Un party game di tutto rispetto!
Go Vacation arrivò per la prima volta su Nintendo Wii nel periodo d’oro della console, quando titoli come Wii Sports, Wii Sports Resort e affini contribuivano ad accrescere il successo di un’offerta già standardizzata ma decisamente vincente: quella a base del Motion Control. Alzarsi in piedi, agitare il telecomando e colpire così la palla da tennis con la racchetta del nostro alter ego era non solo un’impresa soddisfacente ma anche innovativa: non si era mai visto niente del genere nel mondo dei videogiochi. Quel periodo però è anche terminato da tempo, da circa sette anni ormai, e perciò l’arrivo di Go Vacation su Nintendo Switch lascia quantomeno perplessi: vale la pena rispolverare meccaniche, design e idee già viste solo con l’aggiunta della modalità portatile? Scopriamolo insieme.
L’isola delle meraviglie – Go Vacation
Go Vacation non ha una trama, quanto piuttosto una serie di spunti per scendere in campo e dedicarsi agli sport più disparati. Una cosa bisogna pur sempre apprezzarla: l’incredibile quantità di contenuti proposti, che stupirono a suo tempo già su Nintendo Wii. Sono ben 50 le discipline più o meno sportive proposte, cui bisogna aggiungere i minigiochi, quattro resort e una mappa completamente esplorabile dalle dimensioni decisamente vaste. Go Vacation è uno di quei titoli per cui non bastano i soldi per l’acquisto e una console per divertirsi: sono necessari anche controller e una famiglia o un gruppo di amici disposti a sedersi accanto a voi sul divano. O sul sedile posteriore dell’autobous adesso, dato che Nintendo Switch aggiunge ai valori della produzione adesso anche la portabilità.
La mappa di Go Vacation è suddivisa in quattro macro aree principale, ognuna delle quali segnata da una specifica caratteristica geografica: c’è la città tutta strade e case, la montagna con il verde della natura, e ancora la zona innevata e la spiaggia. Va da sé che ognuna di queste zone offre discipline sportive a tema, quindi se il vostro sogno è guidare una moto d’acqua con il vostro Mii sicuramente non andrete a cercare l’opportunità in montagna ma vi recherete sulla spiaggia; le attività proposte vanno da quelle più o meno scontate in questa tipologia di prodotti, come il sempreverde Tennis e il Beach Volley, ad altri più originali, e qui vanno citati almeno lo skate, il pattinaggio e le sfide a base di pistole ad acqua.
Tutto molto bello a livello di contenuti, perché detto fra noi Nintendo Switch non ha e non avrà ancora un party game di tutto rispetto come il prossimo Mario Party dell’autunno di 2019, il problema è che l’insieme di attività offerte quasi mai riesce ad elevarsi al di sopra di una basilarità piuttosto scontata e ripetitiva.
Spieghiamoci meglio: ottenere la vittoria contro l’intelligenza artificiale richiede di apprendere bene o male sempre la stessa sequenza di azioni ripetute all’infinito, e non c’è una vera e propria profondità nel gameplay; lo stesso ovviamente lo si potrebbe dire anche a proposito dei Wii Sports, ma lì almeno altri dettagli a livello tecnico e l’immediatezza e l’originalità del gameplay riportavano la bilancia in equilibrio. Go Vacation sembra piuttosto un mix di idee vincenti ma realizzate in modo confuso, come se la prerogativa fosse offrire il più possibile nel minor tempo a disposizione: difficile non notare quindi una certa superficialità nella realizzazione.
Salto temporale, Go Vacation e il livello tecnico
Sia chiara una cosa: Go Vacation non è un brutto gioco, quanto un titolo prelevato dal 2011, agghindato un pochino e rilanciato sul mercato a un prezzo non troppo concorrenziale. I bambini comunque si divertiranno un mondo, e qualche serata in famiglia sarà decisamente allietata dalla sue presenza. C’è da aggiungere che adesso il supporto all’HD Rumble e la portabilità costituiscono due valori aggiunti degni di considerazione, soprattutto il secondo: partire per le vacanze e portarsi dietro il titolo offre qualche ora in allegria nei posti più impensati, per uno fruizione del prodotto a tutto tondo.
D’altra parte, come potremmo mai giudicare accettabile il livello tecnico della produzione? Se è vero che la grafica non è tutto, varrà anche il detto che anche l’occhio vuole la sua parte: e nel 2018 riproporre un simile livello di dettaglio poligonale, una carenza quasi assoluta degli elementi a schermo e un aliasing così vistoso non è una grande mossa. Nintendo Switch a livello tecnico è una console più che decente, e l’operazione di restauro di Go Vacation poteva essere condotta molto meglio di così, magari avendo più tempo a disposizione o voglia di dedicarsi ai lavori: se ciò non è stato, forse è perché anche dall’alto si crede poco al successo commerciale del prodotto.
Del resto la stessa meccanica a base di Motion Control ha ormai dato ciò che aveva da dare: basti considerare che persino Mario Tennis non insiste più di tanto nel far alzare il giocatore dal divano per costringerlo a ruotare il braccio ed effettuare uno slice. Perché allora Go Vacation dovrebbe farlo per un’azione molto più improbabile come un lancio con paracadute?
- Tanti sport divertenti
- La portabilità è un valore aggiunto
- Divertente con gli amici
- Tecnicamente troppo datato
- Nessun nuovo contenuto
- Mancano attività online