Recensione Outland

Struttura di gioco

Aggirarsi per questi ambienti di gioco fa sorgere spontaneo il paragone con simili giochi di esplorazione in 2D: molto del gameplay si basa sul costruire una serie di poteri che permetteranno al giocatore di raggiungere aree prima inaccessibili.

Nonostante l’esplorazione non risulti molto profonda, i livelli sono tutti progettati con una ingegnosità imparagonabile, zeppi di passaggi segreti e power-up da raccogliere.
Durante l’avventura un sistema di combattimento con la spada, semplice ma molto divertente, aiuterà il giocatore ad affrontare gli abitanti di questo reame ipnotico; in più un’ottima gestione dei checkpoint vi permetterà di vivere l’intera avventura con meno problemi, garantendovi un sistema di “respawn” piuttosto vicini al punto di morte.
La grande caratteristica che differenzia “Outland” dai classici giochi di esplorazione, è mutuata da “Ikaruga”, il classico sparatutto giapponese; i giocatori potranno vantare particolari abilità, potranno entrare a proprio piacimento in uno stato di “luce e buio”, nel gioco differenziati inizialmente dal colore “blu e rosso” e molti dei puzzle, enigmi ambientali e boss fight saranno costruiti attorno a questa particolare struttura.

Se il giocatore utilizzerà il potere blu, potrà assorbire i colpi di quel colore, eliminare alcuni nemici dello stesso colore, attivare piattaforme, interruttori e molto altro ancora, se cambiate colore potrete sfruttare altre abilità dello stato e risolvere altri enigmi ambientali.

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Una volta che capirete come funziona il concetto di base il gioco vi farà immergere subito in scenari magnifici ma allo stesso tempo diabolici, dove solo la pazienza e l’intelligenza vi permetterà di evitare la dipartita anticipata.

La curva di difficoltà è ben strutturata permettendovi di familiarizzare con le vostre abilità raggiungendo il culmine nei livelli finali di ogni capitolo, sopratutto con certi boss fight dove il cambio colore porterà il giocatore ad esesparare i suoi poteri .

Outland permette di essere giocato anche in co-op online, peccato che “Housemarque” non abbia inserita una modalità cooperativa in locale.

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