Conglomerate 451, recensione del titolo di RuneHeads

Finalmente è arrivato nelle nostre librerie Conglomerate 451,  il primo videogioco Cyberpunk dello sviluppatore italiano RuneHeads.

Versione testata: PC.

Che si tratti di film come Blade Runner o La Torre Nera, o di videogiochi quali System Shock, la serie di Deus Ex o il prossimo Cyberpunk 2077, l’estetica cyberpunk ha da sempre un suo fascino misterioso. I videogiochi però hanno avuto da tempo la capacità di mescolare il cyberpunk con altri generi, creando ibridi assolutamente unici. In questa categoria ibrida si colloca Conglomerate 451, che mescola alle ambientazioni cyberpunk quelle futuristiche alla “Robocop”; dal mix poi di un gameplay “a griglie” con ambientazioni distopiche nasce Conglomerate 451.

La sinossi del gioco ci offre una panoramica piuttosto precisa dell’ambientazione cyberpunk del titolo: “Corporazioni corrotte stanno prendendo il sopravvento e il governo di Conglomerate City vuole bloccarne la proliferazione. Per tale motivo ha deciso di mobilizzare delle task force che pattugliano il perimetro cittadino per fermare la diffusione di queste corporations”. Il nostro personaggio – come si può intuire – fa parte di queste squadre speciali. Il suo scopo, in comune con quello imposto dal governo, è di ripulire le strade, nello specifico quelle del settore 451, servendosi di cloni.

Conglomerate 4551Una questione di scelte.

Nonostante le ambientazioni siano in grado di fornire sufficiente lore ad un titolo come questo, l’utilizzo che Conglomerate 451 fa del prolifico background narrativo è francamente molto deludente. Provo a rendere meglio l’idea: la narrazione, di per sé, è totalmente passiva, tranne in pochi e sporadici casi nei quali ci viene chiesto – durante una missione – di effettuare delle scelte e prendere conseguentemente delle decisioni. Ciononostante, il tutto non ha alcun impatto nel gameplay. Che tu decida di essere un fanatico della propaganda governativa o che – al contrario – tu decida di girare alla stessa le spalle, il tutto servirà solamente per innescare uno dei tre possibili finali. Questo aspetto così poco curato, purtroppo, difficilmente può portare l’utente a decidere di rigiocare il titolo altre due volte per raggiungere tutti i finali.

Inoltre, durante le missioni sono stato sovente accompagnato da un narratore guidato dall’intelligenza artificiale. Sebbene il suo ruolo fosse quello di “spalla comica”, gli effetti sono desolanti. Ne consegue che il più delle volte vi ritroverete ad imprecare ogni volta che aprirà la bocca per dire qualcosa. In conclusione, tutti questi elementi appena descritti dovrebbero veicolare l’opinione del pubblico sull’idea che Conglomerate 451 sia un titolo più basato sulla narrazione che sul gameplay. Invece, come già penso si sia compreso, è esattamente il contrario.

Conglomerate 451Un livello alla volta.

In termini di gameplay, al contrario della narrazione, Conglomerate 451 mostra i muscoli. Sostanzialmente, i livelli consistono nel perlustrare un determinato isolato per poi cercarne e trovarne l’uscita, e infine completarne la missione principale. Quest’ultima si svolge in una e più aree e consiste – principalmente – nello svolgere determinati compiti da task force. Uccidi tutti i nemici, elimina un bersaglio VIP, trova un oggetto prezioso e altro di questo calibro. Inoltre, all’inizio del gioco, lo sviluppatore offre la possibilità di saltare tutta la città e completare solamente la parte principale della storia.

Soffermandomi un attimo sui singoli livelli, il gioco presenta anche meccaniche Roguelite. In spiccioli, è possibile rendere casuali i layout e le missioni all’interno dei livelli. Tuttavia, questa funzione non la consiglio, poiché si rischia di rendere ogni missione ripetitiva e di differenziare, rispetto alle altre che si affronteranno, solamente la mappa dell’area. Il level design tuttavia è veramente basico, senza alcuna scintilla di genialità che possa in qualche modo renderlo meno piatto.

