A volte basta un attimo per dimenticare una vita, ma a volte non basta una vita per dimenticare un attimo.
Oggi parliamo di Forgotton Anne, un platform-adventure 2.5D indipendente uscito il 15 maggio scorso, sviluppato dallo studio danese ThroughLine Games e pubblicato dalla piattaforma Square Enix Collective.
Benvenuti nelle “Forgotten Lands”
Come avrete potuto notare nel trailer, tutti gli oggetti dimenticati scompaiono per magia e si ritrovano in un nuovo mondo, passando da semplici oggetti inanimati ad esseri senzienti veri e propri.
Il primo approccio con il titolo è profondamente impattante, vi sentirete catapultati in un atmosfera che sembra essere uscita dal nipponico Studio Ghibli, dove improbabili personaggi riusciranno a toccarvi nel profondo.
Piccola nota per noi utenti italici, il gioco come spesso accade in questi casi non è localizzato nella nostra lingua, potrete scegliere tra: inglese (completamente supportato), francese o tedesco (solo i sottotitoli).
Gli oggetti che vengono portati in questa dimensione affronteranno una piccola selezione, che dopo un veloce controllo sullo stato di salute dell’oggetto (in-game verranno chiamati Forgotling) li assegnerà al “lavoro” a loro più adatto.
Sembrava una giornata normale…
Tutto scorreva normalmente nelle Forgotten Lands, fino a quando un forte boato derivante di un’esplosione e il conseguente black-out ha messo in allerta tutti gli abitanti, qui facciamo la conoscenza di Master Bonku, creatore e “padrone” di questo mondo e della sua protetta, Anne per l’appunto. Che svegliata dal sonno, si alza ed inizia un’avventura fino a quel momento inimmaginabile.
Il gioco ci mette subito nei panni della ragazza e ci introduce alle meccaniche con un piccolo tutorial, soprattutto ci presenta l’Arca, uno speciale guanto con il potere di distillare la principale fonte energetica di questo mondo: l’Anima, come suggerisce il termine, si tratta di un elemento che fornisce ai Forgotling la capacità di essere vivi.
Con il potere di questo guanto possiamo entrare nell’Anima-Vision, una sorta di “occhio dell’Aquila” che vi permetterà di gestire il rilascio o l’acquisizione di Anima, infatti le sezioni puzzle del gioco saranno tutte intorno al “magico guanto” e al suo utilizzo.
Dopo aver fatto il primo pieno di Anima, Anne si appresta ad accendere la luce, una volta compiuta questa mini-missione, Master Bonku la contatterà da uno specchio e le chiederà di controllare che sta succedendo in città, difatti la nostra protagonista è una tutrice dell’ordine (Enforcer, come verrà spesso chiamata).
Appena ci apprestiamo ad uscire, irrompe nell’appartamento una sciarpa, che chiede di non subire la distillazione della sua Anima. Infatti, in alcune situazioni il gioco ci sottoporrà a delle decisioni, non sempre semplici da effettuare, ma che avranno ripercussioni sull’intero gioco, non stiamo parlando di una modifica radicale della trama, ma dei comportamenti che i personaggi terranno nei nostri confronti.
C’è una ribellione in corso.
L’esplosione è infatti opera di un gruppo di Forgotlings ribelli, le cui motivazioni non sono ancora chiare, ma proseguendo l’avventura scopriremo cosa vogliono e perché.
Comparto grafico.
Come detto in precedenza, lo stile grafico ricorda moltissimo le avventure che lo studio cinematografico nipponico ci ha offerto negli anni. Il mondo al primo approccio è molto buio e ricorda gli ambienti fortemente industrializzati, in cui l’eccesso di costruzione rende tutto un po’ grigio.
Il gruppo di artisti danesi ha reso però questi ambienti in qualche modo ricchi di vita e di “colori”, ogni aspetto nel paesaggio è estremamente curato. Il fatto stesso che ogni cosa che vedremo su schermo è disegnata a mano è in qualche modo affascinante ed ammirevole.
Comparto Audio
Le musiche interpretate dall’Orchestra Filarmonica di Copenaghen vi accompagneranno in questa avventura al confine con il sogno. La straordinaria cura nello scegliere i pezzi da inserire, permette alla colonna sonora di avvolgervi completamente ed accompagnarvi nelle peripezie della nostra Anne nelle Forgotten Lands.
Il gioco è bello quando dura poco, forse un po’ troppo poco…
In genere questo detto nel mondo dei videogiochi non è del tutto esatto, in quanto cerchiamo avventure che riescano ad offrirci tantissime ore di divertimento. Logicamente non possiamo chiedere ad un titolo indipendente creato da uno studio di 15 sviluppatori di preparare un titolo che duri 100 ore.
Quest’avventura però poteva in qualche modo essere vissuta di più, la trama che punta al sodo sin dal primo momento, toglie in parte al giocatore il piacere e la possibilità di esplorare e godere appieno degli ambienti.
La presenza del sistema di collezionabili potrebbe in qualche modo aumentarne la durata, ma non fatevi illusioni.
- - Comparto artistico d'eccezione
- - Trama molto interessante
- - Meccaniche di gioco interessanti...
- - ...ma alla lunga ripetitive
- - Dura troppo poco