Speciale Kojima/Konami, quale sarà il nuovo progetto di Hideo?

L’ipotesi.

Era nell’aria da mesi oramai; mentre Kojima non aveva mai fatto mistero di aver oramai interrotto i rapporti con la compagnia per cui ha lavorato per oltre trent’anni, Konami invece, più di una volta, aveva precisato che Kojima era ancora un suo dipendente. Tuttavia nelle ultime settimane la situazione era precipitata, con lo sviluppatore giapponese costretto a guardare dalla tv il trionfo ai Videogames Awards della sua creatura e la compagnia giapponese che ha oramai accettato il ruolo di “villain” nell’intera vicenda. Con il senno di poi, anzi il premio conferito recentemente a Metal Gear Solid V The Phantom Pain e ritirato da Kiefer Sutherland, era il segno che il rapporto tra le due parti fosse oramai irrimediabilmente compromesso.

Partendo dunque dalla constatazione che il sodalizio tra Kojima e Konami si fosse oramai interrotto altrettanto lapalissiana è risultatala notizia di questa mattina dell’accordo dell’autore con una nuova software house: era infatti chiaro che un personaggio come Kojima non sarebbe restato a lungo senza lavoro e probabilmente anche che la più interessata ad accaparrarsi le prestazioni professionali del giapponese fosse proprio Sony Computer Entertainment, che su Metal Gear Solid ha costruito parte delle sue fortune nel campo dei videogames. Meno scontato, invece, che il buon Hideo trovasse in così poco tempo la forza per fondare un nuovo studio, “Kojima Productions” e soprattutto proporre al suo nuovo datore di lavoro un nuovo progetto da sviluppare in esclusiva per la piattaforma PS4.

Stando alle parole di Kojima la nuova IP, su cui comincerà sin da subito a lavorare, dovrebbe essere l’inizio di un nuovo franchise che accompagnerà PlayStation negli anni a venire (il riferimento è volutamente alla piattaforma e non alla console e questo potrebbe significare qualcosa come vi spiegheremo più avanti), tuttavia fare una previsione sulle intenzioni di Hideo è operazione quanto mai ardua che tuttavia proveremo a fare precisando però che le considerazioni che seguono sono il frutto di speculazioni più o meno ardite che vi invitiamo a prendere per quello che sono: pure congetture.

1) Silent Hills, ma con un altro nome
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Kojima non ha mai fatto mistero di amare il genere horror e, qualche mese fa (il 12 agosto 2014), la sua predilezione si è materializzata in una delle demo tecniche meglio riuscite della storia della piattaforma PlayStation. P.T. (Playable Teaser) doveva fungere da teaser per Silent Hills, un nuovo episodio dell’iconico franchise Konami, sviluppato questa volta da Kojima con la collaborazione di Guillermo del Toro e Norman Reedus. Tuttavia con l’acuirsi della crisi tra Kojima e Konami e la cancellazione del progetto Silent Hills, che ha portato alla eliminazione della demo dal PlayStation Store, P.t. si è trasformato in qualcos’altro: il segno più tangibile di quanto l’utenza Playstation apprezzerebbe l’approdo di Kojima al genere horror. Su Ebay sono infatti ancora in vendita, a prezzi esorbitanti, console su cui risulta installata la demo, mentre Guillermo del Toro ha più volte affermato che amerebbe continuare a lavorare con Kojima su un titolo come Silent Hills.  Di certo il titolo dovrebbe avere un altro nome, visto che il franchise Silent Hills è saldamente nella mani di Konami, tuttavia non dubitiamo che, con il clamore generato dal passaggio di Hideo a Sony, un nuovo titolo per un gioco del genere non sarebbe poi un così grande problema.

