Foregone è un veloce e frenetico platform ambientato in un cupo scenario futuristico. Riuscirà l’Arbiter a salvare dal Tormento quello che resta dell’Umanità?
Versione testata: PC
Premessa
Il panorama indie si è rivelato molto prolifico, negli ultimi anni, in quanto a giochi appartenenti al genere Metroidvania, con platforming elaborato e frenetici gameplay d’azione. Anche con una grafica 2D e sprite bidimensionali in 8 o 16 bit, questi giochi sono spesso in grado di offrire livelli dal design strutturato, un combattimento appagante, azione platform senza interruzioni e, talvolta, trame e ambientazioni strutturate, che sono in grado di esibire una personalità distinta anche attraverso una pixel art, se questa è sufficientemente curata.
Foregone si inserisce in questo contesto e, come vedremo, ha in sé tutti gli ingredienti che possono rendere divertente un gioco del genere e conferirgli un buon potere di intrattenimento. Ma le sue doti basteranno a distinguerlo dalla massa dei titoli che affollano il genere indie Metroidvania? Scopriamolo insieme.
Un futuro aspro e un ambiente inospitale
In un futuro non troppo lontano l’Umanità sta morendo, oppressa da un’oscura forza nota come “Il Tormento”. Nei panni di una degli Arbiter, combattenti modificati per potenziarne in modo sovrumano le capacità, il giocatore di Foregone dovrà opporsi a questa forza e cercare di salvare quello che resta del genere umano, ormai stremato e assediato in una delle ultime città rimaste.
Il gameplay di base è quello di un action platformer, arricchito da una componente di looting e una di progressione, che meritano una descrizione specifica e accurata (riportata più avanti) perché, pur non essendo assolutamente nulla di originale, conferiscono al gioco profondità e un’identità precisa.
La prima cosa che salta all’occhio, comunque, è che sia il platforming che il combattimento sono fluidi, veloci e caratterizzati da dinamiche semplici ma impegnative. I comandi sono intuitivi, la protagonista può muoversi, saltare, scivolare, attaccare in corpo a corpo o con armi da fuoco/da tiro, le cui munizioni sono però limitate e vanno dosate con cura. I nemici, ben caratterizzati e diversificati, hanno schemi ben precisi che occorrerà studiare e imparare a contrastare per non subire danni eccessivi; le tattiche apprese dovranno poi essere modificate o adeguate alle situazioni in cui sono presenti simultaneamente più nemici di varietà diverse, rendendo i livelli dinamici e sempre interessanti da esplorare e padroneggiare.
Dai nemici sconfitti è possibile recuperare oggetti di equipaggiamento, monete e schegge di potenziamento (shards) e questo è un elemento fondamentale per le dinamiche di progressione e looting di Foregone. Queste conferiscono profondità, se proprio non originalità, al gameplay.
Il trend generale dei livelli è improntato a una difficoltà medio-alta, dato che i checkpoint sono piuttosto rarefatti e spesso c’è da ripercorrere lunghe sequenze di un livello anche prima di un boss da combattere. I boss stessi, inoltre, sono coriacei. Hanno più fasi che si alternano quando la loro salute scende sotto una certa soglia e possono letteralmente spazzare via il giocatore in un attimo se questi commette errori o disattenzioni. Anche nei combattimenti normali i nemici, pur non essendo quasi mai in grado di annientare il giocatore in un colpo solo, possono mettere insieme combinazioni di colpi decisamente devastanti, che manderanno a casa l’Arbiter in due o tre mosse.
La difficoltà dei livelli non è rappresentata solo dai nemici. In alcuni occorre risolvere dei semplici “enigmi ambientali” che si traducono, per lo più, nel raggiungere un interruttore o una leva per sbloccare l’apertura di una porta; in altre occasioni bisogna districarsi in situazioni di platforming più delicate, evitando ostacoli o avvalendosi di un tempismo pressoché impeccabile per raggiungere una sporgenza o evitare di subire danni. Queste sezioni, però, non risultano mai eccessivamente difficili o frustranti e non spezzano il ritmo di progressione dell’avventura, né sottraggono eccessivo spazio al combattimento.
Le capacità dell’Arbiter
Ma a parte il design dei livelli diversificato e ben strutturato, la fluidità, il passo frenetico di platforming e combattimento e i nemici implacabili e agguerriti, Foregone ha altre frecce al suo arco per tenere il giocatore incollato allo schermo e invogliarlo anche a ripercorrere livelli già esplorati e padroneggiarne gli schemi. L’Arbiter può raccogliere diversi tipi di armi da corpo a corpo, ognuna con le sue combo specifiche e la sua velocità di attacco: un falchion infligge più danni rispetto ad una coppia di pugnali ma è drasticamente più lento e poco maneggevole. Anche le armi a distanza, come archi, pistole e shotgun hanno danno e velocità di fuoco diversificati.
