Recensione Heavy Rain & Beyond: Due Anime Collection

Due capolavori, un’unica confezione.

Versione testata: PlayStation 4.

Era il lontano 2010 quando Heavy Rain approdò per la prima volta su PlayStation 3: la creazione di Quantic Dream, diretta da David Cage, suscitò sin dal suo annuncio un senso di freschezza e novità nei fan e nella critica, che hanno da subito sostenuto il progetto che, stando alle parole del direttore, avrebbe rivoluzionato il comparto narrativo dei videogiochi, riuscendo poi effettivamente nell’impresa.

A distanza di tre anni, una simile opera venne poi nuovamente proposta dal medesimo studio e dal medesimo direttore: Beyond: Due Anime, che raggiunse sempre PlayStation 3 nell’Ottobre del 2013. Entrambe le produzioni sono adesso riproposte e disponibili in salsa current-gen su PlayStation 4. Vi anticipiamo da subito, però, che le rivisitazioni sono per lo più grafiche. Che conosciate o meno i titoli, continuate a leggere il nostro articolo per scoprire il nostro giudizio riguardo Heavy Rain & Beyond: Due Anime Collection.

Vi ricordiamo che entrambi i titoli sono disponibili in versione digitale sul PlayStation Store al prezzo di €29,99 ciascuno (oppure €39,99 per entrambi) e sono inoltre acquistabili in un’unica confezione fisica al prezzo di €39,99.

Due giochi, due storie, diversi protagonisti

Abbiamo deciso di analizzare entrambi i titoli facenti parte della collection in un unico articolo proprio perchè si tratta di due giochi già noti ed apprezzati e che dunque non richiedono lo stesso sforzo, in termini di analisi, rispetto alle originali produzioni, che abbiamo già attentamente descritto e giudicato nelle nostre recensioni (Heavy RainBeyond: Due Anime). Tuttavia, abbiamo deciso di rinfrescarvi la memoria e descrivere ugualmente sia trama che gameplay di entrambi i titoli, per poi soffermarci sul comparto tecnico che, ricordiamo, è l’unico vero elemento ad aver subito qualche cambiamento nel corso di questo remaster.

La storia alla base di Heavy Rain è piuttosto matura e dura. Vivremo infatti gli avvenimenti di una vicenda riguardante un killer di bambini, l’Origami Killer, nei panni di diversi personaggi: Ethan Mars, padre del settimo bambino rapito e personaggio direttamente coinvolto nell’avvicendamento; Scott, investigatore privato che opera per conto delle famiglie delle vittime per risolvere il caso; Norman, agente dell’FBI incaricato di indagare sul caso ed infine Madison, giornalista interessata alle vicende. Nonostante l’età della produzione ed il senso di déjà-vù che si prova avendo già vissuto le vicende dell’opera, il titolo mantiene comunque un non-so-che di fresco e di intrigante che rende la narrazione sempre appassionante ed avvincente, merito anche del modo in cui viene giocato e delle scelte che influenzano in tutto e per tutto l’evoluzione della trama.

In Beyond: Due Anime, invece, vestiremo i panni di Jodie Holmes, una giovane ragazza che sin da bambina venne affidata dalla sua stessa famiglia ad un centro di ricerche sul paranormale poichè in grado di interagire con un’entità di nome Aiden. Nel corso della narrazione, vivremo la dura e travagliata vita di Jodie, tra amori, delusioni e tradimenti, in un via vai di eventi trascorsi, presenti e futuri che renderanno sempre più difficili le nostre scelte.

Entrambi i titoli, come già anticipato nel paragrafo d’apertura, fanno del comparto narrativo il loro punto di forza, che si dimostra essere all’altezza delle aspettative e ben al di sopra della media su PlayStation 3 (ai suoi tempi) e, almeno fino a questo momento, anche su PlayStation 4.

Scelte e Quick Time Events

Sia Heavy Rain che Beyond: Due Anime sono produzioni videoludiche destinate all’intrattenimento, ma diversamente dalla moltitudine di videogiochi presenti sul mercato, entrambi i titoli vengono giocati e vanno vissuti come se fossero dei film. Oltre al già citato comparto narrativo, infatti, anche il gameplay risulta essere differente dallo standard produttivo dell’industria, risultando più calmo e riflessivo e scarsamente condito di azioni secondarie da poter effettuare a nostra discrezione.

