Hands-on Rainbow Six: Siege

Nei panni delle forze speciali più importanti del mondo.

Versione testata: PC, PlayStation 4.

Rainbow Six è probabilmente una delle saghe più longeve nel mondo videoludico. Inizialmente sviluppato e pubblicato da Red Storm Entertainment, negli anni la serie è passata nelle mani di Ubisoft mantenendo, comunque, sempre la stessa formula di gioco originale. Dopo il 2008, con la pubblicazione di Rainbow Six Vegas 2, non si seppe quasi più nulla riguardo un altro capitolo, ma in occasione dell’E3 2014 Ubisoft presentò il nuovo Rainbow Six: Siege.

Dopo sei anni di silenzio, quindi, lo sviluppatore francese ha “riportato in vita” la serie proponendo un titolo differente che si distacca dalla formula di gioco adottata dai suoi predecessori, e che si è rivelata vincente. Proseguendo nella lettura, scoprirete tutto ciò che c’è da sapere su questo Siege, che arriverà il prossimo 1 Dicembre su PS4, Xbox One e PC.

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Potere al multigiocatore e alla cooperativa

Il primo elemento che sicuramente farà storcere il naso a molti fan è l’assenza totale di una campagna in giocatore singolo. Rainbow Six: Siege, infatti, punta tutto sulla cooperazione con i propri compagni in partite multigiocatore o contro i bot cambiando, come detto, la formula di gioco tradizionale. E dobbiamo dire che ci piace questa scelta.

Il titolo proporrà due modalità differenti, ovvero multigiocatore e TerroHunt (abbreviazione di Terrorist Hunt). Per quanto concerne il multiplayer, saremo divisi in due team da 5 giocatori l’uno e a turno dovremo difendere o attaccare un determinato obiettivo, che spazierà dal salvare una figura importante piuttosto che disinnescare una bomba e quant’altro. Ogni partita prevede svariati round, che continuano fino a che una squadra non riesce a vincerne di più rispetto all’altra; sebbene possano sembrare tanti, la loro durata non sarà elevata, infatti una volta morti non avremo possibilità di respawn fino al prossimo round. Inoltre, sarà presente il fuoco amico, quindi occorrerà fare molta attenzione a dove e a chi si spara, poiché basterà poco per peggiorare la situazione uccidendo un proprio compagno (e non pensiamo sia gradevole per lui).

Ciò che caratterizza Rainbow Six: Siege in qualsiasi modalità è sicuramente il fattore strategico, senza il quale vincere è molto difficile. Per capirci, adattare lo stile di gioco del kamikaze porta spesso e volentieri alla morte. No, non degli avversari, bensì vostra, quindi è meglio studiarsi una tattica e agire di conseguenza. Questo è possibile grazie ad una sorta di “warm-up” prima dell’inizio ufficiale di ogni round, dove ogni squadra avrà diversi secondi per prepararsi al meglio in vista dell’attacco/difesa. Nel caso degli attaccanti, i giocatori avranno la possibilità di farsi un quadro generale della situazione sfruttando i droni, con i quali saranno in grado di infiltrarsi nel luogo dove sono rintanati gli avversari (che può essere una casa, un aereo o altro a seconda della mappa di gioco) in totale sicurezza. Dopo aver esaurito il tempo a disposizione ed aver capito dove si trova il loro obiettivo, il team potrà partire per un assalto dove cooperazione, coordinazione e strategia giocheranno un ruolo chiave per portare a termine con successo la missione.

Nei panni dei difensori, invece, lo scopo sarà ovviamente quello di eliminare tutti gli avversari e non permettere che raggiungano il loro obiettivo. Durante il “warm-up”, la squadra che difende avrà la possibilità di montare diverse barricate rinforzate nei punti più vulnerabili. A seguito di ciò, quindi, potremo barricare le finestre o la porta principale di un’abitazione nel caso presumessimo che gli avversari possano attaccare direttamente da lì senza troppe tattiche; se ci trovassimo su un aereo, potremo posizionare delle barricate di fronte a diverse uscite per avere maggiore protezione e via discorrendo. A questo punto, avrà inizio il round e occorrerà fare molta attenzione agli spostamenti degli attaccanti, dato che un’altra caratteristica di Rainbow Six: Siege sarà la presenza di un’ambiente circostante quasi completamente distruttibile, muri e pavimenti compresi utilizzando cariche di C4. In questo modo, quindi, viene fedelmente rappresentato un attacco delle forze speciali, che può arrivare da ogni lato e necessita di grande freddezza nel gestirlo in qualità di difensore.

Passiamo ora alla seconda modalità presente in Rainbow Six: Siege, ovvero la tanto acclamata Terrorist Hunt. Questa modalità di gioco proporrà tutto quanto scritto sopra riguardante il multigiocatore, ma saremo contro dei nemici controllati dal computer. In compagnia di alcuni amici oppure altri giocatori, quindi, dovremo cooperare per portare a termine con successo i nostri obiettivi, e se pensate che contro dei bot sia più facile, beh, vi sbagliate. 