2) Metal Gear Solid VI (o qualcosa di molto simile).
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Konami, lo sappiamo tutti, è proprietaria del franchise forse più longevo della storia dei videogames. Il primo capitolo di Metal Gear, comparso nel 1987 per MSX2 e poi per NES, ha determinato le fortune della allora giovane compagnia giapponese (Konami è nata nel 1969 come produttrice di JukeBox ma solo dal 1973 ha cominciato a produrre videogames), è quindi assai difficile che questa se ne privi a cuor leggero. Nel corso dell’ultimo decennio tuttavia, le attività di Konami sono andate diversificandosi: dalle palestre, ai pachinko slot tanto amati dai giapponesi, passando per i giochi mobile che oramai occupano gran parte del fatturato dell’azienda. Il settore dei videogames tradizionali non è più quindi il core business della compagnia e anzi, sta assumendo un ruolo sempre più marginale nei bilanci dell’azienda, tanto che nei mesi scorsi si era diffusa la notizia, poi smentita, che la compagnia dopo Metal Gear Solid V,  non avrebbe più sviluppato altri giochi tripla A ad eccezione di PES. Le vendite non proprio esaltanti di Metal Gear Solid V The Phantom Pain – solo 2,5 milioni di copie vendute (fonte VgChartz) – a fronte di un costo di produzione stimato in 80 milioni di dollari, potrebbe perciò spingere la compagnia a riflettere su una eventuale cessione della IP a Sony per una cifra consistente. Del resto anche il nuovo logo di Kojima Productions (un teschio che ricorda quello di Outer Heavens e con occhio bendato come quello di Snake) sembra far propendere verso questa affascinante ipotesi che permetterebbe ai fan del franchise di continuare a sognare.  Ma siamo sicuri che Kojima voglia realmente questo? Forse più probabilmente il nuovo gioco di Kojima Productions pur recuperando le medesime meccaniche di gioco stealth, le ambientazioni e l’iconografia di qualche personaggio, i mech, inizierà una nuova epopea finalmente libera dai vincoli in cui oramai quella di Metal Gear sembra essere costretta, lasciando libero il genio creativo dello sviluppatore giapponese.

3) La nuova IP
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E’ l’ipotesi più affascinante, ma anche quella più carica di dubbi, paure e incertezze. Sono oramai in tanti, dopo gli altalenanti giudizi piovuti su Metal Gear Solid V –  per alcuni capolavoro per altri un gioco noiosissimo e privo di spunti – a pensare che l’estro creativo di Kojima si sia spento e che le soluzioni pure originali presenti nel suo ultimo titolo, siano più fini a se stesse che reali trovate geniali del calibro di quelle indimenticabili dei precedenti capitoli (come dimenticare il boss Psycho Mantis contro il quale era necessario rimuovere la memory card e inserire il controller nella porta due della PlayStation 2 per evitare che “il parassita” prevedesse le vostre mosse). Kojima è però un uomo abituato a stupire e, probabilmente, alla base dell’accordo con Sony, oltre naturalmente al sicuro tornaconto mediatico che l’accordo produrrà, deve esserci stato anche un progetto concreto sul quale la compagnia di Kyoto intende investire. Le incognite più importanti riguardano i tempi di produzione di questa nuova IP. Come si può leggere dalla pagina ufficiale di Kojima Productions sono ancora tante le posizioni aperte (quasi tutte) e questo non depone di certo a favore di una uscita a breve del titolo. Considerando inoltre il perfezionismo dello sviluppatore, non ci aspettiamo una uscita del titolo prima 3 anni, quindi quasi a fine ciclo di vita di PS4 (sono in tanti a ritenere che l’attuale generazione non supererà il 2019/2020). Forse proprio nel senso di un progetto più lungo che inizi sul finire della attuale generazione per poi riprendere con la nuova PS5 che verrà, andrebbero lette le parole del comunicato congiunto Sony/Kojima che parlano di nuovo franchise anzichè di un solo nuovo gioco.

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In definitiva sono in tanti a credere che Sony, con la mossa di questa mattina, abbia segnato un altro punto decisivo nella console war. Il carisma di Kojima, l’eco mediatica della sua vicenda con Konami e della brusca conclusione di queste ore ha sicuramente portato tanta acqua al mulino di PlayStation 4, praticamente a costo zero. Difficile, mediaticamente parlando, fare di meglio. Ora però il fumo deve tradursi in sostanza, ma siamo sicuri che qualunque sia il titolo su cui Kojima Productions lavorerà nei prossimi anni sarà qualcosa che varrà la pena di giocare. Greatness Awaits. 
E voi quale pensiate possa essere il nuovo titolo su cui Kojima sta lavorando? Scrivetecelo nei commenti o sulla nostra pagina facebook



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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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