Recensione Star Fox Zero

Siete pronti a tornare su Corneria?

Versione testata: Wii U. 

La volpe antropomorfa Fox McCloud e la sua combriccola tornano nuovamente in Star Fox Zero, una sorta di “reboot” della serie che, in qualche modo, prova a fondere e forgiare insieme i migliori elementi vistisi nei titoli passati. In particolar modo, il titolo si rifà al primissimo Star Fox uscito nel lontano 1993 su Super Nintendo e a Star Fox 64, invece pubblicato su Nintendo 64 poco meno di un ventennio fa. Al contempo, però, Nintendo, grazie alla collaborazione con Platinum Games (ovvero i creatori di Bayonetta e Wonderful 101), ha cercato di dare nuovamente un’anima ad una serie che nell’ultimo decennio, soprattutto per una sorta di incoerenza di fondo, a causa di scelte sbagliate e soprattutto per un’intrinseca mancanza di idee, aveva ben poco di Star Fox così come eravamo stati abituati a conoscerlo e ad amarlo nei suoi fasti migliori.

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We need your help Star Fox! Andross has declared WAR!

Sin dalla sua presentazione lo scorso E3 2015 in quel di Los Angeles, sebbene il tutto venne impreziosito dal portentoso connubio tra Platinum Games e Shigeru Miyamoto, Star Fox Zero aveva sì colto l’attenzione dei fan più fedeli della saga, ma allo stesso modo, a causa di un certo alone di incertezza e di perplessità, non aveva ottenuto il riscontro che Nintendo aveva difatti sperato. Sebbene la pubblicazione dello stesso fosse stata fissata nel periodo pre-Natalizio, il publisher del gioco, a causa di una “critica” non propriamente esaltante soprattutto in riferimento al fatto che sembrasse un gioco troppo di “vecchio” stampo, decise di rinviare, di circa cinque mesi, l’uscita del titolo, in modo tale da poter migliorare gli elementi che avevano fatto storcere il naso alla critica e soprattutto al pubblico.

Star Fox Zero, proprio come nei migliori titoli della serie, ritorna prepotentemente quale sparatutto spaziale per eccellenza, frenetico al punto giusto e con una nuova visuale (che potrebbe sostanzialmente causare dei grattacapi ai giocatori più “tradizionalisti”) grazie al binomio TV-gamepad. Che allo stato attuale, per quanto riguarda la “moribonda” Wii U, rappresenta probabilmente l’unica “feature” che realmente ha dato quella minima spinta ad una console che, a conti fatti, non verrà ricordata come la migliore realizzata dalla casa di Kyoto. Sostanzialmente, potremmo beneficiare di una visuale sia in terza persona sia in prima persona che, oltre a catapultarci all’interno del nostro Arwing (o negli altri veicoli disponibili), “dovrebbe” garantire, grazie al motion control (cavalcando l’onda di uno degli sparatutto di successo di Nintendo ovvero Splatoon) una maggiore accuratezza nelle fasi più concitate di gioco e durante le “Boss Fight”.

In particolar modo, sulla TV avremo una sorta di prospettiva Cinematica che garantirà un’ottima visione sia dell’azione che si sta svolgendo in riferimento ad una determinata missione e sia alla tipologia di veicoli e/o nemici che dovremo sostanzialmente affrontare, agevolandoci circa l’individuazione dei “punti deboli” di questi ultimi. Sul touch del gamepad invece, sebbene sia possibile invertire le visuali fra TV e gamepad stesso, avremo la visuale in prima persona, che utilizza i sensori di movimento e che nella mia esperienza in-game, devo ammetterlo, non mi ha convinto pienamente proprio per la “costrizione” e in taluni tratti la frenesia. Anzi, dover abbassare lo sguardo sul gamepad talvolta mi ha portato a perdere il senso dell’orientamento e conseguentemente a mancare alcuni obiettivi e/o collezionabili. 

