“Una grande sventura, un monito degli dei agli uomini e ai Romani, peccatori di hybris, che non hanno rispettato abbastanza il nemico sconfitto”
Ci sono momenti che cambiano per sempre il corso dello storia o, almeno, questa è la percezione che lasciano nei contemporanei e nei posteri. La seconda guerra punica fu senza dubbio uno di questi.
Roma era all’epoca ebbra del successo ottenuto sulla temibile flotta cartaginese, unico rivale ancora rimasto nella lotta per l’egemonia del Mediterraneo. Aveva appena annientato uno dei nemici più pericolosi e organizzati, ottenendo in un solo colpo anche il controllo militare ed economico degli scambi commerciali europei. Correva l’anno 512 a.U.c.* e nessuno sembrava poter più osare ribellarsi con successo alla dominazione romana.
Finché non arrivò Annibale, il mostro.
E’ in questo contesto che si inserisce Ad Astra, il nuovo seinen di argomento storico realizzato dall’esordiente Mihachi Kagano. Figlio di Amilcare Barca, il comandante cartaginese sconfitto da Roma in Sicilia ed in perenne conflitto per la supremazia anche con le aristocrazie locali, Annibale è stato ed è tuttora, senza ombra di dubbio, una delle figure più affascinanti della storia classica. Temuto e ammirato tanto dai romani quanto dai loro nemici, egli fu stratega geniale e intrepido, in grado di tenere in scacco per anni le forze della Res Publica, in quelli che gli storici antichi ritennero a lungo gli anni d’oro della potenza romana.
Per quanto fosse un personaggio a noi familiare, abbiamo però inizialmente snobbato con pregiudizio l’opera del sensei Kagano, temendo una ricostruzione storica approssimativa ed un’eccessiva accentuazione di tratti superumani dei protagonisti della vicenda. Diciamo allora subito che tali preoccupazioni sono state spazzate via con la lettura di questo primo volume. Tra lotte cruente e teste mozzate, infatti, la partita tra Annibale e Scipione (colui che sarà detto l’Africano) si gioca tutta nelle menti dei due protagonisti. Da un lato il generale punico senza nulla da perdere, con le sue imprevedibili strategie prive di “buon senso”. Dall’altro il giovane rampollo di nobile famiglia con un nome pesante, l’unica persona che appare veramente in grado di penetrare e comprendere la psiche di uno dei più grandi nemici di Roma.
La cornice storica viene così ricostruita con una cura sorprendente, degna dei migliori romanzi storici: narratore interno della vicenza è il siciliano Sileno di Caleacte, storico di lingua greca che accompagnò realmente Annibale nella sua impresa e la cui opera, pur essendo stata utilizzata come fonte nelle Historiae di Polibio, è andata perduta nel corso dei secoli. Allo stesso modo l’autore dimostra grande attenzione per la verosimiglianza (criterio fondamentale non solo del romanzo storico, ma anche di molta storiografia, ndr) nella dinamica degli scontri, dove l’intervento divino spesso chiamato in causa dai personaggi lascia il campo ad oculate scelte strategiche, che trasformano alcuni passaggi del fumetto in un vero e proprio trattato illustrato di strategia militare.
Annibale e Scipione
Noncuranza e paura: questi i sentimenti contrastanti, verso la minaccia cartaginese, che caratterizzano i romani disegnati nel primo volume dal maestro Kagano. Diverso, anche nell’aspetto, è invece il giovane Scipione. Apparentemente sprezzante e privo di interesse politico, il ragazzo dimostra subito curiosità per le azioni di quello che diventerà il suo grande rivale. Acuto e brillante come lo descrivono le fonti, Publio viene nel manga rappresentato con i capelli biondissimi, così da risultare riconoscibile anche in mezzo alle schiere stereotipate dei soldati romani. Spregiudicato e carismatico, Annibale è invece il condottiero capace di parlare all’animo dei suoi soldati e dei suoi possibili alleati. Dotato di un’acutissima intelligenza, è capace di spiazzare anche l’avversario più esperto con le sue tattiche imprevedibili. Un dono degli dei per il suo popolo, un mostro per i nemici, letteralmente.
Ci ha colpito molto, in tal senso, l’utilizzo azzeccatissimo del termine “mostro” nella traduzione italiana, pur non potendo scommettere sulla volontarietà di tale scelta. La parola latina monstrum, infatti, designa proprio, nella sua originaria ambivalenza (che conserva in parte anche in italiano), sia un favoloso prodigio divino che una grande sventura, un monito degli dei agli uomini e ai Romani, peccatori di hybris, che non hanno rispettato abbastanza il nemico sconfitto. E Annibale è stato per sedici lunghi anni, nella finzione narrativa come nella realtà storica, l’incarnazione perfetta delle paure e delle speranze di due popoli in guerra.
Due protagonisti in una massa informe
Qualche nota negativa in più sullo stile di disegno, probabilmente ancora acerbo, dell’autore. Siamo di fronte, infatti, ad un’opera graficamente ben impostata, caratterizzata da uno stile “realistico” che ben si sposa con l’argomento trattato. Gradito, in alcune scene, anche l’inserimento di alcune scene tipicamente splatter, con il sangue che sgorga copioso, come in un film di Tarantino, da una testa mozzata.
Ciò che ci ha fatto storcere il naso è stata la ripetitività di alcuni tratti somatici ed espressivi dei personaggi, spesso distinguibili, come la stessa scelta del design di Scipione lascia intendere, solo per una diversa capigliatura, o per una corporatura più o meno abbondante. Molte sono le espressioni, i volti, che sembrano essere ripetuti su più caratteri, con un copia/incolla artistico che talvolta rende difficile il riconoscimento di alcuni comprimari.
Commento finaleIl primo volume di Ad Astra è stato una piacevole sorpresa, soprattutto per la sua sceneggiatura. Qualche carenza nel disegno non pregiudica comunque troppo il giudizio complessivo, assolutamente positivo, sia per la difficoltà della materia trattata, sia per la qualità della caratterizzazione psicologica dei due protagonisti messa in campo dal sensei Kagano. Un manga che, dopo questo primissimo assaggio, ci sentiamo di consigliare a tutti gli appassonati di narrativa storica e a coloro che sono in cerca di un fumetto in grado di proporre sì combattimenti sanguinosi ma anche ottimo spunti di sottili strategie militari. |
Info serie:
ACTION 253 – AD ASTRA 1, Mihachi Kagano (1 di 6, in corso)
13×18, B, 224 pp, b/n e col., con sovracoperta, € 4,90
AD ASTRA PUBLIUS CORNELIUS SCIPIO AFRICANUS MAJOR & HANNIBAL BARCA © 2011 by Mihachi Kagano/SHUEISHA Inc.
*ab Urbe condita (l‘accento cade sulla o, non è condìta!, ndr), ovvero il 241 a.C.