Recensione Tom Clancy's: The Division

New York, New York.

Versione testata: PlayStation 4, PC.

All’interno di un’industria che sembra sempre più dimenticare quanto sia importante il feeling e l’approccio con la clientela, Ubisoft si è dimostrata estranea e diversa mostrando per la prima volta nel 2013, nel corso dell’Electronic Entertainment Expo (E3), un progetto quanto mai ambizioso ed interessante, in grado sin da subito di attrarre l’attenzione di tutti i media e degli appassionati di videogiochi.

Stiamo ovviamente parlando di Tom Clancy’s: The Division, diventato in pochissimo tempo il titolo di Ubisoft venduto più velocemente al lancio e già disponibile su PC, PlayStation 4 ed Xbox One dall’8 di questo mese.

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La città è in ginocchio, è tempo di agire

Partiamo dal principio, iniziando a capire cos’è The Division e che tipologia di esperienza intende offrire all’utenza: si tratta di un Action RPG Open-World giocabile esclusivamente in rete (necessità, quindi, di una connessione ad Internet sempre presente). L’ambiente in cui ci catapulta è quello di una New York dei nostri tempi, distrutta prima da un temibile virus e poi dagli sciacalli che hanno approfittato del caos e del disordine per poter trasformare la città nel loro parco dei divertimenti. A questo punto la domanda sorge spontanea: che ruolo abbiamo in tutta questa vicenda?

Il personaggio che andremo a creare per merito di un basilare editor fa parte di una forza armata speciale che prende il nome di Divisione. La Divisione è un organo governativo composto da normalissime persone contraddistinte, però, dal loro grado di preparazione, paragonabile a quello delle più potenti forze armate, e la nostra missione è quella di riportare ordine e tranquillità all’interno della città, non dimenticando però di trovare la causa dell’epidemia e l’ideatore della strage.

Cosa c’è da fare?

In un titolo open-world, questa domanda è sicuramente una delle prime che automaticamente ci poniamo durante le fasi iniziali di esplorazione, senza ancora essere a conoscenza di tutto ciò che il mondo di gioco ha per noi da offrire. Ubisoft ha ben pensato di strutturare The Division in maniera tale che la prima area di gioco su cui metteremo piede, però, funga esclusivamente da tutorial, permettendoci di affrontare qualche missione secondaria, un paio di incontri e di cominciare a prendere confidenza con il sistema di mira del titolo, indispensabile per la sopravvivenza nell’ambiete ostile in cui verremo catapultati.

Le prime ore di gioco, insomma, potrebbero non risultare entusiasmanti per tutti, complice la poca libertà offerta all’interno dello spazio predisposto all’insegnamento delle funzioni basilari del titolo. Superato questo piccolo ostacolo, potremo finalmente spostarci a Manhattan, dove ci attende il compito più impegnativo e dove nonostante l’esaustivo tutorial, scopriremo che c’è ancora molto da imparare.

Tanto per iniziare, Ubisoft ha ben pensato di strutturare l’UI in maniera tale da risultare poco ingombrante, lasciando spazio alla cura per i dettagli con il quale ha ricreato l’isola newyorkese, non considerando però la difficoltosa struttura dei menù all’interno dei quali ci troveremo a navigare. Nulla di eccessivamente proibitivo, ma senza la voglia di scoprire ed esplorare, soprattutto relativamente a tutte le funzionalità che il titolo ha da offrire, difficilmente avremo appreso dell’esistenza dei talenti o dei vantaggi, che sarebbero comunque poi stati spiegati col procedere della trama ma che, almeno inizialmente, risultano quasi “nascosti”.

Tralasciando qualche piccolo aspetto che potrebbe essere stato rivisto e migliorato, il titolo di Ubisoft offre un’esperienza di gioco unica ed incredibile che alterna ed incrocia perfettamente la narrazione principale del titolo e quella secondaria, che ci permette di vivere in prima persona gli avvenimenti che hanno preceduto l’epidemia e quelli avvenuti nel corso della stessa, per merito dei collezionabili (registrazioni telefoniche, rapporti, ecc.) sparsi per tutta la mappa di gioco.

