Abbiamo provato Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia

Gli anni dei remake

Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia è il nuovo gioco di ruolo sviluppato da Intelligent Systems e in arrivo su Nintendo 3DS il prossimo 17 Maggio. A dire il vero, in Giappone è possibile giocarci dal 20 Aprile scorso, ma l’invidia è uno dei sette peccati capitali.

Chiariamo subito una cosa. Il nuovo Fire Emblem è “nuovo” fino a un certo punto: si tratta sì del quindicesimo capitolo della serie Fire Emblem, ma in realtà è il remake di Fire Emblem Gaiden, risalente ormai più o meno al paleozoico (1992). Cronologicamente parlando, ma questa volta a livello di capitoli di gioco, Shadows of Valentia è collocabile tra Fire Emblem: Shadow Dragon e Fire Emblem: Mystery of the Emblem (ci cui condivide il mondo di gioco) e il più Fire Emblem Awakening, del quale costituisce una sorta di antecedente narrativo.

Grazie a Nintendo abbiamo avuto la possibilità di testare con mano il nuovo capitolo della serie su Nintendo 3DS: possiamo ora raccontarvi qualche dettaglio in più sulle modalità offerte, e soprattutto sul sistema di combattimento strategico, sapientemente rodato ma anche modificato. Tranquilli, non faremo anticipazioni pericolose.

Come ti rinnovo il Combat System

Abbiamo provato Fire Emblem appena per qualche ora per il momento, e torneremo ad analizzarlo nel dettaglio in sede di recensione: quanto abbiamo visto, tuttavia, ci ha convinti pienamente riguardo l’ultimo capitolo della famosa serie in arrivo su Nintendo 3DS. Ci interssava soprattutto esaminare il sistema di combattimento, e nel dettaglio ci siamo dedicati a un paio di battaglie “classiche” sulla world map e all’esplorazione di qualche dungeon, nel dettaglio per sondare l’offerta in termini di varietà.

Per quanto riguarda una prima analisi delle mappe, Fire Emblem Eshoes: Shadow of Valentia consente di attraversarle attraverso punti di interesse. Di volta in volta i nemici ingaggeranno battaglia, e alcuni villaggi o altri luoghi potranno essere liberamente esplorati attraverso diverse prospettive. Topograficamente, obiettivi e battaglie sugli scenari sono sufficientemente variegati, per quanto il punto centrale in Fire Emblem sia, come sempre, la solidità del sistema di combattimento.

Le battaglie, apparentemente semplici e contrassegnate da un curato stile minimalista, richiedono di tenere costantemente sotto controllo più di un aspetto: il tattico che è in voi sarà soddisfatto. Dimenticatevi del classico triangolo delle armi o delle gerarchie sulle magie: in particolare, gli incantatori sono stati resi sì estremamente potenti, ma anche fragilissimi una volta scaricato il proprio attacco. Ogni magia prosciugherà parte dei loro punti vista, costringendovi a proteggerli adeguatamente.

fire emble bellaimmagine

È vero che l’assenza di un elemento strategico così importante come il triangolo delle armi, la classe o le abilità del personaggio sembrano un passo indietro rispetto ai capitoli precedenti: Fire Emblem di anno in anno è diventato sempre più tattico proprio perché in grado di evolversi ad ogni nuovo titolo. Il ritorno alle origini è davvero un bene in tutti gli aspetti? Stiamo cercando di capirlo proseguendo nel gioco, nel frattempo notiamo come sono state aggiunte alcune funzionalità per movimentare i turni. Ad esempio le armi speciali: di default ogni unità porta con sé un’arma standard non consumabile (non si rompe mai) e resta uno spazio libero nell’inventario. Equipaggiando un’arma speciale andremo a rimpiazzare quella di default, e progredirà di pari passo con il personaggio, sbloccando nuove mosse.

Un altro interessante elemento aggiunto è la gestione della fatica. Combattendo in continuazione gli eroi si affaticheranno e questo sottrarrà una piccola parte dei loro punti vita complessivi. Un aspetto che diventerà un vero e proprio problema nel momento in cui ci si troverà ad affrontare i dungeon di Valentia, che trasformerà lo stile di gioco in quello di un classico JRPG come potrebbero essere Dragon Quest o Persona: i mostri saranno in agguato nelle catacombe, si aggireranno lungo lo schermo e starà a noi scegliere se affrontarli o evitarli.

C’è inoltre un piacevole “trucchetto” per far pendere la bilancia degli scontri a nostro favore con un vero e proprio intervento dall’esterno: è stata aggiunta una nuova caratteristica chiamata Mila’s Tumwheel. Grazie a essa potremo riportare indietro il contatore per cancellare un errore grave e, potenzialmente, evitare la morte di un personaggio, se saremo abbastanza veloci. Si tratta di una caratteristica del tutto opzionale e non potremo utilizzarla dopo errore, avendo anch’essa delle limitazioni. È però una ventata d’aria fresca, soprattutto in quei momenti dove ci si trova a un passo dal completare una mappa e un indesiderato attacco critico all’improvviso mette fuori combattimento la tua unità migliore in un solo colpo.

Restate con noi: la recensione sarà disponibile quanto prima, e con essa saprete anche se vale la pena acquistare o meno Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia.

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