Recensione Mortal Kombat

mortal-kombat-2011-logoNostalgia canaglia.

Versione testata Playstation 3.

In un mercato ormai saturo di generi come quello videoludico capita spesso di trovarsi di fronte all’ennesimo clone trito e ritrito di titolo, che non sa offrire nulla di nuovo al videogiocatore ormai avvezzo a questo panorama venutosi a creare negli ultimi anni. Mi è capitato personalmente di fare un balzo indietro nel tempo di quasi vent’anni, periodo d’oro per i coin-op che popolavano le ormai defunte sale da gioco. Era il 1992 e un videogioco che sfoggiava all’epoca una grafica innovativa ed un gameplay rivoluzionario attirò subito la mia attenzione nonché prosciugò in breve tempo le mie paghette. Stiamo parlando di Mortal Kombat, un brand che conta ad oggi un totale di 18 “capitoli”differenti, molti dei quali, specie l’ultimo Mortal Kombat vs DC Universe hanno toccato il fondo in quanto a mediocrità.

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Saranno riusciti i developers NetherRealm Studios a far tornare la serie ai fasti di un tempo?

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