Recensione Disney Infinity 3.0

L’esperienza Disney definitiva?

Versione testata Wii U. Starter pack Star Wars: Il crepuscolo della repubblica + PlaySet Inside Out

Siamo ormai giunti al terzo anno di Disney Infinity e, avendo avuto modo di rigiocare recentemente al primo capitolo della serie con mia sorella, sono rimasto impressionato da quanto questo brand sia riuscito ad evolversi in un così relativamente breve lasso di tempo. La scatola dei giochi, ma anche i mondi precostruiti di allora, se messi a confronto con le controparti attuali sembrano poco più di una versione alpha di quella che probabilmente era l’idea iniziale degli sviluppatori. E devo ammettere che mi ha fatto sorridere ripensare a quanto mi aveva colpito, esattamente 24 mesi fa, la potenza di quel nuovo editor di creazione dei propri livelli di gioco…

È però il momento di tornare al presente e, senza indugiare oltre sul viale dei ricordi (è palese che sto invecchiando anch’io), vediamo insieme quali sono le opportunità che oggi ci offre Disney Infinity 3.0 Edition. Per l’occasione ho avuto modo di testare lo Starter Pack di Star Wars Il crepuscolo della Repubblica e il PlaySet aggiuntivo Inside Out. Oltre ai personaggi base, poi, ho potuto utilizzare anche Yoda di Star Wars e Tristezza di Inside Out. 

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Star Wars Twilight of the Republic

Fin dall’uscita della prima serie di giocattoli interattivi Disney, all’evento di presentazione eravamo tutti abbastanza curiosi di sapere non “se” (non c’erano dubbi a riguardo), bensì “quando” Disney avrebbe deciso di sfruttare la sua più importante nuova licenza per spingere le vendite di quello che era stato annunciato come il nuovo videogioco di punta della compagnia. In realtà l’attesa fu più breve del previsto e di lì a un paio di mesi, con l’annuncio della data di uscita del settimo film, avremmo avuto la risposta che cercavamo: il 2015 sarebbe stato l’anno dell’arrivo di Star Wars in Disney Infinity.

Quasi due anni di hype e finalmente eccomi qui, con i pupazzetti di Anakin e Yoda tra le mani ed un playset che rivoluziona ancora una volta quanto visto nella versione precedente. Cassata senza troppi rimpianti la gigantesca e inutilmente dispersiva Manhattan dei mondi Marvel, il primo playset Star Wars si presenta tra molte luci e qualche ombra.

Partiamo dall’ambientazione: Il crepuscolo della Repubblica si presenta come un action adventure ispirato ai fatti narrati nella seconda trilogia di Guerre Stellari (episodi 1-3 per capirci), con un level design più curato e variegato, grazie alla possibilità di esplorare non solo diversi pianeti, ma anche lo spazio aperto. Le tipologie di nemici sono ora ben diversificate e danno la possibilità di sperimentare tutte le nuove possibilità offerte dall’ottimo sistema di combattimento con le spade laser. La mano dei Ninja Theory, ingaggiati per l’occasione, si nota soprattutto nel nuovo sistema di combo, che permette di concatenare attacchi, schivate e l’uso della forza per abbattere i molteplici nemici che ci si parano di fronte.

L’eplorazione dei vari pianeti offre poi un discreto numero di missioni secondarie e attività collaterali come, ad esempio, il salvataggio di navicelle in difficoltà e alcuni mini-game. La varietà di gameplay offerta è tutto sommato soddisfacente e spazia dal genere action al platform, con blandi enigmi da risolvere, missioni di ricerca e sezioni di volo. Frustrante, ancora una volta, l’impossibilità di giocare in dual screen con il Game Pad Wii U insieme ad un altro giocatore. Lo split-screen fa tanto anni novanta e ormai ho perso l’abitudine a giocare in multiplayer perdendo metà della visuale a disposizione.

Utilizzando i tre personaggi in mio possesso (Anakin Skywalker, Ahsolka Tano e Yoda) non ho notato grosse differenze di approccio, nonostante qualche peculiarità sia comunque presente: Anakin per esempio può attirare i nemici utilizzando la forza, mentre Yoda ha di base una maggiore agilità e capacità di movimento in battaglia. Nemmeno attraverso l’albero delle abilità, riproposto dopo l’esperienza 2.0 in una forma che permette scelte di sviluppo più significative, ho trovato un modo per rendere l’uso di uno o di un altro personaggio più adatto ad una missione piuttosto che a un altra.

