Recensione Warhammer 40.000: Dawn Of War III

Un ritorno al passato

Versione testata PC

Dopo un’attesa durata ben sei anni dall’ultima espansione di Dawn of War II, Relic Entertainment ritorna nuovamente sulla scena con Dawn of War III che promette morte e distruzione come in nessun capitolo della serie sino ad oggi. Sarà possibile giocare nei panni di tre differenti fazioni: Space Marine, Eldar e Orki che si scontreranno sul pianeta Acheron con l’unico obiettivo di conquistare la potentissima e devastante Lancia di Khaine. L’incipit narrativo, fatto di misteri, segreti e alleanze che si verranno a creare, per circa la metà della campagna in singolo, si baserà inizialmente sulle vicende delle tre razze per poi porre al centro dell’attenzione la ricerca della Lancia di Khaine; vedremo quindi i Corvi Sanguinari guidati dal comandante Angelos disposti a qualsiasi cosa pur di salvare i propri simili e il proprio onore, gli Eldar guidati da Macha (che fa il suo atteso ritorno dopo l’apparizione nel primo capitolo) si ritroveranno alle prese con le loro classiche profezie e a giochi di potere di vario tipo e infine gli Orki di Gorgutz che fa la sua quarta apparizione dopo Winter Assault, Dark Crusade, and Soulstorm.

In breve:

  • Gli Space Marines rappresentano le unità più semplici da utilizzare. Oltre ad eccellere nel combattimento ravvicinato sono utilissimi anche dalla distanza e risultano essere anche quelli più equilibrati.
  • Gli Eldar rappresentano la classe intermedia e prediligono le tattiche di guerriglia. Sebbene risultino avere scarsa energia vitale, grazie al potente scudo in dotazione e alla granata potrebbero risultare molto utili in battaglia.
  • Gli Orki sono difficili da padroneggiare ma grazie al combattimento corpo a corpo risultano essere anche quelli più micidiali negli scontri.

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Chi ha giocato al primo capitolo, con le susseguenti espansioni, avrà sicuramente memoria delle gesta e delle vicende che hanno caratterizzato questi personaggi ed in particolar modo gli intrecci narrativi che li hanno accompagnati.

DOW 1

C’è però da dire che la comprensione della fitta trama che è alla base di quell’universo chiamato Warhammer è sì agevolata dalla presenza di file audio e spiegazioni dettagliate sulle diverse fazioni presenti ma l’introduzione sempre più spinta nel corso della campagna principale (che dura circa venti ore) di una moltitudine di personaggi (compresa quella dei protagonisti) e situazioni passate difficilmente fanno sì che Dawn of War III si possa sposare con i novizi del genere. Infatti la difficoltà è proprio quella di poter avere una visione di insieme dell’intera narrativa, purtroppo particolarmente complessa per quanti non abbiano mai giocato ad un titolo della serie.

Dawn of War III, fin dalla sua presentazione avvenuta lo scorso anno, ha fatto storcere il naso ai fan più accaniti della serie in quanto i vari filmati e le varie immagini diffuse nei mesi successivi all’annuncio hanno mostrato il cambio di rotta che Relic Entertainment ha deciso di perseguire con questo nuovo capitolo. Si, Dawn of War III rappresenta il capitolo di rottura della serie (anche se diversi elementi sono stati ripresi dal passato), in quanto c’è stato una sorta di modifica del gameplay e nelle dinamiche di gioco ora più vicine ad un MOBA. Ciò non vuole dire che il cambiamento sia da considerare negativamente, anzi, il pericolo che la qualità complessiva dello stesso potesse risultare inferiore rispetto alle aspettative c’era ma fortunatamente sia dal punto di vista narrativo e sia dal punto di vista del gameplay questo Dawn of War III si fa apprezzare pienamente.

Al mio segnale scatenate l’inferno

La struttura complessiva del gameplay è una chiara dimostrazione di come lo sviluppatore abbia voluto accontentare i vecchi appassionati della serie. Infatti c’è un chiaro ritorno alle origini (con uno sguardo anche verso il futuro della serie) in quanto tutta una serie di elementi e di modalità sono state riprese dal primo capitolo. La prima cosa che risalta all’occhio è la buona varietà di missioni presenti. Infatti a missioni nelle quali sarà richiesto di conquistare la base nemica e i rispettivi avamposti, si alterneranno fasi stealth contro gli Eldar, mai particolarmente apprezzate dai fan degli RTS, fino ad arrivare ad obiettivi che richiedono di difendere i propri avamposti e inoltre non mancheranno sfide a tempo, scontri con tantissimi nemici a schermo e missioni di infiltrazione. La campagna principale segue comunque una certa linearità, alternando eventi che riguardano le diverse fazioni giocabili e rendendo più strutturato e profondo l’incipit narrativo complessivo.

