Pronti a vendere la vostra anima?
Versione testata: PC.
Dark Souls, si sa, è ormai diventata una delle icone videoludiche più importanti dell’ultimo decennio, nonché biglietto da visita di una software house da sempre in grado di sviluppare grandi capolavori di nicchia e che, finalmente, riesce ad affacciarsi ad un pubblico più ampio e diversificato. From Software fece centro, ai tempi, regalando a questo fantastico mondo un titolo in grado di far onore alle vecchie glorie del passato, dimostrandosi punitivo e difficile ma al contempo appagante ed interessante, con le sue meccaniche di gioco rivoluzionarie che non includevano la possibilità di un game over e proponendo una rigiocabilità stratosferica per merito del sempre crescente livello di difficoltà, garantito dalla possibilità di affrontare una nuova avventura mantenendo intatti equipaggiamento e livello e permettendo ai più pazienti di esplorare ancora una volta le lande desolate del mondo di gioco, affrontando nuovamente i boss e cercando di non lasciarsi alcun segreto alle spalle.
Pochi anni dopo il successo del primo capitolo, venne il turno del secondo che, per alcuni, si dimostrò essere inferiore a causa di scelte che si manifestarono poi con un livello di difficoltà più basso e con alcune modifiche ai luoghi e alle location esplorabili, che non emanavano più quelle sensazioni di inquietudine e terrore che il primo, indimenticabile capitolo era in grado di offrire.
Tra una deviazione e l’altra, tra cui segnaliamo il fantastico Bloodborne, arriviamo infine ad assaporare l’ultima ed incredibile creazione partorita dalla geniale mente di Hidetaka Miyazaki: Dark Souls III, oggetto di questa nostra recensione. Questo capitolo segna un ritorno alle origini, la manifestazione del sogno di ogni amante della serie che porta con sé grandi idee già proposte ed incredibili novità in grado di garantire freschezza ad una serie che continua a respirare ossigeno e che speriamo sia in grado di farlo ancora per molto tempo.
Dark Souls III sarà disponibile per PC, PlayStation 4 ed Xbox One a partire dal 12 Aprile di quest’anno.
Il Regno di Lothric
Circa 70 sono le ore di gioco stimate per il completamento della prima run in Dark Souls III, 70 ore di puro divertimento ed adrenalina nel fantastico Regno di Lothric. Ma cos’è che ci ha spinto, in primo luogo, a trovarci in questo macabro luogo? Come ogni Dark Souls che si rispetti, il comparto narrativo è strutturato in modo da risultare secondario rispetto al gameplay, nascondendo descrizioni, storie e quant’altro all’interno degli oggetti che sarà possibile raccogliere nel corso dell’avventura, garantendo ai più curiosi la possibilità di approfondire gli avvenimenti e a tutti gli altri la possibilità di giocare a pieno il titolo senza doversi sorbire continue interruzioni.
Collegandosi ai capitoli precedenti, Lothric funge da punto di incontro per i cicli della fiamma, che volgono finalmente al termine in questo terzo capitolo che rappresenta l’epilogo della serie.
Sbagliando s’impara
Dopo gli errori fatti con Dark Souls II, From Software ha messo corpo ed anima nella creazione di questo terzo capitolo, raggiungendo vette elevatissime e garantendo ai videogiocatori un gameplay di prim’ordine, in grado di rivelarsi fresco e pulito anche dopo decine di ore di gioco. Se da una parte la maggior parte dei controlli sono rimasti invariati, infatti, dall’altra vediamo l’apparizione di un nuovo potere che ci permette, a seconda dell’arma da noi equipaggiata, di ottenere un bonus temporaneo che varia in base all’arma attualmente in uso: stiamo parlando delle nuove abilità, attivabili con uno specifico tasto.
Sin dalle prime ore di gioco avremo accesso a tutte le funzionalità che il gioco ha da proporre, dalle fasi esplorative che offrono piena libertà – visibile sin dai primi minuti per merito di un bivio che ci mette di fronte ad un temibile avversario – a quelle relative alla crescita del personaggio che, come da tradizione della serie, potrà spendere le anime accumulate tramite l’uccisione dei nemici per poi spenderle per aumentare i punti statistica che più gli aggradano. Anche nell’equipaggiamento avremo piena libertà, nei vincoli del peso massimo che potremo sopportare, che questa volta sarà inoltre specificato anche in % e che, come al solito, andrà direttamente ad influenzare l’efficienza della nostra schivata. Da segnalare, inoltre, una più specifica presenza degli attributi relativi alle armature, ove adesso sarà possibile vedere nello specifico in che modo andranno a variare.
Fanno il loro ritorno anche le iconiche Fiaschette di Estus, potenziabili come al solito tramite degli speciali frammenti sparsi per il mondo di gioco e che, per la prima volta, subiscono un notevole cambiamento all’interno della serie, con la possibilità di essere convertite in normali Fiaschette Estus oppure Fiaschette Estus Cineree, in grado di ripristinare i nostri Punti Abilità piuttosto che i nostri Punti Vita, particolarmente indispensabili per quei giocatori che prediligono l’utilizzo di incantesimi, miracoli o piromanzie al mero scontro fisico.
