Recensione Outland

Un’affascinante favola

Outland scava nella mitologia centroamericana per dar vita poi alla storia di un eroe; anche se la narrazione è ridotta in modo estremo, la trama di gioco porta il giocatore in mondi meravigliosi e livelli onirici.

Outland si apre con una serie di illustrazioni atte a raccontare ciò che accadde 30.000 anni fà, quando l’antico guerriero sconfisse le due divinità “Luce e Tenebra” che con la loro dipartita diedero vita al del mondo oggi conosciuto.

Qualche millennio più tardi, l’eroe della storia è debole e malato: in cura da uno sciamano, approfitta di un suo colpo di sonno per scappare dalla casa sull’albero nella fitta foresta e iniziare la sua magica avventura.

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Il gioco ha inizio in questo punto e da questo punto si interrompe anche la narrazione della affascinante storia d’apertura. L’assenza di una narrazione lungo i livelli di gioco non influirà, lo diciamo subito, sul giudizio finale del gioco, ma resta comunque il rammarico di aver lasciato sospeso il racconto cosa che genera più di qualche incomprensione nel prosieguo dell’avventura.

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