Inoltre sono tornati diversi elementi classici della serie, come la possibilità di conquistare dei punti di interesse o meglio di controllo sparsi per la mappa di gioco che permetteranno al giocatore di accedere ad utilissime risorse (divise in tre differenti categorie) in game fondamentali per il prosieguo e senza le quali non andremo molto lontano. Conquistati tali punti sarà possibile costruire dei moduli energetici attraverso i quali reperire risorse; il tutto, oltre a dare la sensazione che al giocatore sia concessa maggiore libertà di gestione economica e territoriale, richiede anche un ponderato sistema di controllo e difesa in quanto le fazioni nemiche faranno qualsiasi cosa per sabotare le nostre operazioni. Ricordiamo che ogni fazione avrà dalla sua specifiche unità, mezzi, velivoli, potenziamenti e abilità che potranno essere utilizzate. Sarà possibile costruire i propri avamposti (detti base building) e il famigerato esercito che andrà a difendere e/o attaccare le basi e gli eserciti avversari.

DOW 5Relic Entertainment ha quindi abbandonato le impostazioni scelte in passato (in particolar modo con l’ultima espansione Retribution) abbracciando nuovamente quella componente strategica in tempo reale e di inventiva che erano state tanto amate dai fan. Alla base del complesso sistema gestionale del gioco, oltre ai punti Elettricità e Requisizione si vanno ad aggiungere i Punti Elite necessari a far intervenire sul campo di battaglia le unità eroiche (selezionate all’inizio della missione) con statistiche superiori rispetto alle forze tradizionali. Dawn of War III richiede comunque una buona manualità nel controllo di ogni aspetto del gioco e soprattutto di gestione del proprio esercito. Il tutto passa attraverso la gestione dei movimenti che dovranno essere compiuti fino all’utilizzo di precise abilità e al richiamo sul campo di battaglia delle forze d’Elite, che essendo superiori rispetto alla gran parte dei soldati, inevitabilmente rappresentano un fattore da gestire oculatamente nel corso di ogni singolo scontro.

Per poter schierare le forze d’Elite sarà necessario avere un certo quantitativo di diamanti viola. Questi saranno ottenibili con il passare del tempo di gioco. Ogni soldato d’Elite richiede un numero preciso di diamanti da utilizzare per poterlo schierare sul campo di battaglia, alcuni richiedono soltanto due diamanti, quindi potranno essere schierati nel giro di poco tempo, altri invece richiederanno un quantitativo ingente di diamanti (fino a 10) e potranno essere richiamati sul campo di battaglia soltanto verso la fine dello scontro. Quindi il consiglio è quello di pensare anticipatamente a quale strategia di gioco adottare (quindi in che frangente di gioco schierare le forze d’Elite) per portare a compimento la missione ed ottenere la conseguente vittoria. Tale componente, avrà si un’importanza fondamentale in singolo ma le sorti dello scontro potrebbero essere stravolte soprattutto nelle sfide online.

Fra le varie novità degne di nota abbiamo: l’introduzione delle zone d’ombra all’interno delle quali possiamo nascondere edifici costruiti e eserciti, che ricordano molto più l’impostazione MOBA che di un RTS classico. Lo sfruttamento di tali zone risulterà essere fondamentale per organizzare al meglio incursioni a sorpresa o semplicemente per nascondere il reale quantitativo di truppe a disposizione. La scelta che però rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’universo di Warhammer è la possibilità di giocare in multiplayer ad una sola modalità di gioco chiamata Nucleo che va a sostituire quella dei Victory Point. Infatti per portare a casa la vittoria sarà necessario distruggere il nucleo di energia protetto da torrette di difesa e scudi, posizionato in un particolare punto della mappa di gioco non facilmente raggiungibile. Non sarà necessario distruggere tutti gli elementi a protezione del nucleo ma basterà semplicemente aprirsi un varco che possa poi farci raggiungere l’obiettivo finale. Il tutto è infarcito da scontri, distruzione e morte che rendono varie e belle da vedere ogni singola battaglia. Inoltre, sebbene dal punto di vista contenutistico c’è poco fra cui scegliere, rispetto al passato c’è quella maggiore sensazione di bilanciamento in quanto, avremo sì dalla nostra le forze d’Elite, devastanti e difficili da sconfiggere, ma queste senza il supporto della fanteria e senza un’adeguata strategia nell’utilizzo delle skills e delle abilità potranno ben poco contro chiunque.