Inside Out

Il mondo di Inside Out prende invece le mosse dal nuovo film di animazione Pixar, in uscita tra qualche giorno anche nelle sale italiane. Nei panni di Gioia e Rabbia, venduti in bundle con il playset a 34,90€ (Paura, Disgusto e Tristezza sono venduti a parte), siamo chiamati a risolvere l’ennesima crisi nella mente della piccola Riley, con ricordi in pericolo e il rischio di incubi sempre in agguato. Non so dirvi esattamente quanto la storia sia separata dal film, che non ho ancora visto, quindi per sicurezza evito di scendere in ulteriori dettagli. Posso comunque dirvi che lo scopo del gioco è raccogliere ricordi dispersi a Immagilandia, nel subconscio di Riley, attraverso livelli platform con sezioni in 2 e 3D, colorati e ricchi di dettagli. In ogni livello ci sono enigmi ambientali da risolvere, progressivamente più complicati (anche se talvota sono concettualmente riclicati da livelli precedenti), pagine del Manuale della mente da raccogliere e palloncini da scoppiare perché… Perché sì, i palloncini sono il male ecco.

La selezione delle missioni avviene dal centro di controllo nel cervello della bambina, che funge da hub dell’intera esperienza. Andando avanti si incontrano anche dei nemici improbabili come cavoletti impazziti e cannoni a torte, che più di una volta mi hanno provocato danni inaspettatamente ingenti. Ciascun livello è diviso in checkpoint ben distribuiti, con un livello di difficoltà ben studiato anche per i più piccoli. I giocatori più smaliziati, invece, possono trovare una sfida tutto sommato appagante nel tentativo di raccogliere tutte le pagine e scoppiare tutti i palloncini nel tempo limite imposto in ciascun livello (anche se per ottenere le tre stelle bonus questi obiettivi possono essere perseguiti anche separatamente, rigiocando varie volte il livello). Questa volta il multiplayer locale è meglio strutturato, vista l’assenza dello split-screen e la possibilità di cooperare per superare le sezioni più ostiche e raccogliere i palloncini bonus. 

Interessante la diversificazione dei personaggi che, seppur avendo lo stesso tipo di attacco (lancio a distanza di palle di rabbia o gioia o tristezza e via dicendo), porta a modi diversi di giocare: Gioia per esempio può planare, rendendo meno difficile dosare la precisione dei salti, mentre Rabbia può camminare su pozze di lava letali per gli altri personaggi.

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Scatola dei giochi 3.0

Vera sorpresa di questa versione è però la riorganizzazione completa della struttura della Scatola dei giochi. Nasce così l’Hub Scatola dei giochi, il centro di controllo dove non solo si possono apprendere e ripassare le basi per la creazione e l’utilizzo di nuovi mondi, ma anche giocare livelli a tema per svariate ore.

L’hub
si divide dunque in sezioni tematiche, ciascuna con il proprio tutor ed il proprio stile architettonico: base, lotta, INterni, Amici, gara ed esplorazione
. INterni è la stessa modalità già introdotta in Disney Infinity 2.0 e, per farla breve, permette di arredare, costruire e decorare la nostra casetta Disney. Base, lotta, gara ed esplorazione propongono missioni tutorial per apprendere, rispettivamente, le basi sulla costruzione e ampliamento dei Mondi, sulla lotta, sulla guida di veicoli, cavalture, ecc. e sul sistema di movimento dei personaggi. Amici, infine, introduce molteplici novità sullo sfruttamento dei cittadini della scatola dei giochi: questi infatti possono non solo accompagnarci nei livelli Scatola dei giochi per aiutarci a sconfiggere i nemici, ma hanno una vera e propria crescita personale, dipendente dall’affiatamento con il giocatore e dal cibo mangiato. Proprio la necessità di sfamarli introduce una nuova attività collaterale, ovvero il farming. Si tratta invero di un sistema di coltivazione piuttosto elementare, che non richiede una vera e propria attenzione manageriale, ma è comunque abbastanza per tenere occupati i più piccoli e permettere di utilizzare cittadini ispirati ad Ade o Robin Hood per tenere testa a frotte di cattivi. Ma, ed è forse questo l’aspetto più interessante, l’esplorazione completa porta a vere e proprie sorprese, a combattimenti dietro ogni angolo e a scoperte davvero inaspettate!

