Recensione Bodycount


Scopo? Massacro

Fatto chiarezza sull’aspetto narrativo del titolo, guardiamo ciò che offre il gameplay di Bodycount.
Il sistema di gioco presenta la più semplice struttura FPS che si possa vedere in un “First Person Shooter“, niente girovagare per l’ambiente di gioco, il vero focus del titolo è l’azione pura e massiccia, centinaia e centinaia di nemici che continueranno sparare addosso tutto il loro piombo.

La “feature” più pubblicizzata dagli sviluppatori (la copertura) è un semplice palliativo per cercare di spezzare l’azione esagerata, monotona e lineare del titolo.
Il sistema che vi permetterà di sporgersi in modo graduale e far fuoco risulterà inutile per un titolo cosi frenetico, come la “corsa” che avviene mediante la pressione totale del stick sinistro vi porterà solamente alla morte perchè vi getterà solamente al centro del conflitto in quanto vi ritroverete presto tutti i nemici addosso.

Le meccaniche di gioco sono mal implementate; un vero peccato dato che la distruzione ambientale massiccia (non paragonabile  però a quella di Bad Company 2) funziona molto bene e aiuta il giocatore ad eliminare una buona parte di nemici, concentrando cosi il fuoco verso quelli scoperti.

La progressione del gioco avviene in modo molto frenetico con uno stile arcade (molto simile allo shooter Bulletstorm) con l’unico scopo di eliminare tutti i nemici, concatenando più uccisioni di seguito possibile in modo da incrementare un “livello punteggio” che servirà per farvi competere con le classifiche online (che risultano ahimè molto povere).

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Se le meccaniche di gioco risultano mal implementate, l’intelligenza artificiale del titolo e molto deficitaria e non pervernuta, pensate che i scontri a fuoco tra le varie fazioni di gioco dove il giocatore “dovrebbe” scegliere che fazione salvare/difendere, spesso si ritroverà ad eliminarle entrambe in quando si ritroverà al centro di un vero bordello confusionario; inoltre i nemici che dovrebbero utilizzare maggiormente il sistema di copertura per ostaccolare il cammino del giocatore resteranno inchiodati fissi nella loro posizione, attendendo cosi di farsi massacrare, da notare anche la scarsa capacità da parte della CPU di sfruttare la superiorità numerica,  ritrovandoci a massacrare centinaia di nemici in pochissimo tempo senza subire ingenti danni.

I nei della produzione di Codemasters non finiscono mai, perfino il “level design” mostra il suo eccessivo limite, privo di un filo logico le arene assomigliano a immense gabbie zeppe di nemici, dove il giocatore avrà molta difficoltà orientarsi vista l’assenza di un sistema di orientamento. Bodycount riesce smorzare leggermente gli aspetti negativi con un comparto multiplayer semplice ma mai cosi inutile!
L’unica modalità disponibile sarà un “Tutti contro tutti e un Deathmatch a squadre” dove l’unico scopo sarà eliminare l’altro nell’arco di un detterminato tempo, per vincere il match.

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