Le otto mappe multiplayer, tre dedicate agli scontri 1vs1, tre per quelli 3vs3 ed infine due per le battaglie 2vs2 sono state ben caratterizzate e differisco fra loro per una serie di elementi che ne conferiscono una certa unicità. Il sistema più orientato verso un MOBA che ad un RTS sembra comunque funzionare piuttosto bene e sebbene ci possano essere evidenti difficoltà nel carpire sin da subito l’intero sistema di gestione alla base del gioco, scontro dopo scontro il tutto diventerà sempre più semplice da utilizzare.

Armati fino ai denti

Dal punto di vista tecnico Dawn of War III risulta essere un buon prodotto. Sebbene a primo impatto ci possa essere una sensazione di confusione e di dispersione, per la grande quantità di elementi presenti a schermo, man mano che ci si abituerà a tale moltitudine si comprenderà anche come il lavoro svolto da Relic Entertainment sia davvero di primo livello. Non risultano esserci rallentamenti di alcun tipo e le battaglie sono davvero fluide anche in situazioni fin troppo frenetiche. L’Essence Engine 4.0 sviluppato dal developer canadese si comporta benissimo e il colpo d’occhio è davvero impressionante. La nostra configurazione: Intel i7 5820k, Motherboard Asus X99 Deluxe, 16gb RAM DDR4, Nvidia GTX980 e Windows 10 non ha mai arrancato, comportandosi sempre al massimo anche con i settaggi al massimo. Le texture degli ambienti di gioco e delle unità sono ben fatte, sebbene la scelta stilistica più vicina ad un cartone (allontanandosi da quelle atmosfere dark fantasy) potrebbe non andare a genio ai fan di vecchia data della serie. Ottima la colonna sonora e gli effetti di gioco che accompagnano i vari scontri. Buono il doppiaggio che ricordiamo essere esclusivamente in lingua inglese con testi tradotti in italiano.

Hardware

Requisiti minimi:

  • Sistema operativo: 64-bit Windows 7 with latest updates
  • Processore: 3GHz i3 quad logical core or equivalent
  • Memoria: 4 GB of RAM, 1 GB of VRAM MB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 460 or AMD Radeon 6950 or equivalent DirectX 11-card
  • DirectX: Versione 11
  • Rete: Connessione Internet a banda larga
  • Memoria: 50 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati:

  • Sistema operativo: 64-bit Windows 10 with latest updates
  • Processore: 3GHz i5 quad core or equivalent
  • Memoria: 8 GB of RAM, 2 GB of VRAM MB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 770 or AMD Radeon 7970 or equivalent DirectX 11 card
  • DirectX: Versione 11
  • Rete: Connessione Internet a banda larga
  • Memoria: 50 GB di spazio disponibile

Commento finale

Warhammer 40000: Dawn of War III rappresenta una naturale evoluzione dei capitoli migliori della serie. Sebbene la scelta di ridurre i contenuti disponibili, chissà forse ci saranno dei DLC che renderanno l’esperienza ancora più varia, possa far storcere il naso state sicuri che il divertimento, almeno per i fan di vecchia data sarà comunque assicurato. Per chi si avvicina per la prima volta alla serie, anche se Relic Entertainment ha deciso di proporre una formula complessivamente più “snella”, le difficoltà per padroneggiare il sistema di gioco ci sono e quindi ci vorrà molta pratica e un bel po’ di pazienza per carpire ogni dinamica al meglio.

Pro Contro 
– Narrativamente convincente per il genere
– Graficamente notevole
– Un bel ritorno alle origini ma con uno sguardo verso il futuro
– Non è per tutti
– Contenuti striminziti
– Scelte stilistiche che potrebbero far storcere il naso ai fan
  Voto Globale: 85
 
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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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