Chi cade nelle trappole degli hacker (qui le 5 regole per difendersi), sentendosi invaso nell’intimità, inizia a provare angoscia nelle più semplici attività da svolgere online, soprattutto se non le padroneggia pienamente. Che cosa fare, per esempio, di un dispositivo USB trovato su una scrivania in ufficio? Come identificare un’e-mail sospetta? Come comportarsi di fronte a un SMS di sollecito per la ricezione di una consegna? Non per tutti è semplice né scontato dare una risposta a queste domande legate alla sicurezza informatica: eppure acquisire conoscenza in materia è essenziale per non “cascare nella rete” rischiando pesanti ripercussioni non solo economiche, ma anche psicologiche, come ansia, frustrazione e perdita di fiducia in se stessi.
Partendo da questo presupposto CybeRefund, società benefit milanese specializzata nella difesa e risarcimento contro i cyber attacchi, ha implementato con un test di assessment per individuare i punti deboli di ogni utente la sua piattaforma e app NautiLux, servizio in abbonamento che comprende il monitoraggio evoluto dei dati personali e bancari degli utenti, l’assistenza legale e l’assicurazione contro il furto d’identità e i rischi online. Obiettivo dell’accurato test, che prevede 50 domande, è mettere a punto un percorso di educazione digitale su misura in grado di prevenire molti attacchi informatici, tarato sul suo esito.
“Siamo convinti che la conoscenza sia il più valido antidoto contro i timori legati alla possibilità di subire una violazione dei propri dati – spiega Gianluca Mandotti, CEO di CybeRefund -. Paure fondate, poiché essere vittime di attacchi come il furto di identità online può minare pesantemente l’equilibrio psicologico”.
Secondo recenti ricerche*, in particolare, si possono sperimentare sensazioni di violazione, tradimento, offesa, vulnerabilità, frustrazione e incapacità a reagire. A ciò si possono aggiungere ansia di navigare in Rete e, ancora, senso di colpa e vergogna per ciò che si è subito.
Non solo. Al danno, in molti casi, si aggiunge la beffa, perché spesso gli errori che aprono la strada alle violazioni sono commessi in buona fede: è anche su questo che puntano a far riflettere le domande presenti nel test, come quelle che seguono.
Tre spunti per mettersi alla prova:
- Immagina di trovare un dispositivo USB nel corridoio al lavoro. Qual è la cosa migliore da fare?
- Prendilo e collegalo per vedere cosa c’è dentro. Forse puoi identificare il proprietario.
- Lascialo nel corridoio o portalo alla reception, in modo che la persona che l’ha perso possa recuperarlo.
- Raccoglilo, non collegarlo ma informa il tuo reparto IT perché potrebbe trattarsi di un dispositivo USB contenente malware per infettare i sistemi della tua azienda.
“La risposta corretta è la C. Non bisognerebbe mai fidarsi dei dispositivi USB che si trovano per caso; lasciarli in giro è infatti un modo comune per distribuire malware, ossia programmi usati per disturbare le operazioni svolte dagli utenti di un computer”, evidenzia Gianluca Mandotti.
2) Ti è stato scritto via SMS che la consegna del tuo pacco subirà un ritardo. Per accelerarla è necessario:
- Rispondere all’SMS
- Cliccare sul link fornito nel messaggio
- Pensare prima se si sta aspettando qualcosa. Se no, segnalare e cancellare l’SMS
“La risposta corretta è la C – commenta il CEO -. Gli aggressori cercano di fare leva sull’urgenza. Bisogna quindi chiedersi se si sta aspettando una consegna; in caso contrario, si tratta di un’e-mail dannosa e l’azione migliore da compiere è segnalarla ed eliminarla”.
3) Ricevi un’email che contiene la dicitura: “Questo messaggio è stato inviato da un mittente attendibile” nel corpo. Questo assicura che la mail sia legittima?
- Sì, è una garanzia
- No, è probabilmente spam
“La risposta giusta è la B. Questo mittente non può essere attendibile – avverte Mandotti – Il testo nel corpo di un’e-mail non dice nulla sul fatto che un mittente possa essere attendibile. Questa è chiaramente un’e-mail di spam e viene rilevata come tale”.
Le notifiche dedicate, le guide formative e le newsletter dedicate agli abbonati NautiLux consentono di acquisire sempre maggiore coscienza sui rischi che corrono i dati online e su come evitare furti d’identità. In caso di crisi, grazie alla polizza per la tutela legale inclusa nell’abbonamento, è possibile contattare un avvocato dedicato dopo avere ricevuto un alert, così da rimettere in sicurezza i propri dati. In presenza di gravi violazioni, infine, l’assicurazione compresa nell’abbonamento copre le spese legali fino a 10.000 euro per ogni singolo caso.
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