Recensione Tales of Berseria

Vendetta, rancore, furia: Velvet si scatena.

Versione testata PlayStation 4.

Di Tales of Berseria vi abbiamo già raccontato qualcosa nel nostro speciale dedicato alla demo, pubblicata da Bandai Namco poco tempo fa. Facendovi presente i nostri dubbi e quelli che abbiamo ritenuto i veri punti di forza della nuova produzione dedicata alla serie dei Tales, ci siamo inoltrati in un mondo apparentemente luminoso e vivo, ma come si dice? Aletheia: in greco, “la verità è oltre il velo”. Dimenticatevi dunque quello a cui vi hanno abituato i Tales of Zestiria, dimenticate gli eroi e i buoni propositi. Berseria non ha eroi. I suoi personaggi sono minacciosi quanto il nome del titolo, che richiama “Berseker”. Velvet, la protagonista, farebbe impallidire non solo i cattivi, ma anche i buoni. Soprattutto i buoni.

Pubblicato in Giappone lo scorso Agosto, Tales of Berseria approda sulle nostre console casalinghe di nuova generazione (salutate con la manina PS3 e Xbox 360) e su PC il prossimo 27 Gennaio, con il suo carico di avventure, esplorazioni, antieroi, combattimenti e narrazioni. Dopo esserci abbondantemente perduti, nell’anima e nel corpo, per la sua mappa di gioco, siamo pronti a raccontarvi i motivi per cui la nuova produzione Bandai Namco ci ha convinti, segnando un nuovo successo sul fronte di un brand ormai diventato famoso in tutto il mondo (e non più esclusiva giapponese) e apportando alcune interessanti innovazioni ad una saga rimasta piuttosto conservativa negli ultimi anni. Pur a fronte di evidenti limiti tecnici.

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La vendetta nasce dal dolore

Bella l’eroina presente sulla cover del gioco, vero? Vi sembra una brava persona? Forse sì, forse no, ma non illudetevi: non è semplice dirlo con certezza neanche dopo aver portato a termine la trama principale. La verità è che Velvet è un Demone, e il suo braccio è capace di trasformarsi all’occorrenza per carpire le anime dei nemici. Ma non lo è sempre stato: la sua storia personale, la più interessante tra tutte quelle che ci verranno raccontate dai comprimari, nasce dal dolore e dalla sofferenza.

Velvet viveva in un villaggio insieme a suo fratello Laphicet e a suo cognato Artorius, rimasto vedovo quando, anni prima, la malattia nota come demonite aveva sconvolto il villaggio e ucciso la sorella di Velvet insieme al figlio che portava in grembo. La Luna Scarlatta torna a colpire il villaggio e i suoi abitanti anche diversi anni dopo, trasformandoli in demoni. E’ allora che Velvet è costretta a guardare impotente Artorius che sacrifica suo fratello in un misterioso rituale. Trasformata a sua volta in un tipo di demone capace di nutrirsi degli altri demoni e degli spiriti, Velvet medita vendetta per anni in una cella sotterranea, finché non riesce ad evadere insieme ad alcuni reietti come lei. Ed è qui che ha inizio la nostra avventura a Berseria.

L’avventura comincia così. Vi sembra forse una trama che porta a salvare il mondo? No, niente affatto. Perchè non lo è. Velvet è mossa dalla sete di sangue, dalla volontà di vendicare la morte di suo fratello. A lei si unisce Rokurou durante la fuga, un altro demone che le deve un favore praticamente per caso e che, come Velvet, punta ai vertici dell’Abbazia, un’ordine fondato da Artorius dopo aver acquisito enormi poteri: il rituale compiuto da quest’ultimo infatti ha consentito agli esseri umani di vincolare i Malak, gli spiriti che in Tales of Zestiria si chiameranno Serafini. Neanche gli altri compagni di Velvet si rivelano chissà quali eroi, e non hanno problemi nel dichiararlo apertamente. Ma la loro storia li porterà a realizzare qualcosa di importante, loro malgrado, per il destino del mondo intero.

Imparare a dominare i propri poteri

Riassumeremo le possibilità di Tales of Berseria in questo modo: narrazione, esplorazione, azione. E affrontiamo subito un’innovazione positiva. Tales of Berseria abbandona il trend lanciato da Zestiria: mentre quest’ultimo presentava mappe immense e troppo dispersive, i nuovi ambienti sono più contenuti pur presentando un numero ragguardevole di nemici e oggetti di interesse. Un’altra importante novità riguarda la crescita dei personaggi che potranno salire di livello ma soprattutto incrementare i propri parametri attraverso le abilità nascoste nei pezzi di equipaggiamento. Ogni arma o armatura presenta infatti parametri in grado di influenzare l’andamento delle battaglie: una volta raggiunto il massimo della competenza, un personaggio apprende definitivamente l’abilità “dominata” di quell’equipaggiamento, godendo di volta in volta di preziosi bonus permanenti che aumentano l’attacco, la difesa, l’efficacia delle Arti contro determinate categorie di mostri, o meglio ancora riducono i danni elementali e gli effetti degli stati alterati negativi.