L’avanzamento del gioco prevede, come da tradizione, la presenza di una mappa planetaria dell’intero Sistema Lylat, costellata di pianeti, fasce di asteroidi, stazioni artificiali e ripartita in differenti settori, il tutto nutrito da fitte e varie schiere di nemici, ostacoli e “mini boss”. A differenza dei trascorsi capitoli, però, la mappa abbandona e si discosta nettamente da quel sistema a bivi in cui la scelta che andavamo a compiere poteva ripercuotersi sulla difficoltà del livello e sulla “strada” che ci avrebbe poi portati allo scontro finale con Andross, ricercando, quindi, una maggiore standardizzazione del gameplay, con scarsa possibilità di divergenza. Naturalmente, giocando e progredendo nel corso delle varie missioni sarà possibile sbloccare i vari mezzi necessari al prosieguo della nostra avventura, una serie di percorsi alternativi (fra cui teletrasporti che potrebbero portarci in luoghi inesplorati e ostili), una serie di sfide e, qualora si completassero specifici obiettivi, sarà possibile sbloccare anche degli eventi speciali.

All Aircraft report!

Sebbene la possibilità o, meglio, l’obbligo di dover utilizzare la doppia visuale di gioco rappresenti, nel bene e nel male, sicuramente un’evoluzione dei classici controlli, la novità di maggior rilievo riguarda la flotta a disposizione di Fox, Falco, Peppy e Slippy: oltre al classico Airwing che tutti noi conosciamo sin dagli esordi, in Star Fox Zero Nintendo ha introdotto il Girowing, una sorta di elicottero a doppia elica che potrà muoversi sia in orizzontale e sia in verticale evitando i vari ostacoli e i nemici presenti. In alcune particolari missioni, infatti, invece di spianare le armi e distruggere tutto ciò che ci capita a tiro, dovremo evitare alcune torrette/sentinelle che si avvalgono di un raggio di colore verde che, se oltrepassato, richiamerà tutta una serie di rinforzi, i quali cercheranno di ostacolarci nel portare a compimento i nostri obiettivi.

L’arma principale di questo velivolo è rappresentata da un piccolo e quantomai utile robot antropomorfo (denominato Direct-I), il cui compito è quello di bypassare i sistemi di sicurezza, sbloccare le serrature elettroniche e bloccare, disattivandoli completamente, alcuni nemici portando così a compimento tutta una serie di enigmi ambientali. Inoltre, sarà possibile agganciare degli ordigni esplosivi che potranno essere scagliati sul nemico. Naturalmente la precisione, proprio perché è necessario utilizzare i sensori di movimento e distogliere lo sguardo dalla TV, lascia un po’ il tempo che trova e nei momenti più concitati potrebbe essere un tantino frustrante; nel complesso, comunque, il Girowing funziona bene.

In aggiunta, durante una missione localizzata su un pianeta innevato (la landa di ghiaccio di Ficina), sarà possibile utilizzare il “classico” Landmaster: per chi non lo sapesse, è una sorta di cingolato con cannone centrale che, all’occorrenza, potrà trasformarsi in un Roadmaster, rimanendo in volo per diverse decine di secondi e permettendo quindi di agganciare ben tre distinti bersagli/nemici per poi successivamente fare fuoco. Anche l’Arwin
g ha una sua specifica “trasformazione” ovvero il Walker, la cui esistenza è nota sin dai tempi di Star Fox 2 ma che, in sostanza, non è mai stato introdotto nel gioco. Questo Walker è una sorta di bipede che ci permetterà di addentrarci nei luoghi più angusti (come ad esempio all’interno delle astronavi nemiche) e, all’occorrenza, di nasconderci quando il quantitativo di energia è sulla soglia d’allarme.

