Un primo assaggio.
Scavengers Studio, un piccolo studio indipendente di sole 17 persone, ci ha dato la possibilità di provare l’alpha di Darwin Project, un battle royale con un pizzico di crafting.
Questo primo assaggio ci mostra la modalità ManHunt, la quale “ci costringe” a sopravvivere in una foresta innevata, incastonata tra le pendici di alte montagne rocciose del nord del Canada e popolata da alci dagli occhi fiammeggianti. Esplorando, raccogliendo, seguendo e letteralmente cacciando gli avversari, ci troveremo ben presto a dover affrontare una lotta per la sopravvivenza.
Andiamo con ordine, inizialmente veniamo catapultati insieme ad altri nove giocatori su una mappa divisa in sette zone. Soli e circondati esclusivamente da alberi e case di legno, siamo costretti con la nostra ascia (unica arma bianca a nostra disposizione) a procurarci quanto più legname e pelli possibili, in modo da accumulare il materiale necessario alla creazione di indumenti e fuochi che ci tengano al caldo, essenziale per evitare il congelamento. Un fattore determinante di ogni partita, infatti una barra ci indica costantemente il nostro stato termico, da non tralasciare se non si vuole diventare dei ghiaccioli senza vita. Ma attenzione, chiunque potrà vederne il fumo che inevitabilmente uscirà dalle sue braci.
Risolta inizialmente questa problematica, sempre con i materiali ricavati da ciò che ci circonda, come animali, bauli e poltrone è il turno di potenziare le nostre armi (ridotte alla già citata ascia e ad un arco) e la costruzione di trappole. Queste ultime una volta costruite sono posizionabili ovunque sul terreno di gioco. Ci saranno utili per rallentare o ferire i malcapitati che vi passano sopra. Come ogni battle royale che si rispetti le sette zone iniziali vengono, con il passare del tempo, chiuse una dopo l’altra, costringendo i giocatori a ritrovarsi in spazi sempre più ristretti, fino a quando non ne rimane solo uno.
Nella versione alpha da noi provata purtroppo non abbiamo trovato molta varietà di oggetti e ambientazione. Darwin Project ha però dalla sua una particolare attenzione al fattore sopravvivenza e alla caccia all’uomo. Seguire le impronte sulla neve o gli alberi troncati lasciati dagli avversari dà parecchie soddisfazioni. Cosa che non avviene quando si giunge a contatto con il nemico, il combattimento risulta infatti decisamente caotico e si riduce ad un fuggi fuggi fino a quando uno dei due ha la meglio, grazie ad un colpo fortuito.
Un po’ Hunger Games, un po’ Battleground Playerunknown, saltuariamente avvengono micidiali bombardamenti, mentre dal cielo cadono oggetti con cui interagire. Questi ultimi dichiarati dagli stessi sviluppatori una funzione ancora in fase di sviluppo per stabilità e bilanciamento, vengono definiti “poteri” e concedono a chi li prende bonus particolari come creazione di tempeste elettriche o variazione della gravità.
Commento finale:
Consapevoli di aver giocato ad un alpha non ci è possibile giudicare nel complesso Darwin Project. E’ sicuramente un gioco con delle potenzialità, che possono sfruttare il momento di successo delle battle royale e allo stesso tempo rinnovarle. Questo solo se verranno implementate delle importanti migliorie nei contenuti. Ad oggi si limita ad essere un buon passatempo, lontano dal poter competere con i suoi concorrenti.