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Il sistema di combattimento non è facile da digerire, neanche per gli amanti del genere e presenta una certa dose di complessità che promette di dare soddisfazione al giocatore solo una volta che l’avrà padroneggiato a dovere. In sè le battaglie sono rimaste simili a quelli dei classici Tales, ma non sono identiche. In questo Tales of Berseria, una volta entrati nel campo di battaglia, sarà possibile utilizzare i canonici quattro tasti Playstation per portare a termine svariati attacchi. Dal menù principale è possibile impostare quattro liste di combo, una per ognuno dei tasti, che possono poi essere combinate per portare a termine l’attacco che si vuole. In ogni momento è possibile selezionare dei personaggi di supporto che possono intervenire in battaglia, tutta incentrata sul combattimento ravvicinato corpo a corpo in tempo reale e non più sulla strategia dei turni.

Si tratta di meccaniche che sono state studiate, soprattutto nella modalità di esecuzione “facile”, per essere immediatamente fruibili da qualsiasi giocatore. Se volete portare a termine la storia occupandovi di malmenare i nemici il meno possibile, e semplicemente premendo tasti a caso, allora potrete farlo tranquillamente. Questo vi porterà tuttavia a perdere una profondità davvero significativa: sin dalle prime fasi di gioco quest’ultimo si prodiga di tutorial e tutorial e tutorial per insegnarvi davvero tutto, tutto quello che potreste tenere a mente riguardo i duelli contro i mostri selvatici, l’esecuzione delle combo, i potenziamenti, l’arrivo e il supporto dei vostri alleati. E i tutorial continueranno anche piuttosto a lungo durante le prime dieci ore dell’avventura: saltandoli potreste perdervi dei passaggi fondamentali per diventare dei guerrieri indistruttibili, e non riuscirete nemmeno a vedere in azione l’intero potenziale di Velvet e comprimari. Ma si trattica del classico sistema di combattimento in tempo reale dei GDR giapponesi: macchinoso, inizialmente ostico da padroneggiare e poco intuitivo. Gli amanti del genere, tuttavia, non potranno che restare estasiati. Che il combattimento a turni sia stato sostituiro da uno più immediato proprio per far avere una chance di successo in più al titolo in Occidente?

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Solido ma migliorabile

Tales of Berseria non sembra un titolo current gen. Lo sviluppo è iniziato anni fa su PlayStation 3 ed è perfettamente evidente se prendiamo in considerazione i modelli poligonali dei personaggi e i dettagli ambientali dei vari scenari. Tuttavia il lato artistico della produzione non ne risente: le parti narrative in “stile anime” sono realizzate magistralmente e le animazioni dei protagonisti si rivelano piuttosto curate. Sono piuttosto una lista infinite di caverne tutte uguali, personaggi non giocanti caratterizzati ai limite dell’accettabile e una certa ridondanza visiva a far storcere il naso a tutti quelli che non siano fan accaniti della serie. Si tratta comunque di un ottimo passo in direzione di un Tales nato e sviluppato su PlayStation 4 e Xbox One.

Nonostante qualche raro calo, il framerate a 60 fps si è dimostrato molto stabile, soprattutto nelle battaglie con orde di nemici, nonostante effetti di luce, combo e incantesimi lanciati di tanto intanto. Un passo indietro si registra invece sulla colonna sonora, troppo votata al riutilizzo degli stessi brani. Tra i più riusciti spicca il vivace tema della diabolica strega Magilou, il cui intervento preannuncia sempre situazioni spassose, talvolta persino imbarazzanti. Il titolo presenta come di consueto due tracce audio, una in inglese, l’altra in giapponese. Ottima anche la traduzione italiana presente a schermo.

Commento finale

Tales of Berseria segna una tappa importante nella storia del franchise, che per la prima volta vuole inserirsi palesemente anche all’interno del mercato Occidentale. Alcune gradite introduzioni controbilanciano troppi rimasugli del passato e dei precedenti Xilia, e una produzione artistica e tecnica all’avanguardia offrono innumerevoli ore di gioco a tutti gli amanti degli action RPJ giapponesi. Tutto questo senza considerare la trama estremamente interessante incentrata sulla vendetta del demone Velvet. Cosa state aspettando dunque? Preparatevi a combattere. 

Pro Contro 
– Trama e protagonista interessanti
– Sistema di combattimento profondo
– Ottimo doppiaggio, traduzione in italiano
– Comandi talvolta macchinosi
– Terminata la storia, estremamente ripetitivo
– Tecnicamente ancora migliorabile
  Voto Globale: 80 
 
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