Caso Peppermint Jam qualcosa si muove, Adiconsum apre lo Sportello Ipred

Adiconsum a seguito delle lettere inviate dallo studio Mahlknecht & Rottensteiner di Bolzano, sta valutando eventuali richieste di opposizione

Il popolo della rete Vs Peppermint Jam

Il caso Peppermint Jam ha ormai raggiunto dimensione nazionale, in molti, in troppi, sono in uno stato d’agitazione oseremmo dire giustificata.

In seguito alle centinaia di lettere recapitate dallo Studio Legale Mahlknecht & Rottensteiner in cui si chiede a titolo transattivo un risarcimento di 330 euro, l’Adiconsum risponde a tutti gli interessati che le si sono rivolti con il seguente comunicato:

Denunciati da Peppermint? E’ attivo lo Sportello Ipred

“Egregio signore, con la presente le comunichiamo che tuteliamo gli interessi della società Peppermint Jam redcord GmbH con sede legale in 30539 Hannover (Germania)…….”

Se avete ricevuto questa lettera dallo studio legale Mahlknecht & Rottensteiner di Bolzano siete uno dei quasi 5.000 utenti della rete che tramite software P2P (Emule è il più conosciuto) accusati di aver scaricato, e quindi messo in condivisione, uno o più brani dei gruppi del catalogo Peppermint, e più precisamente Mousse T., Warrewn G., Karl Keaton Ir, Colin Rich, Emma Lanford, James Kakande, Roachford e So Phat.

La lettera informa che da indagini condotte con software “assolutamente attendibile”, usato anche dalla Polizia Polacca, risulta che a tale Ip address, alla tal ora e a tal giorno, si commetteva l’illecito sopra descritto. Che con ordinanza del tribunale di Roma del 19/08/2006 i provider sono stati obbligati a fornire i nominativi degli utenti relativi a quell’ip address, e che quindi, o transate e promenttete di non farlo più, oppure la Peppermint “provvederà a sporgere denuncia/querela penale e a intraprendere le azioni civili…”.

Adiconsum, visto il contenuto di questa lettera, ha deciso di valutare eventuali richieste di opposizione visto il trattamento dei dati personali degli utenti, effettuato in assenza di consenso e da società residente in svizzera, e quindi in assenza delle garanzie previste dalla vigenti norme comunitarie.

Vi chiediamo quindi di recarvi presso le sedi territoriali, ovvero tramite il servizio di Consulenza on line, per chiedere assistenza e fornirci la documentazione necessaria per la tutela dei vostri diritti”

La denominazione dello sportello individua un altro importante capitolo della vicenda p2p: le approvazioni della legge IPR Enforcement 2004/48 (IPRED) per la tutela della proprietà intellettuale a livello europeo e della neonata Direttiva IPRED 2 (Intellectual Property Rights Enforcement Directive) che mira a rafforzare le sanzioni penali in materia di diritto d’autore e proprietà intellettuale. Proprio quest’ultima se da un lato inasprisce le pene per coloro che violano il diritto d’autore per scopi commerciali, dall’altro renderebbe immuni dalla sua applicazione i singoli utenti non guidati dallo scopo di lucro.

E l’Italia? A questo punto ci attendiamo un intervento chiarificatore di alto profilo istituzionale, che se non avverrà in tempi brevi dalle autorità competenti quali il Garante per la Privacy a cui si è già rivolto il Sen. Cortiana con una missiva del Marzo scorso, dovrà essere chiesta direttamente ad un esponente del governo, magari mediante una interrogazione parlamentare che solleciti una “interpretazione chiarificatrice” sull’ampiezza della tutela del diritto d’autore rispetto al confliggente diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita.

Link esterni: Il Comunicato di Adiconsum

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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