Il colosso Internet Google ancora nel mirino delle autorità giudiziarie, questa volta è stato condannato in primo grado da una corte Belga e dovrà “tagliare” il servizio Google News in Belgio.
Google condannato in primo grado
Google, il motore di ricerca più utilizzato in Internet e una delle società più grandi al mondo, è stato condannato da un corte belga in primo grado per aver “violato i diritti d’autore” di 17 editori Belgi e Tedeschi costituitesi contro Google sotto il nome del gruppo Copiepresse.
La notizia giunge quasi in contemporanea con un’altra che vede Google imputata per “favoreggiamento della pirateria” negli Stati Uniti in una causa intentata dai colossi statunitensi dei media quali: News Corp, Vaicom, Sony Corp, General Electric, Nbc Universal, Time Warner e Walt Disney.
Nella condanna del tribunale belga, Google è stato riconosciuto responsabile per aver violato i diritti d’autore di diversi editori pubblicando incessantemente articoli e materiale coperto dal diritto d’autore senza alcuna autorizzazione e in modo assolutamente gratuito. A nulla è valsa la linea di difesa adottata in una causa precedentemente intentata da France Press in Francia, nella quale il colosso di Mountain View si era difeso asserendo che l’autorizzazione alla pubblicazione era stata fornita dai clienti degli editori interessati. La corte di primo grado del Belgio, ha così stabilito che Google dovrà rimuovere gli articoli e i collegamenti ai siti e dovrà risarcire gli editori del gruppo Copiepress con 25 mila euro per ogni giorno in cui il servizio Google News ha pubblicato il materiale editoriale senza alcuna autorizzazione. Il risarcimento complessivo ammonterebbe a circa 3 milioni di euro e Google, abituata alle battaglie legali, sembra stia studiando la possibilità di proporre appello alla sentenza.
In vero, la funzione di Google News, che pubblica contenuti editoriali in una sorta di “bouquet” preimpostato, può apparire ai grandi gruppi del settore come lesiva del Diritto d’Autore, ma il riferimento alla gratuità della prestazione, a nostro modo di vedere, non è giustificabile visto che, e di questo siamo certi, le visite per i siti indicizzati in Google News crescono vertiginosamente con un importante ritorno d’immagine e di introiti pubblicitari, tanto più se la pagina di Google News, da puro e semplice contenitore di articoli, non presenta alcuna traccia di pubblicità (quindi bisogna escludere anche un ritorno economico immediato per Google e la possibilità che le pubblicità siano in conflitto tra loro nella visualizzazione dello stesso contenuto editoriale).