15

Tutto fumo e poco arrosto…

Dal punto di vista strettamente tecnico, Star Fox Zero presenta elementi alquanto contrastanti: mentre Platinum Games è riuscita a realizzare degli ambienti di gioco davvero ben fatti (salvo qualche piccola sbavantura qua e là), con effetti di luce e texture completamente rivisti rispetto alla versione di presentazione del gioco degli scorsi mesi, dal punto di vista strettamente legato alla “sfida” che tale titolo offre, non ci siamo affatto. Il livello di difficoltà non è per niente elevato e, salvo rari casi, il gioco potrà essere completato agevolmente. Ma questa non è la pecca peggiore della produzione: un’altra nota dolente, purtroppo, è che il gioco termina in poco più di 6/7 ore. Certo, sicuramente i giocatori più arditi faranno più run per scovare le possibili “vie” alternative e raccogliere i vari collezionabili presenti nei vari livelli di gioco, ma un livello di sfida più elevato sarebbe stato sicuramente meglio.

Come da tradizione, sullo schermo avremo l’indicatore della vita, il quantitativo di bombe disponibili, gli anelli e il punteggio (il quale sostanzialmente ci dirà, anche in relazione al soddisfacimento di talune condizioni e/o al raggiungimento di determinati obiettivi, qual è il nostro posizionamento in classifica). Inoltre, ogni livello di gioco inizierà con una sola vita e qualora dovessimo raccogliere ben tre anelli dorati avremo una vita aggiuntiva, valida esclusivamente per la missione in corso. Personalmente, non mi sono applicato particolarmente nel raccogliere i vari collezionabili presenti, ma il sistema è pressochè identico a quello già vistosi in Star Fox 64, se non per l’aggiunta di ben cinque medaglie che potranno essere raccolte raggiungendo determinati obiettivi o completando alcune sfide secondarie.

Anche Star Fox Zero permette di sbloccare una serie di “bonus” qualora dovessimo essere in possesso di due specifici Amiibo (appartenenti alla serie di Smash Bros), ovvero Fox McCloud, che andrà a sbloccare un Arwing “retrò“, e Falco Lombardi, che permetterà di utilizzare l’Arwing di colore rosso e nero con alcuni parametri variati.

Le ulteriori aggiunte che potrebbero darci modo di metterci alla prova sono rappresentate dalla Modalità di Addestramento, nella quale potremo cimentarci alla guida dei vari velivoli disponibili, non soltanto per prendere dimestichezza con i comandi degli stessi ma anche per portare a compimento una serie di sfide che prevedono la raccolta di monete e non solo. Invece, completata la Modalità Storia, in automatico si andrà a sbloccare la Modalità Arcade, la quale, in pratica, ci metterà davvero alla prova, facendoci ripercorrere l’intera avventura attraverso una serie di battaglie  quasi prive di caricamenti e in cui dovremo difatti avere una certa praticità con i nuovi comandi per ottenere i punteggi migliori.

Il gioco è completamente doppiato in italiano, seppure risulti un doppiaggio sottotono e poco coinvolgente soprattutto per quanto concerne il nostro protagonista, a parer mio poco azzeccato (non era meglio lasciare l’audio in inglese con i sottotitoli in italiano?). Infine, non esiste una modalità Multiplayer Online, ma sarà possibile giocare in Co-op Locale con un amico il quale, grazie al Wii U Pro Controller o attraverso il Telecomando Wii + Nunchuk, piloterà la navicella o qualsivoglia mezzo mentre il giocatore con il gamepad dovrà occuparsi di sbaragliare i nemici.

Commento finale

Star Fox Zero rappresenta lo Star Fox più “autentico” degli ultimi quindici anni. Sebbene il livello di sfida non sia proprio impegnativo (a differenza di quanto vistosi nei capitoli passati) e il sistema di comandi “rivoluzionario” risulti poco convincente in quanto richiede qualche ora di pratica per poter essere scoperto e compreso, sicuramente questo titolo può essere apprezzato da molti. Inoltre, grazie ad un parco mezzi più che vario, alla presenza di tanti collezionabili e alla possibilità di completare le varie missioni per vie alterne, Star Fox Zero dispone di un buon fattore di rigiocabilità, anche se dura decisamente poco.

Pro Contro 
– E’ Star Fox
– Buona rigiocabilità…
– Diverse modalità in cui cimentarsi
– Comandi a tratti frustranti
– … ma la storia è breve
– Doppiaggio in italiano davvero sottotono
  Voto Globale: 75  
 
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