L’onda lunga di Google Wave
Quando la vacca grassa viene munta c’è bisogno di dare fondo a tutte le forze di cui il fattore dispone, ma se la vacca è unica ed i fattori sono diversi, cosa accade alle mammelle della povera malcapitata? E’ quello che sta succedendo in questi anni ai social network di stanza in rete: aperture, veloce ascesa, boom vero e proprio e poi chi se ne ricorda più? Questo, lo sanno anche i bambini di due anni, è il momento di Facebook in Europa (in Italia va a gonfie vele) e di Twitter nel resto del mondo (anche noi abbiamo tappezzato il nuovo sito con richiami ai suddetti social network perchè ormai se non ci sei sei sostanzialmente out), ma per il futuro la grande G non poteva restare fuori da un mercato in costante sviluppo e dall’incalcolabile possibilità di profitto.
Il nuovo servizio, a cui l’azienda di Mountan View – non paga di avere ormai il quasi monopolio delle ricerche online, delle inserzioni pubblicitarie e, non da ultimo, della cultura del futuro con la biblioteca online più grande del web (a cui ha fatto seguito la nuova attività da editore con circa 2 milioni di testi da stampare) – ha lavorato nell’ultimo periodo si chiama Google Wave e promette di essere la nuova tendenza per i prossimi anni.
Il servizio non ha nulla di straordinario: riesce a fondere in maniera ottimale le funzioni di MSN (di messaggistica istantanea con testi elaborati, emoticons, multichat, foto etc..), con quelle di Facebook (relativamente ai gruppi ed ai contenuti multimediali), passando per la gestione delle email, alla possibilità di videoconferenze per concentrarsi in definitiva nel campo degli strumenti per “l’ufficio” con la definizione che Google ne dà di utile piattaforma per il progetto collaborativo online (in parole povere un luogo di lavoro virtuale a cui connettersi e nel quale potere interagire tramite le diverse possibilità di strumenti multimediali: audio, video, testo, immagini), senza, ovviamente, dimenticare il ‘divertimento’, con la possibilità di reperire applicazioni videoludiche da condividere con i propri contatti.
E’ inutile dire che al solo pensiero di un nuovo prodotto Google gli utenti del web sono letteralmente impazziti e la domanda del nuovo servizio è salita alle stelle, ma tale entusiasmo è tuttavia da imputare soprattutto alla tecnica – non nuova per Google che la ha utilizzata a suo tempo per la ‘Google Mail’ – di conferire al prodotto un’aura di ‘esclusività’ con l’accettazione per la fase iniziale di soli 100 mila tester raggiunti con una tecnica che rende gli utenti tanto più desiderosi di utilizzare il nuovo servizio quanto più è difficile accedervi: non solo il servizio accetta un tetto massimo di 100 mila utenti (mascherati sotto il nome di tester, ma il sistema funziona perfettamente) ma per entrare a far parte del ‘club’ bisogna essere invitati dai primi fortunati utenti che possiedono a loro volta un ‘carnet di 8 inviti’ ciascuno. Lasciamo immaginare quale possa essere la reazione dei milioni di utenti della rete che in queste ore stanno facendo carte false (o dovremmo dire bit falsi?) per accedere al nuovo Goole Wave tanto che, nelle ultime ore, c’è chi ha avuto il coraggio di mettere in vendita inviti su ebay al prezzo stratosferico di 103 dollari, per un servizio che lo ricordiamo, ancora acerbo, sarà aperto a tutti nel giro di qualche mese.