Speciale Doom

Unleash Hell!

A poco meno di una settimana dall’uscita del reboot di Doom (la cui anteprima la potete leggere cliccando QUI), proviamo a ripercorrere la storia non solo del relativo franchising ma anche di id Software, una delle software house che ha davvero innovato il genere dei First Person Shooter, plasmando i concetti di Violenza e di Splatter. Quest’ultimo in particolare è nato negli anni ’60 grazie al lavoro di George A. Romero con La Notte dei Morti Viventi, conoscendo l’apice del successo nei meravigliosi anni ’80 grazie a Sam Raimi, David Cronenberg, Lucio Fulci e Peter Jackson e ritornato prepotentemente in auge grazie a Rob Zombie e al “maestro” Quentin Tarantino (talvolta in collaborazione con Robert Rodriguez) negli anni 2000.

E’ l’anno 1992, poco dopo il successo di Wolfenstein 3D: id Software, fondata da quattro membri della Società di Informatica Softdisk, John Carmack, John Romero (Programmatori), Tom Hall (Game Designer) e Adrian Carmack (Artista), decide di spostare la propria sede in Texas, separandosi dal publisher dell’epoca Apogee Software. Mentre la maggior parte dei membri del team si mette al lavoro sulla versione commerciale di Wolfenstein 3D, ovvero Spear of Destiny, John Carmack è libero di sviluppare una nuova tecnologia che avrebbe sostanzialmente permesso di utilizzare texture migliori e di realizzare le variazioni di altezze nei piani orizzontali.

Erano anni veramente molto “roventi” in quanto, da un lato, il Direttore Creativo Tom Hall propose di realizzare una nuova versione del platform a scorrimento orizzontale Commander Keen, che agli inizi degli anni ’90 rappresentò il primo gioco sviluppato da id Software per MS-DOS, mentre dall’altra parte alcuni membri del team proposero di acquisire i diritti di Aliens – Scontro Finale, ovvero il sequel di Alien uscito nel 1979, in modo tale da realizzarne un adattamento. Il primo progetto si arenò di lì a poco, mentre il secondo, sebbene ci fossero stati dei contatti con la 20th Century Fox, venne abbandonato in quanto andava a limitare troppo la libertà creativa degli sviluppatori.

Alla fine si decise di accettare l’idea di John Carmack, il quale propose di realizzare un gioco nel quale i “demoni si andassero a scontrare con la tecnologia”, e proprio qui nacque Doom. Doom (il cui nome venne deciso dopo che lo stesso John vide il film Il Colore dei Soldi con Tom Cruise) sarebbe stato il giusto connubio fra Aliens e La Casa 2, andando a riprendere dal primo le atmosfere futuristiche e claustrofobiche e dal film di Sam Raimi, invece, l’aspetto un po’ controverso dei mostri, l’utilizzo di armi quali la motosega e il fucile a pompa e più in generale la tematica Splatter che caratterizza la serie.

Nonostante Tom Hall non fosse particolarmente entusiasta di DOOM, decise comunque di mettersi a lavoro, proponendo idee che avrebbero reso più “profondo” il titolo rispetto a quanto vistosi in Wolfenstein 3D. L’idea che prevedeva una suddivisione del gioco in sei episodi, ognuno dei quali avrebbe avuto delle scene di intermezzo animate e la possibilità di scegliere un personaggio a scelta fra una serie di cinque, venne sostanzialmente scartata, anche perché Hall avrebbe voluto abilità e caratteristiche specifiche per i vari protagonisti portando il gioco a somigliare più ad un RPG che ad un FPS. Alcune idee vennero comunque mantenute e la prima versione ufficiale del gioco venne trasmessa nel server FTP dell’Università del Wisconsin-Madison intorno alla mezzanotte del 10 Dicembre 1993; pochi minuti dopo, l’eccessivo numero di utenze che cercava di scaricare il gioco in contemporanea provocò il crash del sistema. Nei primi cinque mesi dal lancio, la versione Shareware venne giocata da un milione e mezzo di persone.

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“La trama in un videogioco è come la trama di un film porno, ti aspetti che ci sia ma non è così importante”

Doom di lì a poco sarebbe diventato un’icona, un classico che gli amanti del genere non possono non aver giocato e apprezzato in tutti i suoi elementi, fra i più strani che si siano mai visti nell’industria videoludica e che a tratti sono stati veramente “distrutti” da una critica quanto mai spietata. Il protagonista è un certo Doomguy (il tizio di Doom), il quale deve indagare su uno “strano” incidente verificatosi nel corso dei test militari sul teletrasporto fra la luna Phobos e Deimos; Doomguy si ritroverà a dover affrontare orde di mostri che hanno cominciato ad uscire dai portali del teletrasporto in questione. Per completare il gioco, l’utente deve farsi strada attraverso tre episodi (Knee Deep, il quale era disponibile soltanto nella versione Shareware, Shores of Hell e Inferno, mentre nella versione commerciale Ultimate Doom è presente anche un quarto episodio ovvero Flesh Consumed), ognuno dei quali è costituito da ben otto livelli più uno segreto che possono essere completati scovando la porta EXIT, la quale potrà essere raggiunta trovando chiavi o attivando interruttori.