Ogni livello completato fa scorrere l’orologio interno del gioco di una settimana, e – contestualmente alla narrazione – allenta la presa di una delle corporazioni sul distretto 451. Ogni volta che il potere di una di queste raggiunge il fatidico livello 0, dovrà essere affrontato un boss come obiettivo finale. Tuttavia, lo scopo del gioco non è allentare il controllo delle quattro società, bensì raggiungere la settimana 75. Questo, a conti fatti, è un grosso limite, poiché costringe il giocatore a un sacco di grinding in quanto si riesce a debellare le quattro corporazioni in molto meno tempo.

Un agente poliedrico.

Per quanto riguarda ciò che si può fare all’interno di ogni livello, tre sono i componenti principali del gameplay: combattimento, saccheggio e mini-giochi. Nello specifico, le funzioni di Conglomerate 451 sono le seguenti:

  • combattimento. Il combat system è un classico sistema a turni. A ogni clone possono essere assegnate diverse mosse da usare e ogni clone – sempre – è personalizzabile in determinati aspetti e renderlo specialista in quella funzione. Ad esempio, alcune caratteristiche permettono di combattere colpendo alla perfezioni specifiche parti del corpo del nemico, altre permettono di fare hacking sul cervello avversario per indebolirne le difese;
  • mini-giochi. Questi sono molto divertenti e servono per lo più per progredire in determinate aree del gioco. Tuttavia, a prescindere dall’abilità di hacking del clone, questi mini-giochi si mostreranno sin da subito troppo semplici da risolvere;
  • saccheggio. Classica funzione che permette di derubare i nemici ignari della nostra presenza e ottenere talvolta strumenti anche fondamentali per lo sviluppo della storia o il completamento di un livello.

Chi non vuole un proprio clone?

L’elevata qualità della personalizzazione dei propri cloni è sicuramente la parte migliore di questo titolo. Avremo a disposizione otto cloni diversi, ognuno con la propria arma e con il proprio set di specializzazione. Ogni arma, armatura e unità di hacking può essere essere potenziata e equipaggiata con gli SPU, oggetti che forniscono aumenti alle statistiche e che si trovano in giro saccheggiando i nemici o semplicemente acquistandoli dai venditori sparsi per Conglomerate City. Inoltre, ogni classe può usare quattro su sei diverse abilità di combattimento e ognuna di esse può – ovviamente – essere potenziata. Non solo, si possono anche cambiare i nomi dei cloni e scegliere un colore diverso per ognuno per indicarli. Tuttavia, se un clone dovesse morire, ogni miglioramento sullo stesso andrebbe persa.

Continuando a descrivere l’enorme mole di funzioni, le vasche di disintossicazione sono un’altra meccanica degna di nota. Infatti, quando i cloni vengono danneggiati, viene toccata la loro barra di dolore e la barra di intossicazione aumenta. Più questa aumenta, più il clone viene depotenziato. Se l’intossicazione è lieve, questo malus può essere rimosso; al contrario, se l’intossicazione è grave, il malus diviene permanente. Per questo, possono essere sbloccati dei carri armati che disintossicano i cloni danneggiati, al costo di non poterli usare per una settimana virtuale.

Conclusione.

Conglomerate 451 è un videogioco di ruolo con meccaniche “a griglie” piuttosto grezzo. Nonostante sia divertente, il design dei livelli e la narrazione sono due criticità troppo accentuate per non tenerne conto. Tuttavia, la personalizzazione e le meccaniche di gioco sono molto belle e ben realizzate, tanto da far divertire il giocatore per ore.

Sebbene debba mettere un voto al titolo, vorrei rendere pubblica una considerazione. Nonostante le diverse criticità evidenziate, abbiamo tutti bisogno di titoli come Conglomerate 451, di ragazzi che si impegnano per darci un prodotto fatto e sviluppato – prima di ogni altra cosa – con il cuore. Un applauso di incoraggiamento e un buon auspicio per un futuro sempre migliore va da parte della redazione di 4news ai ragazzi di RuneHeads. A prescindere, bravi!

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Conglomerate 451
7.0 / 10 4News.it
Pro
    - Meccaniche di gioco ben sviluppate
    - Ampia personalizzazione
    - Sonoro di qualità
Contro
    - Narrazione quasi assente
    - Scarsa propensione al farsi giocare nuovamente
    - Sistema roguelite rivedibile
Riassunto
Conglomerate 451 è un titolo valido ma acerbo, che fa comunque comprendere che RuneHeads è sulla strada giusta, pronta per mettere al mondo e consegnarci un titolo con i contro attributi, solamente al momento giusto.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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