Nel momento in cui l’azione si fa vera, reale, The Division riesce a tenere incollati allo schermo, merito di una sapiente realizzazione dal punto di vista del gameplay che vede il nostro presonaggio in grado di poter sfruttare l’ambiente circostante per poter ottenere copertura, sparare alla cieca restando dietro un riparo (ma essendo comunque vulnerabile al fuoco nemico) e di poter far uso di esplosivi e granate di vario tipo ed infine di abilità speciali sia offensive che difensive.

Pur restando fresco e divertente per tutto il corso della storia, c’è da dire che la varietà non spicca di certo in The Division, proponendo di missione in missione quasi sempre le stesse tipologie di obiettivi, che ci vedranno impegnati nell’uccisione di determinati nemici, nel recupero di determinate risorse oppure nella protezione delle stesse; in alcune missioni, inoltre, alcune di queste azioni saranno concatenate in varie fasi dell’operazione stessa, variando leggermente la tipologia di approccio ma lasciando sempre quella sensazione di già visto in bocca.

A spezzare la monotonia, inoltre, è la presenza di diverse tipologie di avversari che metteranno a dura prova le nostre abilità: non avremo, infatti, a che fare con semplici nemici, ma ci troveremo spesso ad affrontare gli stessi in versione potenziata (riconoscibili per merito della barra salute di colore viola) oppure dei boss o nemici importanti, facilmente riconoscibili da un nome specifico e dalla barra della salute di colore giallo/oro.

Per quanto concerne l’aspetto Gioco di Ruolo del titolo, invece, da segnalare la presenza di una vasta varietà di equipaggiamenti che modificheranno le nostre statistiche e forniranno bonus aggiuntivi per le nostre abilità oppure per le nostre armi. Presenti anche i livelli, fino ad un massimo di 30, che serviranno per lo più a sbloccare l’accesso ad equipaggiamenti più potenti ed a nuovi tasselli per poter equipaggiare talenti.

Solitaria o cooperativa, a voi la scelta

Per chi ama alla follia le interazioni online, sarà possibile intraprendere l’intera avventura in cooperativa, affrontando ogni singola missione, principale o secondaria che sia, in compagnia di un massimo di tre amici. Per gli stessi, inoltre, sarà possibile poi affrontare la tanto ambita Zona Nera, area PvP del titolo in cui sarà possibile ottenere bottini più pregiati correndo il rischio di essere sopraffatti dagli avversari. La Zona Nera è af
frontabile sia in solo che in gruppo e presenta un “grado” differente dal normale livello, che aumenta eseguendo azioni ed uccisioni all’interno dell’area stessa.

Il lavoro svolto da Ubisoft all’interno della Zona Nera è massiccio ed è evidente che ha valutato diverse soluzioni per rendere l’area bilanciata ed esente da difetti, tuttavia è evidente che il risultato ottenuto non è quello sperato. All’ingresso nella zona, infatti, ben pochi giocatori si cureranno della componente PvP e continueranno a farsi i fatti loro raccogliendo gli oggetti lasciati cadere dai nemici comandati dall’I.A. oppure contenuti all’interno di specifiche casse.

Ottima l’idea di rendere qualsiasi oggetto acquisito nella Zona Nera contaminato: tale definizione, infatti, serve per l’appunto a segnalare ogni oggetto ottenuto in quell’area, che potrà essere portato fuori esclusivamente se prelevato dalla JTF in specifiche aree atte all’estrazione. Il problema sorge quando contattiamo la JTF: il segnale, infatti, verrà reso disponibile a tutti i nemici in zona, umani e non, che si avvicineranno incuriositi e che potrebbero riempirsi le tasche dei nostri tesori, dopo averci fatto fuori!

