Tra morra cinese e QTE
Il team Spike lo aveva sempre detto: “aspettatevi un gioco dal gameplay innovativo, capace di proporre la medesima furia dei combattimenti visti nell’anime” .
Effettivamente se analiziamo il titolo sotto la lente d’ingrandimento, sotto questo punto di vista Dragon Ball Ultimate Tenkaichi ha il merito di proporre un sistema di gioco dal sicuro impatto visivo, immergendo il giocatore nel combattimento grazie ad un sistema di inquadrature, velocità dell’azione, effetti speciali.
Peccato che tutta questa qualità visiva, risulti praticamente inutile quando viene accoppiata da un combat system a dir poco deludente e incapace di rendere interessante un combattimento! Le sessioni di combattimento fulcro del titolo, alternano cut-scene d’introduzione con sessioni di Quick Time Event al classico gioco “Carta, Forbici, Sasso” della morra cinese.
Il sistema di controllo senza ombra di dubbio risulta essere a dir poco semplificato, ritrovandoci pad alla mano con due tasti su quattro dedicati all’azione e due tasti dedicati alla schivata e lo scatto. L’intero combattimento attivato lo scontro mediante un tasto azione, viene gestito in modo automatico dalla CPU, che in funzione alla distanza, alla salute, all’aura posseduta e al tasto premuto, eseguirà varie azioni a schermo, lasciando il giocatore a fare lo spettatore che dovrà intervenire solamente premendo tempestivamente uno dei due tasti azione quando compaiono a schermo.
Scordatevi quindi combinazioni impossibili da tenere a mente, o sequenze di tasti da mandare a memoria durante le lunghe sessioni di combattimento. In Dragon Ball Z Ultimate Tenkaichi, per avere la meglio sul vostro avversario di turno, dovrete semplicemente premere il tasto a schermo nel momento opportuno nelle fasi QTE, nulla di più.