Gioia per gli occhi!
L’aspetto tecnico del gioco, non si allontana molto dal classico cel shading utilizzato per la maggior parte di queste produzioni in questa generazione di console ed in particolare il livello grafico si avvicina molto a quello visto in Dragon Ball: Raging Blast 2, senza miglioramenti evidenti.
In sostanza ci ritroveremo con personaggi ben caratterizzati e dettagli davvero notevoli, come il sudore, i vestiti che si deteriorano, che vanno molto a contrastare con gli scenari delle arene di combattimento. Peccato però per i pochi dettagli dei livelli: la distruttibilità è purtroppo solo superficiale davvero minima e attiva solo su certi oggetti, con una Kemehameha lanciata da un Super Sayan, ci si aspetterebbe che anche il pianeta venga distrutto, e invece nemmeno l’arena di gioco.
Alla grafica pressochè simile al precedente titolo uscito lo scorso anno, con l’inserimento di sequenze animate e sigle TV, non si è per niente riusciti nell’intento di ricreare l’atmosfera tipica dell’anime o dare una certa epicità agli scontri più importanti della saga che tutti noi conosciamo.
Le musiche e i campionamenti vocali nipponici sono sempre di alto livello, ma sicuramente da soli non riescono ad immergerci nel mondo del maestro Toriyama. I ragazzi di Spike non si sono per niente concentrati sul miglioramento dei precedenti lavori, ma si sono semplicemente limitati ad una semplificazione nel sistema di gioco che porta questo Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi ben lontano dal classico picchiaduro che tutti noi conosciamo.
Nonostante, come già accennato all’inizio dell’articolo, la licenza sia stata sfruttata al massimo, sarebbe stato preferibile un lavoro più accurato, almeno riuscire ricreare le atmosfere tipiche dei combattimenti della saga e non un susseguirsi di cut-scene infarcite con QTE che danno al titolo lo stile di una partita a mora cinese, regalando al giocatore la sensazione che non avrà mai il controllo del combattimento in quanto gli scontri si svolgeranno tutti tramite la pressione di due tasti nei QTE. Sarebbe inutile commentare l’inserimento della modalità Eroe, davvero di poca importanza e realizzata con troppa superficialità, facendo rimpiangere le modalità presenti nella serie Ragin Blast.