La peculiarità di Doom è data dalla varietà di nemici presenti, un must per gli amanti degli FPS: oltre ad esserci zombi (ovvero il personale della Stazione Spaziale, che a seguito dell’evento si è trasformato in queste creature), demoni di varia natura e forze infernali, vi sono anche mostri dotati di unità cibernetiche. Questi non presentano una I.A. particolarmente sviluppata, ma si avvalgono di attacchi in gruppo che posso essere constrastati con l’armamentario a disposizione, un misto fra tradizionale e futuristico, costituito da tirapugni, pistole, fucili, gatling, bazooka e armi al plasma. Inoltre, per la prima volta era possibile non solo sfidare i propri amici in un multiplayer locale ma anche online, fino ad un massimo di quattro giocatori con collegamento Ethernet IPX e fino a due con collegamento telefonico diretto via modem o con un cavo null modem attraverso la porta seriale. Certo erano guai, in quanto l’ADSL un ventennio fa non esisteva affatto e le mazzate dei nostri genitori, per i soldi spesi in bollette, erano dietro l’angolo.

Il gioco ebbe un successo strepitoso e divenne davvero popolare, costringendo diverse aziende, fra cui Intel, Lotus Software e diverse università, a vietare l’utilizzo del gioco stesso per evitare che le proprie reti venissero saturate. A differenza di oggi, in cui i giochi vengono contati ad uno ad uno, non si è mai saputo quante copie effettivamente fossero state vendute, ma si pensa circa quattro milioni e basti pensare che il sequel Doom 2 ha incassato qualcosa come 100 milioni di dollari. A metà degli anni ’90, la popolarità era talmente alta che, secondo una stima, erano presenti più copie installate di Doom sui computer che copie di Windows 95, tant’è vero che lo stesso Bill Gates decise di far creare a Microsoft una versione apposita per il suo sistema operativo.

Doom venne acclamato sotto più fronti e nel 2004 venne addirittura premiato come il gioco che ha maggiormente influenzato l’intero settore; lo stesso Gamespot lo ha incluso fra i dieci titoli più importanti di tutti i tempi e fra i quindici titoli per PC più influenti nella storia. Doom è noto per la sua intrinseca natura violenta e satanica e insieme a Mortal Kombat, Night Trap e Lethal Enforcers, detiene un ulteriore “record”, in quanto ha portato alla creazione dell’Entertainment Software Rating Board (ESRB), il quale si occupa di classificare i giochi in base ai contenuti e alla fascia d’età consigliata. Proprio nel periodo natalizio, qualche giorno prima dell’effettiva pubblicazione del titolo, un articolo denominato “A Parent’s Night Before Christmas” sottolineò che il gioco fosse “particolarmente realistico ed invasivo” paragonandolo, sotto più fronti, ad un vero e proprio simulatore di omicidi.

Le controversie si protrassero per anni, soprattutto quando nel 1999 si scoprì che gli autori del massacro alla scuola di Columbine erano fan sfegatati del gioco in questione. Leggenda narra che uno di essi, Eric Harris, avesse addirittura sviluppato di proprio pugno dei livelli aggiuntivi per prepararsi alla strage, con addirittura la rappresentazione “virtuale” dell’edificio scolastico e dei compagni di classe. Il tutto venne comunque insabbiato, affermando che i livelli erano sì stati realizzati, ma non erano legati in alcun modo ai delitti commessi.

doom 1

“Doom is to id Software what Revolver was to the Beatles”

A seguito del successo di Doom, id Software decise di rilasciare un seguito denominato Hell on Earth, originariamente per PC IBM, nell’Ottobre del 1994. Il titolo non si discosta per nulla dal predecessore, se non per l’aggiunta di ulteriori nemici, fra i quali Revenant e Heavy Weapon Dude, e una nuova arma, il Super Shotgun, la quale permette di sparare due colpi a pallettoni. Il gioco vendette due milioni di copie, rappresentando ufficialmente il prodotto più venduto da id Software, sebbene si vociferi che il primo capitolo della serie avesse venduto quattro milioni di copie. L’ultimo titolo realizzato è stato Doom 3, il quale è stato pubblicato nell’Agosto del 2004. Sebbene presenti il numero 3, non è un diretto successore del precedente capitolo ma bensì uno spin-off ideato per adattarsi alle nuove generazioni di console e hardware che, purtroppo, non è riuscito ad avere lo stesso strameritato successo dei “predecessori”, in particolar modo per via di una certa ripetitività ed un gameplay scarno e poco innovativo.

