Risolto il caso di paternità letteraria.
Double Falsehood (Doppia menzogna) è una commedia di Shakespeare. Da tre secoli, gli esperti cercano di attribuire la paternità dell’opera all’autore di Romeo e Giulietta.
Oggi, grazie agli studi della casa editrice inglese Arden, responsabile della catalogazione delle opere di Shakespeare, la ricerca è finita, le prove sono state trovate. «Il termine absonant – spiega per esempio Brean Hammond, dell’Università di Nottingham – è stato coniato da Shakespeare stesso».
Per molti, questa scoperta non significa niente ma il mondo della letteratura mondiale è rimasto sconvolto quando lunedì 15 marzo la notizia è apparsa su tutti i giornali britannici. Si stanno progettando nuove edizioni delle opere del commediografo e, secondo indiscrezioni,
La commedia riprende un episodio della saga di Don Chisciotte di Cervantes. È ambientato in Spagna e gira attorno alle storie di due donne, Violante e Leonora, e due uomini, l’aristocratico malvagio Henriquez e il suo povero rivale Julio.
Probabilmente, alla stesura collaborò il discepolo di Shakespeare, John Fletcher. L’opera fu ritrovata dall’impresario Lewis Theobald che la adattò ai suoi tempi e la mise in scena al Drury Lane Theatre di Londra nel 1727. L’ultimo spettacolo è datato 1793 e da allora la commedia è finita nel dimenticatoio.
Speriamo che ora qualcuno porti presto Double Falsehood anche nei teatri italiani.