Il Vicepresidente del CSM Nicola Mancino ritiene non ci fossero condizioni legittimanti per la custodia cautelare di Sandra Lonardo

Il Vicepresidente del CSM Nicola Mancino dichiara a Napoli, durante la cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario, che le condizioni legittimanti la custodia cautelare non fossero presenti nel caso degli arresti domiciliari alla signora Lonardo in Mastella.

Arresti domiciliari Lonardo

Alla fine aveva ragione il Clemente Nazionale. L’ex Guardasigilli, ormai causa della caduta del governo Prodi, aveva fatto fuoco e fiamme alla notizia della richiesta di custodia cautelare emessa nei confronti della moglie Sandra Lonardo, presidente del Consiglio Regionale della Campania. Il Sen. Mastella, infatti, a seguito dei provvedimenti presi nei confronti della moglie per tentata concussione ai danni del direttore generale dell’Ospedale di Caserta, aveva denunciato a gran voce la politicizzazione di una piccola parte della magistratura e le scorrettezze di alcuni magistrati che facevano del proprio ruolo un’arma politica.

Quel che è certo è che Mastella ha sempre dichiarato di avere fiducia nella magistratura, ma aveva molti dubbi sulla “giustizia ad orologeria” ed era in buona sostanza questo il contenuto del suo discorso alla Camera dei Deputati, durante il quale l’ex Ministro si era chiesto come era possibile che gli indagati per mafia fossero a piede libero in attesa di processo, mentre la moglie di un ministro veniva resa destinataria di un provvedimento di custodia cautelare senza essere ascoltata e per un reato francamente risibile, soprattutto in virtù del fatto che le raccomandazioni/nomine sono un fattore endemico per l’Italia.

Tutti avevano additato il Sen. Mastella come un traditore, tutti avevano detto che il ruolo della magistratura è sacro, ma oggi il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola Mancino, primo togato al vertice del CSM (ricordiamo che il Presidente della Repubblica è di diritto Presidente del CSM), ha dichiarato a Napoli, durante la cerimonia d’apertura dell’anno giudiziario: “Personalmente – riferendosi al caso Lonardo – ritengo che non ci fossero quelle condizioni che legittimano la custodia cautelare” sulla medesima posizione anche il sottosegretario alla Giustizia ed ex Presidente del Tribunale di Roma che ha definito l’arresto della Lonardo semplicemente “inconcepibile”.

Qui invero non siamo in presenza della casta che protegge se stessa, ma dei vertici della magistratura che prima chiedono il rispetto del potere giudiziario e poi criticano pubblicamente l’operato di alcuni magistrati, che a questo punto sembrano essere stati giustamente criticati anche da chi ha subito quegli atti e li ha quindi definiti “giustizia ad orologeria”.

Ora è impossibile pensare che anche queste opinioni siano opinioni politiche, sia per l’alto ruolo istituzionale ricoperto dal vicepresidente Mancino, sia per la vicinanza politica sicuramente non ascrivibile al centro-destra. Immagino che in molti a questo punto stiano pensando: guardiamo alla sostanza e non alla forma, insomma se la signora e gli altri sono colpevoli che vadano in galera; forse questa è una posizione giusta, ma se la forma viene rispettata per alcuni, la ragione e una sana democrazia preescriverebbero che venisse rispettata per tutti. A fortiori ratione quando, da un provvedimento simile, che rischia di risultare anche illegittimo, dipende la vita politica di un governo.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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