Inoltre, sempre a marchio Doom sono state pubblicate espansioni e altri spin-off:

  • Master Level for Doom 2 – (1995)
  • Doom 3: Resurrection of Evil – (2005)
  • Doom 3 BFG Edition – (2012)
  • Final Doom – (1996)
  • Doom 64 – (1997)
  • Doom RPG – (2005)
  • Doom Resurrection – (2009)
  • Doom 2 RPG – (2009)
  • DoomRL – (2013)

 “Doom 4 per riprendersi lo scettro di FPS per eccellenza”

Doom 4, o semplicemente DOOM, rappresenta il nuovo capitolo reboot realizzato da Bethesda Softworks per Microsoft Windows, PlayStation 4 e XBOX One, in uscita il 13 Maggio prossimo. Il nostro Doomguy si ritroverà di nuovo su Marte, presso la Stazione UAC, dove è stato attivato un dispositivo per il teletrasporto; la dottoressa Olivia Pierce, membro di una sorta di setta dedita al culto demoniaco, ha deciso di utilizzare il dispositivo per realizzare un collegamento con una dimensione infernale, dalla quale sono fuoriusciti demoni e mostri di ogni tipo che hanno come unico obiettivo la conquista della Terra.

Rispetto a Doom 3, il gioco presenta naturalmente dei nuovi elementi, fra i quali il doppio salto e una frenesia nel gameplay sicuramente maggiore; le armi vengono stavolta mostrare su una ruota delle armi e per uccidere i nemici è stata inoltre implementata l’uccisione “corpo a corpo“, che sarà disponibile qualora il nostro avversario risulterà essere moribondo. In aggiunta alle varie difficoltà “tradizionali” I’m Too Young to Die, Hey Not to Rough, Hurt Me Plenty, Ultra-Violence e Nightmare, inoltre, vi sarà anche la modalità Ultra-Nightmare la quale, udite udite, non è stata completata neanche dagli sviluppatori del gioco e che, in caso di morte, ci obbligherà a ricominciare l’intera campagna dall’inizio.

In questa “nuova” versione di Doom non poteva ovviamente mancare il multiplayer online, la quale prevede sostanzialmente la possibilità di scontrarsi con altri utenti in differenti modalità, alcune del tutto nuove:

Mietitore D’Anime

Molto simile al deathmatch a squadre, ma invece di guadagnare punti con le uccisioni, i giocatori dovranno raccogliere le anime dei nemici caduti. Ogni anima resterà sul campo da battaglia per un lasso di tempo limitato; le anime potranno essere raccolte da entrambe le squadre ma soltanto la squadra avversaria guadagna punti raccogliendo un’anima; i compagni del caduto, ovviamente, potranno interferire cercando di recuperare la sua anima impedendo così agli avversari di guadagnare punti. Questa modalità non è solo un mero “ammazza e raccogli”: nel punto in cui verrà ucciso il primo giocatore, infatti, comparirà una runa demoniaca che rappresenta un potenzialmento senza alcun limite di tempo.

Oltre alla potenza dei poteri demoniaci, i giocatori uccisi da un demone rilasceranno due anime reclamabili, invece di una soltanto. E qualora si uccidesse un demone? In tal caso, il divertimento aumenterà esponenzialmente, in quanto sarà possibile recuperare le cinque anime che lascerà sul campo e, perché no, potrete diventare voi stessi demoni sbaragliando gli avversari. La vittoria andrà alla prima squadra che raggiunge un punteggio stabilito a priori o alla squadra che ha realizzato il maggior numero di punti allo scadere del tempo.

Congelamento

Vi ricordate quant’era divertente giocare a “ce l’hai” e liberare gli amici catturati? Ora immaginate di farlo impugnando un cannone Gauss o un fucile d’assalto su Marte. La modalità Congelamento è simile al gioco per bambini (tranne per le armi pesanti e l’ambientazione infernale), nella quale, invece di uccidere i nemici, questi resteranno congelati sul posto immobilizzati in un blocco di ghiaccio, e i compagni di squadra potranno scongelare gli alleati restandoci vicini per un certo periodo di tempo.