Eccetto che per la libertà di potersi muovere, infatti, in Heavy Rain e Beyond: Due Anime agiremo per lo più effettuando scelte durante il corso della storia, modificando ed intaccando irrimediabilmente il modo in cui viene narrata la trama. Nelle fasi più concitate del gioco verranno in nostro aiuto anche i Quick Time Events che, in ogni caso, non decreteranno mai scene di game over o di sconfitta ma che, come per le nostre scelte, serviranno a fornirci un diverso aspetto della componente narrativa.

Da questo punto di vista, in realtà, il titolo offre solo una serie di percorsi prestabiliti e ben definiti che, pur garantendo freschezza, novità e stupore nel caso in cui decidessimo di giocare nuovamente ad entrambi i titoli dopo averli completati, ci permetteranno altresì di renderci conto di quanto le nostre scelte, in realtà, influenzino davvero poco il risvolto finale della trama, dimostrandoci che, effettivamente, le nostre scelte non cambiano drasticamente le fasi finali del gioco.

Analizzando entrambi i titoli, non possiamo non soffermarci inoltre sulla componente cooperativa di Beyond: Due Anime, che ci permetterà di giocare in compagnia di un amico impersonando rispettivamente Jodie ed Aiden, diventando così effettivamente due entità distinte, separate e totalmente autonome. Ciò nonostante, i limiti della produzione sono evidenti e laddove sarebbe stato gradevole poter assistere a scenari in cui entrambe le entità si manifestassero contemporaneamente, per ovvie ragioni tutto ciò non è possibile.

Rifatto il trucco

Nonostante il comparto grafico di entrambe le produzioni fosse in grado di spremere a fondo le potenzialità offerte da PlayStation 3, non possiamo che restare stupiti, a distanza di anni, anche dai loro remaster. Più evidenti i cambiamenti in Heavy Rain che in Beyond: Due Anime, ma entrambi i titoli hanno subito lo stesso trattamento.
Ad eccezion fatta per qualche ritocchino, infatti, i modelli poligonali dei personaggi principali sono rimasti per lo più invariati, lasciando spazio però ad un più complesso ed articolato sistema di illuminazione ed ombre che garantisce un impatto visivo ben differente da quello delle originali produzioni, complici inoltre l’uso di nuove tecnologie offerte dalla più avanzata GPU di PlayStation 4 e di un più marcato filtro anti-aliasing in grado di garantire una maggiore pulizia delle immagini. Non dimentichiamoci, poi, il passaggio da 720p a 1080p!

Da rivedere, ancora, le prestazioni dei due giochi che, pur essendo stati portati su una piattaforma più potente, non sono ancora in grado di garantire la stabilità a 30 frame per secondo, evidenziando vasti ed evidenti cali di frame rate in alcune specifiche situazioni di gioco.

Praticamente esente da cambiamenti il comparto sonoro, che resta sempre di altissimo livello e che sarà in grado di tenerci compagnia in entrambe le opere con brani magistralmente orchestrati ed un voice-acting di altissimo livello.

Commento finale

Heavy Rain & Beyond: Due Anime Collection sono due titoli da non lasciarsi perdere, sia che sia la vostra prima esperienza con entrambi sia che abbiate già vissuto le vicende narrate sulla console Sony di scorsa generazione. Se da un mero punto di vista economico il gioco non vale la candela, essendo i titoli esclusivamente migliorati nella loro componente grafica, se non altro l’acquisto è valido poichè si tratta di due dei giochi più importanti ed incisivi dell’era PlayStation 3, pronti ad essere vissuti e giocati come se fosse la prima volta.

Pro Contro
– Due giochi al prezzo… di neanche uno!
– Narratività ed interazione (quasi) ai massimi storici di una produzione videoludica
– Gli unici cambiamenti riguardano la componente grafica
– L’acquisto potrebbe risultare “superfluo” a chi ha già giocato gli originali su PS3
– Ancora presenti i cali di frame rate nonostante il cambio generazionale
Voto Globale: 85

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