Le aste al ribasso e gli oggetti favolosi aggiudicati a pochi euro, incredibili affari o una nuova truffa?
Bidplaza
Bidplaza è un nuovo servizio di aste online giunto da qualche mese su in Italia dai paesi scandinavi e destinato a riscuotere un grande successo di pubblico. Ad oggi sarebbero più di 15 mila gli utenti iscritti al servizio e molti di essi hanno festeggiato l’acquisto di prodotti molto costosi per pochi euro.
Bidplaza.it è un sito di aste online, ma non è il solito Ebay, qui ci si aggiudica un oggetto se l’offerente riesce ad offrire di meno rispetto agli altri: a vincere non sarà l’offerta più alta bensì quella più bassa in assoluto. A questo punto starete pensando che si tratta di una colossale bufala, ma prima di avallare la vostra interpretazione vi forniremo altri elementi; l’offerta più bassa in assoluto è quella che pur essendo la più bassa in termini monetari non è stata fatta da nessun altro utente dunque possiamo parlare di offerta più bassa unica.
A titolo di esempio possiamo fare il caso dell’acquisto di un televisore Lcd (come quelli che mette all’asta Bidplaza), riuscirà a portarlo a casa chi offrirà di meno con un’offerta unica: se un utente offre 1 centesimo di euro, la quale ragionevolmente dovrebbe essere l’offerta più bassa, non si aggiudicherà comunque l’oggetto se un altro utente avrà fatto la medesima offerta e quindi si passerà all’offerta più bassa successiva che sia unica.
Anche avendo queste ulteriori informazioni la maggior parte dei lettori starà pensando che si tratta ancora di una bufala o al massimo di un qualche miliardario che si diverte a regalare le cose, niente di più falso, abbiamo omesso l’elemento più importante dell’intero meccanismo di offerta: per ogni puntata-offerta l’utente pagherà 2 euro (il sito fa riferimento ad una somma fissa, ma fino a questo momento si è trattato sempre di 2 euro) per l’acquisto di un fantomatico pacchetto informazioni (ossia il sistema che vi dice se siete l’unico offerente e il più basso), 2 euro ovviamente che perderete nel caso non foste voi ad aggiudicarvi l’oggetto. Non vi ricorda forse il gratta e vinci?
A questo punto è tutto più chiaro: a fronte di una console di 250 euro pur acquistata da qualche fortunato utente a 1,50 euro (più il costo delle puntate iniziali), altre centinaia, se non migliaia di utenti hanno speso dieci, venti, forse 100 volte il valore della console. Provate ad immaginare cosa accade quando l’oggetto messo in vendita è un’automobile, non c’è bisogno di molta fantasia basta farsi un giro in rete e raccogliere le testimonianze di chi ha partecipato al gioco, un utente pur di accaparrarsi un’automobile per poche decine di euro ha dovuto rilanciare offerte per un controvalore di 2000 euro e più andava avanti nelle puntate più si rendeva conto che il gioco diveniva un’azzardo al quale però avendo già speso tanto non poteva più rinunciare. Non vi ricorda il videopoker?
Allora i più maliziosi diranno “è un gioco se uno ci prova poi non può lamentarsi se non vince, mentre chi vince, al contrario, lo reputa un ottimo metodo”. Dissipiamo i dubbi, il creatore del sito e dell’idea di base è semplicemente un genio, ma la genialità non sempre è sinonimo di piena legalità. I dubbi sono stati sollevati da decine di utenti in rete che lamentano il fatto strano che lo stesso utente riesca a vincere più oggetti e che alla fine tutto il gioco si riduce alla vittoria di chi ha la possibilità di investire di più. Interrogativi esatti questi, ma non essenziali a nostro modo di vedere, per quanto riguarda la regolarità del gioco, piuttosto quello che appare singolare ai nostri occhi è il fatto che a controllare la regolarità delle offerte e la segretezza delle informazioni sulle puntate sia una società privata anche se terza (secondo quanto dichiara il sito stesso) e che quindi non lascerà mai posto alla completa fiducia sulla regolarità delle operazioni (che lo ricordiamo rimangono segrete sino alla conclusione dell’asta al ribasso), condizione che appare ancora più singolare se confrontata con il sistema italiano di gestione dei giochi a premi affidati all’azienda autonoma dei monopoli di stato (AAMS) che è anche obbligatoriamente garante della regolarità del loro svolgimento a ciò certamente Bidplaza non è assoggettato.
Insomma sarebbe necessario verificare la vera natura dell’asta al ribasso con le caratteristiche di cui sopra: se possa essere configurata come vero e proprio gioco d’azzardo, e quindi assoggettabile alla normativa statale in materia, oppure possa essere configurata come una semplice asta e in questo caso quindi sorgerebbero dubbi sui controlli delle offerte fatte. Fino a che gli enti preposti non faranno chiarezza, sarà la vostra libera scelta a descretare il successo o il fiasco di Bidplaza, da parte nostra invece non possiamo che affidarci al lavoro cosciente degli enti preposti al controllo sui giochi, aste e scommesse.