Ogni arma è catalogata in base a un “tier” che ne classifica con un colore rarità e potenza (le armi di colore arancione e viola sono più potenti di quelle azzurre o grigie). Le armi possono essere potenziate spendendo soldi, che vengono raccolti dai nemici sconfitti o ottenuti riciclando le inevitabili tonnellate di equipaggiamento inutile che verrà raccolto in giro per i livelli di gioco. Questo invoglia il giocatore a ripercorrere anche livelli già superati, per rimpolpare le proprie finanze e accedere ad equipaggiamento e armamenti più potenti.
Dai nemici è possibile raccogliere anche dei frammenti (shards) che consentono di potenziare le abilità dell’Arbiter seguendo ben tre alberi di abilità distinti, ognuno con i suoi prerequisiti e le sue ramificazioni. L’impatto delle abilità è evidente fin da subito dopo averle acquisite e così il loro miglioramento, facendo in modo che “nulla sia inutile”.
Questo approccio garantisce una certa diversificazione delle partite, che consentono al giocatore di scegliere il tipo di “build” che preferisce. Si può privilegiare, ad esempio, la velocità di attacco invece che il danno o scegliere abilità speciali piuttosto particolari, come la capacità di infliggere danni continuativi nel tempo ad un nemico; o attaccargli addosso delle cariche esplosive che esplodono dopo un po’, infliggendo altri danni.
Le possibilità sono molteplici e così le opportunità di esplorazione di nuovi percorsi di abilità e combinazioni. Questo garantisce all’esperienza anche un discreto valore di rigiocabilità al di là delle circa otto ore richieste a finire il gioco andando spediti e dritti alla meta.
Aspetti tecnici di Foregone
Foregone si presenta con una pixel art curata e ragionata. L’impatto visivo degli ambienti, i colori utilizzati e gli effetti di elementi sullo sfondo come fiamme, gas o altro arricchiscono e diversificano i livelli, ai quali viene conferita un’identità visiva al di là dei nemici o degli ostacoli con cui sono riempiti. Il sonoro è adeguato e le musiche sono ben studiate: le tracce sono per lo più struggenti e sottolineano la malinconia generale di un’ambientazione in cui l’Umanità è allo stremo, ma non mancano di acquisire tonalità frenetiche e concitate nelle sezioni con i boss o nelle fasi critiche.
Ciò che più di tutto merita un plauso, però, sono la fluidità e la velocità di risposta dei controlli, che consentono al giocatore di eseguire con precisione le combo e le manovre richieste e di calarsi alla perfezione nelle (non semplicissime) richieste del gameplay. La programmazione è generalmente pulita e non saltano all’occhio bug rilevanti.
L’unico rimpianto di Foregone è rappresentato dalla mancanza di una trama profonda e di quel guizzo di originalità che potrebbe portare il gioco realmente fuori dagli schemi, conferendogli un’identità assolutamente riconoscibile in mezzo alla massa e tracciando, per il genere, un nuovo “solco”. Un solco nel quale altri giochi possano andare a inserirsi prendendolo come modello e ispirazione.
Foregone non introduce nulla di veramente innovativo e cade vittima esso stesso, seppure in fase molto avanzata, nella trappola della ripetitività e del “già visto”. Ma si può dire che nel complesso fa molto bene e senza pecche vistose, tutto quello che gli viene richiesto dai canoni di un genere “consolidato”.
Commento Finale
Foregone è un indie Metroidvania che fa in maniera eccellente il suo lavoro. Probabilmente non fa nulla di più, ma restituisce in modo accurato ciò che ci si aspetta da un gioco del genere: gameplay impegnativo e accattivante, controlli fluidi e puliti, livelli dal design intelligente e ben strutturato, popolati da insidie e nemici che bisogna imparare a conoscere per poterli superare e domare, con particolare riferimento ai crudeli e impietosi boss. Tutto questo è condito ed arricchito da una componente progressiva basata sull’acquisizione e potenziamento di equipaggiamento e abilità, in cui ogni elemento ha un suo ruolo preciso e calcolato.
Anche se non c’è niente di realmente innovativo o che faccia gridare al miracolo, Foregone è un gioco che sa intrattenere sia gli appassionati del genere che i neofiti, rappresentando un’ottima prova nell’ambito di un genere consolidato. Un genere di cui non stravolge i canoni, ma all’interno degli stessi si muove con eleganza e disinvoltura, garantendo al giocatore sfida e divertimento.
Foregone è disponibile per Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One. Da due giorni a questa parte, la versione PC del gioco è disponibile anche tramite Steam.