaccina subordinata di Smooker? Sì, è qui è possibile). Le storie vengono qui ridisegnate e reimmaginate volta per volta, in una modalità di gioco più libera a difficoltà crescente, tutta incentrata sul “cosa sarebbe accaduto se Tizio invece di questo avrebbe fatto questa altra cosa”.

Ottocentomila nemici a schermo e non sentirli

Pirate Warriors 3 è ancora una volta tutto incentrato sul genere mosou, il che significa essenzialmente due cose: tanti tanti tanti nemici da eliminare tutti in una volta e una potenzialmente pericolosa ripetitività di fondo. Per quanto riguarda il primo punto non c’è nulla di preoccupante per i giocatori inesperti, dal momento che i livelli di difficoltà sono liberamente selezionabili in qualsiasi momento. Inoltre i nemici basilari di One Piece, quelli che inondano lo schermo, non sono poi generalmente degli strateghi o dei supereroi, ma si limitano a gettarvisi contro o a restare, per di più con una barra vitale così imbarazzante da essere svuotata con un paio di pugni ben assestati. Ne consegue comunque una grande soddisfazione personale: devastare decine e decine di soldati della marina con il Gear Second di Rufy (magari in combo con gli attacchi speciali degli altri personaggi) è divertentissimo oltre che appagante. 

Il nodo scomodo che pochi mosou sono in grado di sciogliere è quello della ripetizione e ripetizione di mosse, azioni ed esplorazioni sempre uguali a se stesse. Dopotutto, cosa si fa a parte massacrare i nemici e fare fuori i boss di fine livello (che richiedono una dose di cazzotti più sostanziosa, ma non più strategica)? Il punto è che a compare Pirate Warriors 3 dovrebbe essere senza ombra di dubbio o un amante delle avventure di Cappello di Paglia (la trama assicura ore e ore di divertimento) o un estimatore del genere mosou stesso. Se poi le due cose vanno a braccetto tanto meglio, avete scelto un ottimo investimento. Ciononostante, il titolo è in grado di offrire una varietà di modalità di gioco, di extra, collezionabili e sfide ineguagliati. Se avete tempo da perdere, gli svilupattori saranno ben lieti di farvene perdere un sacco (figurarsi poi se ambite addirituttra al completamento assoluto): hanno pensato a ben tre modalità di gioco diverse.

“Diario della Leggenda” è la classica modalità storia, divisa per capitoli e paragrafi: soddisfacendo determinati requisiti, livello per livello sfiderete migliaia di nemici e affronterete il boss finale. La novità rispetto ai capitoli precedenti è poter giocare impersonando anche gli altri membri della ciurma, dato che comunque tutti possono salire di livello, essere potenziati e migliorari tra un’avventura e l’altra, grazie alle monete raccolte dai nemici più forti e ai berry accumulati con le uccisioni. Una volta finita la storia (o in contemporanea) potrete dedicarvi al “Gioco Libero”, che sostanzialmente è sempre la modalità storia, ma potrete riviverla in modo molto diverso. Per esempio utilizzando Crocodile per eliminare Arlong, o Buggy contro Odr e Gekko Moria. La differenza è la possibilità di scelta di qualsiasi personaggio abbiate già sbloccato. Ultima ma non meno interessante è la terza modalità a menu, cui abbiamo già accennato, con avventure inedite, isole dmai viste da esplorare e nemici molto più potenti da eliminare. Ancora non basta? Ci sono i collezionabili.

Completisti, preparatevi a dannarvi. Primo: il completamento degli episodi. Ogni livello di gioco presenta un “livello leggenda” da completare al 100%. Realizzarlo in un’unica seduta sarà impossibile, dal momento che le condizioni sono varie e specifiche, sebbene nulla sia particolarmente difficile. Il più delle volte si tratta di rifare il capitolo con questo o quel personaggio, di portare a termine eventi bonus, eliminare il boss con un attacco specifico. Secondo: le monete. Ogni personaggio “maggiore” può rilasciare la propria effige una volta che lo avrete sconfitto. Nel gioco ci sono più di venti monete da raccogliere: in bocca al lupo. Terzo: la galleria. Di livello in livello potrete comprare al negozio, con i berry accumulati, video, musiche e persino vestiti per determinati personaggi. Quando avrete accumulato tutto di tutto, avrete a disposizione un wikipedia a tema One Piece e se non sarete diventati re dei pirati, almeno sarete il re dei completisti.

 

Aiuto!

Rufy sarà anche un pirata, ma nel 2015 si naviga soprattutto in rete. Preparatevi quindi ad una divertente componente online caratterizata dalla “modalità soccorso”: ogni livello potrà essere giocato con la partecipazione di un compagno che dovrà agganciarsi alla vostra partita. Se avrete bisogno di aiuto quindi le cose veranno semplificate di molto. D’altra parte potrete avere la vostra occasione di dimostrarvi delle brave persone: un vostro amico in difficoltà può mandarvi in qualsiasi momento una rischiesta di aiuto che apparirà nel menu principale. Cosa state asp
ettando? Andate a picchiare i marines in sua compagnia.

bella immagine

Una conversione da 100 milioni di Berry

One Piece Pirate Warriors 3 su PlayStation Vita è sinceramente incredibile anche dal punto di vista tecnico, tanto che non abbiamo paura di definirlo un vero e proprio gioellino portatile. E’ vero, gli ambienti sono caratterizzati da pochi elementi a schermo, ma questa è una caratteristica del genere mosou non un limite della componentistica hardware. Anzi, la portatile Sony è spremuta fino al midollo: i nemici a schermo sono tanti quanto le controparti casalinghe, i cali di frame rates sono una rarità assoluta e la fluidità delle azioni di gioco è perennemente garantita. Il lavoro degli sviluppatori dimostra chiaramente che anche con delle risorse ridotte si può fare qualcosa di grande: basta avere volontà e determinazione.

Pulite, nitide e sgarcianti anche i filmati narrativi nonstante la necessaria compressione; ottimo l’accompagnamento sonoro, mai fuori luogo, con musiche azzeccate e incalzanti per le fasi in cui si danno batoste ai nemici, capaci di diventare sentimentali e malinconiche nel momento giusto. Sempre e comunque emotive, fareste un grave errore scegliendo di ridurre a zero il volume, anche se talvolta la ripetitività di certi dialoghi e battute da parte dei personaggi potrebbe spingervi in quella direzione. Farete uno sforzo, non è vero?

Commento finale

One Piece Pirate Warriors 3 è un ottimo gioco, capace di intersecare le avventure della ciurma più famosa dei manga/anime con un genere apparentemente ripetitivo ma capace alla lunga di dare enormi soddisfazioni, oltre ad ore ed ore di puro divertimento. Longeva, pulita ed orecchiabile, tecnicamente quasi ineccepibile, questa versione portatile non ha nulla da invidiare alle controparti fisse, anzi ha il merito di portare le mazzate gommose del protagonista dal salotto di casa al treno che usate abitualmente, di renderle fruibili in qualsiasi altro luogo. Avanti tutta: c’è un solo posto disponibile per il futuro re dei pirati!

Pro Contro 
– Divertente, esuberante, fuori di testa: come il manga!
– Tantissime cose da fare
– Conversione da applausi
– Alla lunga ripetitivo
– Alla lunga ripetitivo
– Ah, sì: alla lunga ripetitivo
  Voto Globale:  80
 
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