Scatola dei Giochi - 1

Parlando dell’editor vero e proprio, infine, il sistema di creazione dei Mondi è stato ulteriormente snellito e potenziato (i risultati della community sono sempre sbalorditivi, ndr), ma presenta ancora numerose criticità specialmente nello sviluppo di livelli particolarmente complessi. Senza un’attenzione costante e continui salvataggi è così piuttosto semplice buttare all’aria ore di lavoro per un’imprecisione o un rallentamento imprevisto. 

Tra problemi audio e infiniti caricamenti

Parlando di aspetti negativi, segnalo anche la situazione dei caricamenti, forse peggiore che nelle edizioni precedenti: le transizioni possono richiedere facilmente 1-2 minuti e la stessa lettura dei personaggi posti sulla base può allungare ulteriormente i tempi di attesa. Collegati probabilmente ai medesimi problemi di ottimizzazione, ci sono anche fastidiosi rallentamenti nella riproduzione dell’audio del gioco, che causa distorsioni della colonna sonora, degli effetti e soprattutto dei dialoghi, talvolta incomprensibili

Nella realizzazione tecnica complessiva, fa comunque una buona figura la resa grafica dei nuovi livelli, decisamente più curati che in passato anche nei playset. Gli effetti e le animazioni “alla Matrix” durante le uccisioni dei nemici in Star Wars sono spettacolari quanto troppo spesso mal calibrati, con vistosi problemi di inquadratura e sincronizzazione. Non granché il già citato comparto audio che, pur contando su una selezione di brani d’eccezione, oltre ai rallentamenti presenta anche un doppiaggio italiano ancora non all’altezza delle voci originali.

Commento finale

Disney Infinity 3.0 rappresenta un ulteriore passo avanti nello sviluppo della serie, migliorando quasi tutti gli aspetti che avevano afflitto la giocabilità nelle edizioni passati. Il level design meno dispersivo e più curato, assieme all’implementazione di un migliore sistema di combattimento, fanno del playset dedicato a Star Wars un must have per i fedeli della forza, mentre Inside Out si presenta come un platform colorato e divertente, adatto finalmente a tutte le fasce di età. I tempi di caricamento e i tanti problemi audio minano però pesantemente la qualità complessiva del prodotto, che risulta meno godibile di quanto meriterebbe.

Un ultimo appunto sul prezzo di vendita della versione base che, seppur inferiore al passato, non deve trarre in inganno: lo Starter Pack include infatti solo due personaggi, un mondo di gioco e nessun gettone potenziamento!

Pro Contro 
– Playset curati e divertenti 
– Sistema di combattimento migliorato
– L’ ottimo Hub Scatola dei giochi
– Tanti, troppi problemi con il sonoro
– Caricamenti troppo lunghi
– Ancora nessuna retrocompatibilità con i playset del passato
  Voto Globale: 80 
 
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NOTA SULLA COMPATIBILITA’

Mi sento in dovere di questa piccola nota, visto che anche i commessi delle grandi catene di elettronica mi sono sembrati abbastanza in difficoltà di fronte alle domande su quali personaggi Disney Infinity sono compatibili con cosa:

– tutti i personaggi e le basi Disney Infinity sono compatibili con Disney Infinity 3.0. Si può, ad esempio, acquistare la versione digitale del gioco e il PlaySet Inside Out separatamente, utilizzando tranquillamente la base della prima versione di Disney Infinity;

– tutti i personaggi Disney Infinity 1.0 e 2.0 possono essere utilizzati solo nella scatola dei giochi, ma non nei playset. Disney Infinity 3.0, infatti, è compatibile solo con i playset 3.0: di conseguenza i mondi Marvel, Toy Story, Cars, ecc. non possono essere utilizzati al di fuori della versione del gioco per cui sono stati creati;

– anche i personaggi della versione 3.0 (come Olaf, Mulan o Minnie) possono essere utilizzati solo nella scatola dei giochi. Finché Disney non crea un mondo di gioco dedicato a Frozen (al momento non previsto), Olaf non avrà un playset dedicato. E lo stesso vale per tutti gli altri;

– i Playset attualmente disponibili o previsti per la versione 3.0 sono i seguenti: Inside, Out, Star Wars Twilight of the Republic, Star Wars Rise Against the Empire, Playset dedicato al nuovo film di Star Wars (Natale 2015)

Se avete domande a riguardo chiedete pure nei commenti, cercherò di rispondere al meglio ad ogni richiesta.

 
 

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