Gameplay: lavoro di fino
Al livello di gameplay il gioco rimane fondamentalmente lo stesso del predecessore. Man mano che avanzeremo nel gioco avremo accesso a più armi e tute e saremo in grado di utilizzare i “nodi di potere” per migliorare qualitativamente il nostro equipaggiamento. Il numero massimo di armi che potremo equipaggiare sarà quattro, una per ogni freccia direzionale del d-pad. Ovviamente sarà il giocatore a decidere quali armi usare per far si che si adattino meglio alle situazioni e al proprio stile di gioco. Un piccolo grande cambiamento (e miglioramento a mio parere ndr.) è stato apportato alla capacità “stasi” (che permette di rallentare il movimento di oggetti e nemici). Questa ora si ricaricherà automaticamente e quindi non dovremo utilizzare i “pacchetti di ricarica stasi” per poterla usare. Probabilmente questo farà storcere il naso ai puristi del genere, ma la scelta sembra ovvia vista la direzione che sta prendendo il marketing videoludico. Dead Space 2 è atmosfera e tensione allo stato puro. Una cosa che va sottolineata e che probabilmente è il fulcro del titolo di Visceral è l’atmosfera. Quest’ultima sarà incredibilmente coinvolgente, quel genere di atmosfera che incanta il giocatore e lo tiene incollato allo schermo.
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Vagando nella stazione ci imbatteremo in cadaveri sparsi ovunque e sangue che imbratterà le pareti come mai prima. Tutto sembrerà deserto, morto, senza un segno di vita… ovviamente l’apparenza inganna. Non ci meraviglieremmo se molti di voi dovessero sentire brividi lungo la schiena durante la riproduzione di Dead Space 2.
Un’altra preoccupazione che si è addensata nelle menti dei ragazzi del team di sviluppo è stata quella di rendere Dead Space 2 ancora più macabro rispetto al primo capitolo della serie. Per raggiungere tale scopo sono state introdotte le allucinazioni, che renderanno più inquietante e “straniante” la nostra avventura. Oltre a questo però dobbiamo sottolineare l’introduzione di nuovi necromorph. In particolar modo citiamo l’introduzione di due tipi di necromorph che si presenteranno sotto forma di “innocenti” bambini ma che saranno tutt’altro che innocenti. Il primo tipo rilascerà ad esempio urla stridule che ci stordiranno, altri ancora si avvicineranno lentamente per poi farsi esplodere (non potevano mancare le critiche del corpo genitori al gioco ndr.).
La pecca che non c’è
Il gioco, come il suo predecessore, potrebbe risultare per alcuni un po’ ripetitivo. Nella prima metà del gioco ci troveremo spesso a dover avanzare lungo la stazione e a far incetta di nemici. Ovviamente questo sarebbe un bel problema se non fosse che il gioco ha qualcosa di magnetico, tutta una serie di pregi che tengono comunque il giocatore incollato allo schermo. A nostro parere risultano quindi leggermente pretestuose le critiche in questo senso avanzate da altri colleghi.