Parlando di gameplay, com’è possibile non citare il quasi-perfetto sistema di combattimento? Rivisto e velocizzato rispetto ai precedenti capitoli della serie, il combat system di Dark Souls III è paragonabile a quello di Bloodborne, con dei dovuti rallentamenti nell’azione e con l’aggiunta di scudi e di diverse categorie di armi più varie. In questa nuova veste, Dark Souls III si dimostra anche più cattivo dei suoi predecessori, mettendo a dura prova le nostre abilità e la nostra pazienza poiché, si sa, chi gioca a Dark Souls DEVE tassativamente imprecare.
Gli NPC presenti all’interno del gioco sono spesso sparsi per le zone che andremo ad esplorare ed alcuni di essi saranno inoltre reperibili (e ritrovabili) all’interno dell’Hub di Gioco. Molti ci proporrano quest secondarie da svolgere, altri invece ci permetteranno di avere accesso a funzioni più avanzate quali la già citata crescita del personaggio oppure la compravendita di oggetti, oppure, ancora, il potenziamento delle nostre armi e della nostra scorta di Fiaschette Estus.
Piacevole e particolare la caratterizzazione dei Boss che, come agli albori dei tempi, diventano imprevedibili e spesso pazzi, in grado di stravolgere le sorti di un’intera battaglia ad un soffio dalla loro sconfitta. Se From Software a causa dei propri errori ci aveva permesso di adagiarci sugli allori nel corso della nostra “passeggiata” in Dark Souls II, ha deciso di rendere le cose più frizzanti in Dark Souls III integrando diversi pattern d’attacco a seconda delle situazioni in cui verte la battaglia.
Un piacere per gli occhi (e per la mente) anche la caratterizzazione del level design che, per la prima volta nella serie, ci sembra essere stato strutturato in precedenza e non arronzato in poche ore per far sì che tutti gli scenari presenti potessero congiungersi; non mancano, inoltre, i sempre presenti ed apprezzatissimi segreti, che spaziano da zone accessibili esclusivamente saltando a muri illusori da dover scoprire ed attraversare.
Simbolo ormai della serie, fa sempre il suo ritorno la possibilità di poter cooperare online con altri giocatori nella sconfitta dei Boss e la possibilità di invadere i mondi di gioco altrui per potersi scontrare in fasi PvP. Non abbiamo avuto modo di testare nessuna delle due funzionalità, preclusi dallo scarso quantitativo di giocatori presenti. Avendo però potuto vivere quest’esperienza in tutte le altre opere della saga, siamo certi che From Software abbia impiegato il dovuto tempo per curare al meglio questo aspetto della produzione.
Come se fosse la prima volta
Beh, in realtà É la prima volta. Dark Souls l’abbiamo già visto due volte su PC, eppure in entrambi i casi il gioco veniva azzoppato da un engine che doveva essere in grado di adattarsi alle console di passata generazione. Questa volta, invece, no! Sfruttando il già apprezzato engine che ha dato vita a Bloodborne, infatti, From Software è stata in grado di sfornare un’opera dalle fattezze grafiche incredibili, merito soprattutto delle maggiori possibilità hardware offerte dal PC rispetto a PlayStation 4. Esplorare il mondo di gioco ed immergersi al suo interno non è mai stato così semplice, complice l’alto rendimento dello stile artistico e l’esperienza ormai comprovata di From Software nella creazione di scenari unici ed artisticamente coinvolgenti. Unica pecca è il frame rate, che in più di una situazione risulta essere ballerino nonostante l’utilizzo di un hardware più che adeguato.
Una crescita esponenziale anche sul comparto sonoro, che con una rinfrescata e rivisitata colonna sonora riesce a catturare l’attenzione per tutto il corso dell’avventura, permettendoci spesso di soffermarci per ascoltare qualche brano.
Commento finale Dark Souls III non ha bisogno di presentazioni: è l’erede di una serie di videogiochi che da qualche anno a questa parte ha stravolto e riscritto i canoni dell’industria videoludica, dimostrando che i videogiocatori di oggi amano le sfide. Travolgente, unico e ben caratterizzato, Dark Souls III ha finalmente spodestato l’originale titolo della serie, guadagnandosi di diritto il titolo di miglior Dark Souls di sempre, merito di un rifinito gameplay, dell’utilizzo di un engine grafico all’altezza degli standard odierni e di un comparto sonoro in grado di far onore all’intera produzione. Si tratta, tristemente, dell’epilogo di una grandissima serie di videogiochi e già solo per questo meriterebbe l’acquisto. Non è un gioco adatto a tutti, anzi, è spesso limitante poichè richiede abilità e bravura da parte del giocatore; le soddisfazioni, però, sono all’ordine del giorno per chi deciderà di intraprendere questa fantastica avventura. |
Pro | Contro |
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– Difficile, proprio come piace a noi…
– Rigiocabilità praticamente infinita
– Presenza elevatissima di segreti e missioni secondarie
– Level design e caratterizzazione di prim’ordine
– Finalmente tecnicamente degno del nome che porta
– Boss-Fight caratterizzate e peculiari
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– …ma a frangenti anche troppo
– É l’epilogo di una fantastica saga
– Frame rate a tratti poco convincente
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Voto Globale: 95 |