Sparando ai giocatori nei blocchi di ghiaccio o sbalzandoli in altro modo, questi potranno essere fatti scivolare via, dando vita ad infinite e caotiche possibilità. Si potranno scongelare più alleati contemporaneamente, qualora risultassero essere abbastanza vicini fra loro, e per velocizzare il processo di scongelamento sarà possibile farsi aiutare da un compagno di squadra. Qualora la partita dovesse durare per le lunghe, verrà generata, poco prima dello scadere del tempo, una runa magica, che sicuramente movimenterà il tutto. La vittoria andrà alla squadra che avrà congelato il maggior numero di nemici e se al termine risulteranno esserci ancora nemici scongelati, vincerà la squadra con il maggior numero di giocatori attivi.

Via della Guerra

E’ una versione ancora più folle de “Il Re della Collina”, in quanto un singolo punto di conquista si sposterà per la mappa secondo un percorso predefinito e indicato. Come se non bastasse, sullo stesso percorso viaggerà anche una runa demoniaca, ma sul lato opposto rispetto al punto di conquista. Ciò porterà i giocatori a dover prendere delle decisioni: aiutare i propri compagni nel punto di conquista, riducendo i tempi e accumulando punti, oppure correre sull’altro lato della mappa per raccogliere la runa demoniaca e ribaltare le sorti della battaglia? Il costante movimento del punto di conquista renderà la “Via della Guerra” un’adrenalinica lotta per il dominio.

Saranno assegnati dei punti alla squadra che controlla il punto di conquista e la vittoria andrà alla squadra che avrà raggiunto il punteggio predefinito o alla squadra che ha totalizzato il maggior numero di punti prima dello scadere del tempo.

Dominazione

Prevede tre punti di conquista statici e sparsi per la mappa di gioco; i giocatori saranno localizzati su differenti lati della mappa e potranno controllare i punti di conquista eliminando i nemici e restando all’interno della zona designata. I punti vengono assegnati in base al tempo di controllo del punto di conquista. In tale modalità, la runa demoniaca giocherà un ruolo chiave, in quanto nel corso della partita essa verrà generata e annunciata ai giocatori, che in una corsa contro il tempo cercheranno di recuperarla per ribaltare le sorti dello scontro.

La vittoria andrà alla squadra che avrà raggiunto il punteggio predefinito o alla squadra che avrà totalizzato il maggior numero di punti prima dello scadere del tempo.

Deathmatch a squadre

Modalità classica in cui due squadre si dovranno affrontare dando vita ad un vero e proprio massacro; i giocatori sceglieranno la propria dotazione personalizzando il Marine e potranno diventare demoni recuperando la runa magica. I potenziamenti e le armi energetiche giocano un ruolo chiave.

La vittoria andrà alla squadra che avrà raggiunto il punteggio predefinito o alla squadra che avrà totalizzato il maggior numero di punti prima dello scadere del tempo.

Infine…

Arena Clan

Modalità ad elimazione nella quale la squadra che sopravvive naturalmente vince. La mappa non presenta alcun potenziamento e non sarà possibile ripristinare né la salute né la corazza. Una volta morti lo si è per sempre e quindi non si potrà rientrare nella partita in corso. Non è prevista la presenza di demoni e la vittoria andrà alla squadra che elimina tutti gli avversari o alla squadra con il maggior numero di giocatori sopravvissuti.

Colin Geller Lazarus Exterior

“Hell Yeah”

Bethesda ha dichiarato che sebbene lo sviluppo del gioco sia stato molto travagliato (ricordiamo che è stato addirittura cancellato nel 2008), riuscirà a regalare un’esperienza appagante e viva proprio come da tradizione per quanto riguarda DOOM.

L’innovatore del genere, il titolo che ci ha tenuti incollati davanti allo schermo per ore e ore con la sua frenesia e immediatezza, che ha ispirato i vari Duke Nukem, Quake, Heretic e, perché no, anche titoli più recenti quali Gears of War, F.E.A.R., Crysis e le modalità online ormai tradizionali presenti negli FPS odierni quali Call of Duty e Battlefield, sta tornando più “cazzuto” che mai. E senza scendere, ancora una volta, a compromessi e mantenendo inalterate le caratteristiche che lo hanno da sempre contraddistinto, ossia violenza e splatter quanto basta per farci divertire.

Speriamo di avervi allietato la giornata grazie a questo speciale che ha ripercorso la storia di uno dei franchising più importanti del panorama videoludico; noi non vediamo l’ora di giocare il prossimo capitolo della serie, sperando che tutte le nostre aspettative vengano pienamente ripagate come si deve, dopo un’attesa di oltre un decennio!

 

Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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