Recensione The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D


Restyling grafico

“Ocarina of Time 3D” potrebbe essere il miglior gioco apparso sulla portatile Nintendo. Se escludiamo l’eccellente restyling grafico, che fa splendere al massimo le ottime potenzialità della portatile Nintendo, la sostituzione di alcuni oggetti collegati alle capacità del 3DS, tutto il resto del gioco è restato immutato.

Ma sicuramente Ocarina of Time 3D è ben oltre un semplice remake, è in grado di introdurre piccole novità che riescono garantire un po di originalità, ad esempio in questo capitolo è stato introdotto il giroscopio, il quale permetterà ogni qual volta si entrerà in una visuale in prima persona, la possibilità di spostare la telecamera muovendo il 3DS; inoltre in questo “porting” sarà possibile in determinati punti del gioco visualizzare dei “brevi filmati” che spiegheranno al giocatore come proseguire l’avventura (se il giocatore vorrà e se il giocatore resterà bloccato).

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Da notare che gli sviluppatori hanno inserito ben due modalità extra una denominata “Boss” dove permetterà al giocatore di affrontare singolarmente i boss affrontati durante il gioco per sbloccare alcuni bozzetti negli extra, questa modalità permette inoltre una seconda “opzione” ovvero la “Boss Survival”, la quale permetterà di affrontare uno dopo l’altro i boss affrontati e incontrati durante l’avventura senza la possibilità di ricaricare l’energia del personaggio, anche quest’ultima modalità permetterà di sbloccare alcuni contenuti extra; Da notare infine che i sviluppatori per tutti quei giocatori che desiderano un’avventura impegnativa e molto complessa hanno inserito la modalità “Master Quest”, quest’ultima verrà sbloccata solamente al completamente dell’avventura principale.

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È inutile pensare o dire che i sviluppatori hanno semplicemente voluto fare un porting su console 3DS per mancanza di titoli di punta per questa nuova portatile, ma bisogna semplicemente soffermarsi a pensare come questi sviluppatori non si sono semplicemente soffermarti a inserire il supporto al 3D e basta, ma sono riusciti inserire alcune chicche che faranno sicuramente piacere a tutti coloro che sono cresciuti, amano e vorranno mettere le mani sopra al miglior capitolo di Zelda apparso finora.

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Per quanto riguarda il vero utilizzo della tecnologia in tre dimensioni, possiamo finalmente dire che i giocatori hanno tutto il diritto di restare a bocca aperta: non solo il 3D è implementato alla perfezione, cosa rara visti i precedenti titoli usciti, ma non risulta mai ‘dannoso’ per i nostri occhi (addirittura fino al massimo della sua intensità) e, come se non bastasse, l’attivazione dello “slider” donerà il tutto una maggiore luminosità e nitidezza.
Per la prima volta insomma, la dimensione aggiunta, fa davvero la differenza. Se vogliamo trovare un difetto nel comparto grafico è il “rendering” di alcune piante poste tra le colline pianeggianti di Hyrules e il primo “capitolo di gioco – L’Albero Deku”, che non hanno subito la benchè minima evoluzione grafica rispetto alla versione di tredici anni fa, ma per tutti coloro che avranno un po’ di pazienza ed arrivare alle caverne di Dodongo, potranno rendersi conto dell’ottimo lavoro fatto dal team “Grezzo”.

Il comparto sonoro è restato quello originale di tredici anni fa, musiche in formatto “MIDI” ma nonostante il peso dell’età riescono creare al giocatore quella sorta di magia di un tempo e affascinare ancora oggi il giocatore.

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