Hands on – Kerbal Space Program 2

A circa 8 anni dal primo titolo, oggi parte ufficialmente la nuova missione spaziale per la razza aliena dei Kerbal con il rilascio in Early Access di Kerbal Space Program 2. Il neonato team Intercept Games, composto dai developers Squad, ed ex-membri di Star Theory, questa volta ha alle spalle il publisher Private Division, una sezione di Take-Two Interactive creata appositamente dal colosso per sostenere progetti di medie dimensioni.

Nel corso dei suoi anni di sviluppo Kerbal Space Program è riuscito a imporsi come il simulatore di missioni spaziali più completo e appagante dell’ultimo decennio, ma la strada è stata molto ardua e burrascosa. Cosa sarà cambiato quindi con questa prima apparizione di Kerbal Space Program 2 sugli store digitali PC?

Rotta di collisione

Kerbal Space Program 2 allo stato attuale non è altro che una gigantesca demo a pagamento dove potremmo sbizzarrirci nell’ideare e lanciare navi in orbita senza una reale meta. Il nuovo sistema a blueprint facilita la disposizione delle parti sul nostro razzo o veicolo, inoltre è ora possibile anche modificare il colore e personalizzare alcuni componenti. L’intrinseca complessità nella costruzione di una nave spaziale che possa sostenere forze, temperature, e gravità stellari restano inalterate, con forse la mancanza di alcune features che i giocatori del primo titolo già fruiscono grazie all’infinito mondo delle Mod create dalla community stessa.

La cura riposta nella presentazione di Kerbal Space Program 2 renderà felice chiunque non voglia avvicinarsi al mondo delle simulazioni a causa della loro ripida barriera d’apprendimento. A guidarci nelle varie sezioni di costruzione e manovre spaziali ci penserà la voce di P.A.I.G.E., una simpatica intelligenza artificiale, mentre dei semplici tutorial animati ci accompagneranno nelle varie fasi dell’addestramento.

Il nuovo modello di fisica, e la gran mole d’aggiunte nel comparto componenti per costruire il nostro razzo, cozza con la mancanza di una corretta ottimizzazione, riuscendo a mettere a dura prova anche configurazioni PC di fascia alta.

Le sezioni di volo sono state semplificate, grazie a nuovi strumenti che misurano fattori e influenze atmosferiche, oltre che una bussola in volo per determinare l’orientamento e la direzione del nostro razzo. Ritorna il calcolatore di traiettoria per eseguire manovre d’entrata e uscita dalle orbite dei vari pianeti, il tutto con un UI più accattivante e di chiara lettura, anche se con qualche bug nell’interazione con alcune icone.

Ri-pianificare la rotta

Questa prima versione di Kerbal Space Program 2 non offre molto altro in termini d’esperienza, non solo simulativa, ma di contenuti veri e propri. La mancanza di un set missioni strutturate rende poco chiara la presenza di un tutorial che paradossalmente termina per coprire solo le basi, rendendo per i neofiti ancora più frustrante la comprensione delle mille variabili avanzate da tenere in conto in fase di costruzione.

In queste prime battute anche l’esperienza per i più navigati non è comunque particolarmente esaltante, se paragonata a quella offerta oggi dal primo capitolo, con problemi di calcolo dei valori Delta-V degli strumenti, e l’assoluta mancanza di una fisica che gestisca i surriscaldamenti sugli scafi in entrata alle atmosfere planetarie.

Non solo Intercept Games è però a conoscenza di queste problematiche e mancanze, ma il team ha ben chiarito da tempo che la strada per il completamento di Kerbal Space Program 2 sarà lunga. La roadmap è chiara, ma non sono ancora stati definiti i periodi indicativi per l’arrivo delle features che potrebbero rendere il titolo un must-have per gli amanti dello spazio.

La corsa alla scienza, con quindi obbiettivi strutturati, l’esplorazione stellare con l’aggiunta di nuovi astri da esplorare -e persino da colonizzare-, e l’agognata modalità multiplayer sembrano ancora distanti anni luce. E se le polemiche possono apparire sterili, il quesito che sta divampando nelle discussioni su Kerbal Space Program 2 resta solo uno: La presenza di un pubblisher nelle fasi iniziali non avrebbe dovuto migliorare l’esperienza al lancio?

Impressioni finali

I primi mesi di sviluppo dell’originale Kerbal Space Program hanno messo a dura prova la fiducia e le speranze di chi aveva dato al team Squad il beneficio del dubbio, e il proprio denaro, ma col tempo il progetto ha pienamente rispettato le aspettative, raccogliendo persino i favori della European Space Agency.

Il costo d’entrata per prendere parte alle nuove -dis-avventure della razza Kerbal potrebbe dissuadere molti. Le pessime performance e la mancanza attuale di contenuti non distoglie la produzione dall’ombra degli Early Access, quindi l’arrivo di una vera demo gratuita potrebbe aiutare i più a fare una scelta verso un possibile acquisto.

Gli amanti dello spazio invece possono già saggiare con mano il lavoro svolto da Intercept Games su Kerbal Space Program 2 fino a questo punto, e prendere parte nel processo che potrebbe portare la nuova fatica di Intercept Games a ridefinire nuovamente lo standard per i titoli simulativi spaziali, e anche un po’ demenziali.

Bernardo Andres Carvallo Herrera
Bernardo Andres Carvallo Herrera
La "cultura" videoludica non è solo una passione, è un costrutto radicato che nasce e si dipana nella vita di ogni persona che viene a contatto con uno schermo. Amo i fatti, cerco sempre una corretta soluzione, e penso che solo il tempo possa giudicare i nostri sforzi. Il miglior videogioco è quello che vorremmo consigliare.

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