Recensione Sylvio

E voi, ci credete ai fantasmi?

Versione testata PlayStation 4.

Venerdì 13 Gennaio il catalogo digitale di Xbox One e PlayStation 4 si è arricchito di un nuovo horror psicologico, Sylvio. Il titolo era già approdato su PC nell’estate del 2015, ma solo in seguito lo sviluppatore indie indipendente, Stroboskop, si è dedicato a un porting sulle console current gen. Quale data migliore di un venerdì 13 per pubblicare un gioco horror? 

Ma gli amanti di altre produzioni ben più ambiziose incentrate su questo tema frenino gli entusiasmi: non siamo davanti a un Silent Hill o a un Resident Evil. E il paragone è puramente informativo: nessuno dice che Sylvio debba competere contro questi rivali. Semplicemente, se vi aspettate un’avventura al cardiopalma, di sparare contro le forze dal male o avere un attacco di cuore ogni due per tre, sappiate semplicemente che Sylvio non funziona così. Neanche un po’. Horror sì, psicologismo inquieto sì, infarti no. Tuttavia si dimostra, con tutti i suoi limiti tecnici e la sua natura palesemente dilettantistica, un titolo estremamente gradevole per gli amanti del genere. Noi l’abbiamo apprezzato.

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Posso sentirli. Parlano. Per questo sto registrando.

EVP: Electronic Voice Phenomena. Per i non addetti ai lavori, si tratta della registrazione di presunte voci provenienti dall’aldilà. “Aldilà” inteso come “altro mondo”, di qualsiasi natura esso sia, raggiungibile dopo la morte. La protagonista del gioco è un’esperta del settore. Munita del suo registratore e di un microfono, si aggira per i luoghi dove sono presenti le situazioni più adatte per la registrazione di questi strani fenomeni paranormali: case abbandonate, luoghi disabitati, caverne inquietanti e via dicendo. Lo scopo è puramente umanitario e parte da una costatazione molto semplice: Juliette Waters (questo il nome della nostra protagonista) afferma di non sapere a chi appartenga le voci che talvolta gli capita di sentire. Tuttavia, le sente. Parlano. E per questo motivo ha scelto di iniziare a registrarle.

Lo scopo è quello di aiutare queste “presenze” intrappolate in un limbo tra l’esistenza terrena e quella ultraterrena a trovare la pace. Dando letteralmente la parola ai morti mediante il suo microfono, raccogliendo indizi e frasi, Juliette indagherà sull’accaduto presso una strana famiglia colpita da una misteriosa maledizione. Non è chiaro cosa sia accaduto ai membri del nucleo familiare, nè perchè delle entità negative si aggirino nei paraggi avvolti in un’atmosfera estremamente disturbante a metà tra la realtà e il sogno. Ma per poter tornare a casa e aiutare le anime dei defunti avrà necessariamente bisogno di registrare quante più “voci” possibile.

Prendi un po’ quel registratore

Dal punto di vista del gioco vero e proprio, l’esperienza offerta da Sylvio è certamente interessante e innovativa: muniti di mangianastri e microfono il giocatore deve aggirarsi di stabile in stabile, case e cantine, foreste e luoghi all’aperto, alla ricerca di dettagli, indizi e soprattutto voci utili alle proprie indagini. Dopo una brevissima sessione introduttiva necessaria a farci prendere la mano con i comandi, le cose iniziano però leggermente a complicarsi e il giocatore è lasciato a se stesso in balia di procedimenti che spesso non si rivelano intuitivi come dovrebbero.

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La meccanica di registrazione delle voci paranormali ad esempio non è perfettamente chiara: il microfono deve essere non solo equipaggiato e tenuto in mano per poter essere utilizzato, ma andrà anche attivato mediante la pressione continua del tasto dorsale R2, il chè per tutto il tempo darà luogo a un fastidioso suono intermittente. Non solo: il dispositivo riuscirà a catturare le voci dei morti soltanto quando ci troveremo matematicamente nel punto esatto previsto dagli sviluppatori, e senza indicazioni di alcun tipo se non i suggerimenti stessi del microfono, non sempre è scontato dove doversi dirigere. Ci è capitato più di una volta, in ambienti chiusi e ristretti, di ritrovarci a vagare un po’ a caso prima di incappare casualmente nella postazione esatta. I dettagli lasciati dalle presenze sono estremamente risicati, il più delle volte semplici aggettivi o parole: “buono”, “molto caldo”, “dolore e via dicendo”. Proseguendo nella storia, tuttavia, eventi e circostanze lentamente si chiarificano a poco a poco.

Estremamente interessante l’impiego di due strumenti aggiuntivi: un fucile e una automobile. Il primo potrà essere equipaggiato con due diversi tipi di “proiettili” atti a ferire le presenze ostili che ci si faranno contro o semplicemente a rivelare la loro presenza mediante una sorta di colorante che si propaga nell’atmosfera. Con la vettura sarà invece possibile, dopo averla riattivata, esplorare liberamente diverse ambientazioni dello scenario di gioco e risolvere determinati enigmi per proseguire nelle indagini. 

Un’atmosfera soffocante

Sarete d’accordo con noi quando sosteniamo che, dal punto di vista stilistico ed espressivo, produzioni come Sylvio si sposano perfettamente ad atmosfere disturbanti, soffocanti, oppressive. Stroboskop ha costruito perfettamente le ambientazioni per un titolo incentrato sulla ricerca di fenomeni paranormali: tutto è inquietante al punto giusto e i dettagli sono accuratamente studiati e disposti nei luoghi giusti al momento giusto.

Il problema generale che guasta l’esperienza del giocatore è il comparto tecnico davvero troppo scarno, una resa grafica misera che non ha beneficiato di alcun miglioramento in un anno e mezzo di porting dalla versione PC e una colonna sonora facilmente dimenticabile. Ottima resa invece per il doppiaggio in lingua inglese. Almeno, per quel poco che è presente. Con tutto il tempo a disposizione da parte degli sviluppatori, vogliamo essere onesti, ci sarammo aspettati qualcosa di più che la semplice trasposizione di quanto visto su PC ormai troppo tempo fa. Un paio di livelli in più, bonus o chicche non ci sarebbero dispiaciuti, ma soprattutto non ci sarebbe dispiaciuto un aggiornamento decoroso dal punto di vista grafico.

Commento finale

Sylvio non è stato e non sarà di certo il gioco dell’anno, e nemmeno il più coraggioso e divertente degli horro games a tema psicologico che PS4, PC e Xbox One abbiano da offrire. Vi consigliamo tuttavia di farlo vostro al primo calo di prezzo, dal momento che le tematiche affrontate e alcuni punti di forza del gameplay sono estremamente interessanti e valgono da soli il costo del biglietto. Se siete appassionati delle tematiche incentrate sul soprannaturale o vi sono piaciute produzioni come la demo di PT e la serie di Resident Evil, Sylvio non potrà non piacervi almeno un po’.

Pro Contro 
– Meccaniche interessanti
– Buona la narrazione
 
– Tecnicamente obsoleto
– Graficamente e musicalmente dimenticabile
 
  Voto Globale: 70
 
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