I piani per il primo anno di The Division da parte di Ubisoft risultano essere interessanti e comprendono aggiornamenti gratuiti e ben tre espansioni, in grado di rendere il gioco ancora più interessante. Superato il primo anno, vedremo cosa avrà ancora da offrire il titolo, nella speranza che possa ricevere il giusto trattamento da MMORPG che si merita e venendo di fatto aggiornato periodicamente per offrire nuovi contenuti a tutta l’utenza.

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La direzione artistica di Ubisoft in tutto il suo splendore

Avendo provato Tom Clancy’s: The Division sia nella sua versione per PC sia in versione PlayStation 4 possiamo offrirvi le nostre considerazioni sulle due migliori versioni in circolazione del gioco. Su PC, il gioco offre effetti grafici migliorati e di altissimo livello, regalando un’immagine più curata e nitida oltre ad altre impostazioni esclusive. Per reggere tutto quanto ai massimi dettagli con un frame rate a 60 fps, tuttavia, è richiesto un hardware decisamente potente, sebbene le differenze fra “Ultra” e “Alto” non siano abissali e il titolo rimanga visivamente splendido. Con la nostra configurazione (potete leggerla poche più in basso), abbiamo registrato una media di 45-50fps con le impostazioni grafiche settate su “Alto”; c’è da dire che il gioco si comporta molto bene anche in situazioni caotiche, in quanto pochissime volte siamo scesi sotto i 40fps durante scontri particolarmente accesi.

Configurazione di prova:

  • CPU: AMD FX-8350
  • RAM: 8GB 1866MHz
  • GPU: AMD Radeon R9 380 4GB

Per quanto riguarda la versione PS4, dove non abbiamo di sicuro assaporato il massimo dei settaggi grafici ottenibili su PC, tuttavia il risultato è più che soddisfacente. Eccetto che per qualche piccolo difetto nel rendering degli elementi sulla distanza, The Division appare ben definito sia nei modelli poligonali dei personaggi giocanti e NPC sia nelle texture. Il fatto, poi, che il gioco mantenga quasi sempre un frame-rate stabile e la quasi totale assenza di caricamenti, fanno della produzione Ubisoft un vero e proprio gioiellino tecnologico che ci permetterà di girovagare per Manhattan in modo del tutto libero.

Facilmente dimenticabile la componente sonora: sono spesso presenti brani in sottofondo ma non fanno direttamente parte dell’esperienza di gioco offerta. Di tutt’altro livello, invece, il doppiaggio audio, che risulta essere sempre piacevole permettendoci di concentrarci sull’azione di gioco piuttosto che sui testi che appaiono nella parte inferiore dello schermo.

Commento finale

Tom Clancy’s: The Division si rispecchia perfettamente nel successo commerciale che ha ottenuto. Si tratta di una nuova IP piena di idee e di potenziale; ancora una volta Ubisoft ha avuto il coraggio di investire soldi su di un nuovo progetto, correndo un rischio che moltre altre aziende del settore, invece, non avrebbero voluto correre e venendo di fatto ripagata in pieno. Tralasciando le dovute menzioni ad Ubisoft, il titolo non è di certo esente da piccoli difetti che sarebbero potuti essere ritoccati prima dell’uscita del titolo, relativi soprattutto alla monotonia delle missioni proposte ed alla macchinosità dei menù di gioco. Per quanto riguarda tutto il resto, The Division è un titolo vivo e pieno di attività da svolgere, in grado di intrattenere per centinaia di ore i giocatori più esigenti e con la possibilità di venire espanso di volta in volta offrendo sempre nuovi contenuti e nuove attività. Potenzialmente, insomma, si tratta di un gioco infinito.

Pro Contro 
– Immenso e potenzialmente infinito
– Sistema di gioco ben studiato e funzionante, divertente
– Centinaia di ore di gioco già dall’uscita, possibilità di aumentare con futuri aggiornamenti
– Comparto tecnico di prim’ordine
– Il tutorial potrebbe risultare eccessivamente lungo e poco esaustivo
– Missioni principali e secondarie monotone
– Piccoli difetti nell’UI del gioco rendono eccessivamente complicata l’esperienza di gioco
  Voto Globale: 90
 
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