L’intelligenza artificiale, almeno da quanto abbiamo visto, è generalmente buona e i nemici daranno filo da torcere ai giocatori, ancor di più incrementando il livello di difficoltà. Se pensate che se ne staranno fermi ad attendere il vostro arrivo, sappiate che anche loro faranno le stesse cose degli avversari umani, pertanto si “creeranno una tattica” posizionando anch’essi barricate e quant’altro per cercare di uscirne indenni.

La strategia è tutto

Il gioco ci metterà nei panni di cinque corpi speciali di diverse nazioni:

  • SAS (Regno Unito)
  • SWAT/FBI (Stati Uniti)
  • GIGN (Francia)
  • Spetsnaz (Russia)
  • GSG 9 (Germania) 

In base alle forze speciali di cui faremo parte ad ogni partita, avremo a disposizione armi e attrezzature differenti che riprendono, presumibilmente, quelle veramente in dotazione e che comunque potremo intercambiare. Oltre a ciò, prima di ogni match dovremo scegliere il nostro personaggio fra quelli proposti, ognuno con un equipaggiamento ed un ruolo specifico nella squadra. Ad esempio, Thermite sarà un esperto di demolizioni della SWAT e avrà diverse cariche esplosive con sé, oppure Sledge, un esperto di irruzioni dell’unità SAS che disporrà di un martello utile ad abbattere le barricate meno resistenti; ancora, altri dispongono di scudi protettivi grazie ai quali la squadra può irrompere standovi dietro, con la conseguenza di non subire danni. Tutti i giocatori, pertanto, dovranno collaborare al meglio e sfruttare il loro arsenale per vincere le partite.

Sarà poi presente la modalità Spettatore, che permetterà di assistere alle partite di altri giocatori in modo da osservare le loro tattiche e, perché no, imparare qualcosa utile a portarsi a casa altre vittorie. In questa modalità, potremo scegliere se vedere i match nei panni di un qualsiasi giocatore oppure osservare il campo di battaglia con una visuale planimetrica, che permetterà di visualizzare tutta l’azione dall’alto. 

Facendo un breve cenno alle mappe di gioco, possiamo dir
e che saranno decisamente varie fra loro, poiché si passa da semplici case ad aerei fino ad edifici più grandi e complessi dove l’azione si svolge su diversi piani, portando magari i giocatori a cambiare strategia durante la partita. Al momento del lancio, però, il gioco vedrà la presenza di 10 mappe, che sono relativamente poche considerati gli standard ma speriamo che Ubisoft decida, nei prossimi mesi, di inserirne altre tramite DLC gratuiti. L’incredibile interattività con l’ambiente circostante, comunque, assicura approcci sempre differenti ad ogni partita, quindi non sentiremo immediatamente il bisogno di nuove locations da mettere a ferro e fuoco.

R6Siege screen

Distruggiamo tutto!

Come già avrete capito, la principale novità di Siege sarà la quasi totale distruzione dell’ambiente di gioco, nello specifico pareti, soffitti, pavimenti, porte e chi più ne ha più ne metta. La potenza del motore grafico utilizzato, l’AnvilNext, dà vita a scenari davvero devastati dagli scontri a fuoco, con pezzi di legno, cemento e ferro ovunque dovuti ad irruzioni e quant’altro. Anche personaggi, armi e ambientazioni vantano parecchi dettagli e non abbiamo notato cali di frame rate, se non in sporadici casi dove la situazione era davvero caotica.

Per quanto concerne il comparto audio, è sicuramente piacevole il fatto che i vari membri della squadra comunichino abbastanza fra di loro, avvisando che hanno posizionato una carica di C4 piuttosto che segnalare eventuali nemici in una stanza. Molto ben realizzati anche i suoni delle armi così come quelli delle esplosioni e dei muri che vanno in frantumi, che contribuiscono a dare un ulteriore grado di realismo a tutto il gioco.

Per finire, ricordiamo che da domani 24 Settembre avrà inizio la beta su PC, PS4 e Xbox One, mentre il gioco completo arriverà ufficialmente il prossimo 1 Dicembre.

Commento finale

Rainbow Six: Siege ha tutte le carte in regola per essere il migliore FPS di quest’anno, grazie anche al fatto di essere un titolo che richiede molta tattica e grande collaborazione da parte dei giocatori. L’ambiente in gran parte distruttibile permette di avere diversi approcci in ogni mappa e la possibilità di scegliere diversi membri per ogni squadra speciale offre un gameplay molto vario. Pur modificando la formula di gioco, quindi, Ubisoft è stata in grado di mantenere alto l’interesse per questa serie, proponendo un capitolo in cui cooperazione e coordinazione fanno da padrone.

Aspettative Perplessità
– Cooperazione e tattiche all’ordine del giorno 
– Ambiente quasi totalmente distruttibile
– Equipaggiamento molto vario per approcci differenti
– Il fuoco amico rende tutto più realistico e complesso
– Poche mappe al lancio
– L’impossibilità di respawnare fino al prossimo round potrebbe risultare fastidiosa 
 
 
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