Netflix, al via il blocco della condivisione. Come continuare a condividere il proprio account in sicurezza

Come abbiamo più volte segnalato nei nostri articoli, l’attuale settore delle piattaforme di streaming online è stato già investito da una serie di aumenti anche molto importanti. A partire dal 15 Settembre 2022, ad esempio, il prezzo dell’abbonamento Prime mensile è aumentato da 3,99€ a 4,99€ al mese, mentre quello dell’abbonamento Prime annuale, da 36,00€ a 49,90€ all’anno.

Netflix, che aveva già aumentato il costo dell’abbonamento top a 17,99 euro mensili, non ha annunciato nuovi aumenti (anzi a breve introdurrà un nuovo tipo di abbonamento entry level più economico, a 5,99 euro ma con pubblicità) ma farà pagare di più gli utenti che condividono il proprio abbonamento con altre persone.

I rincari degli ultimi anni, infatti, hanno spinto sempre più persone a cercare alternative nell’account sharing e, sebbene come abbiamo detto, alcune compagnie come Netflix stiano provando a rendere meno conveniente tale pratica, dubitiamo che il fenomeno si ridurrà in futuro, anche perchè è proprio grazie alla condivisione (per anni favorita da Netflix stessa) che le piattaforme hanno avuto una diffusione così capillare e rapida nel nostro paese.

Cos’è la condivisione account?

Condividere un account vuol dire utilizzare uno stesso account pagante su più dispositivi, appartenenti a soggetti diversi. Condividere un account per servizi come Netflix, Spotify o Amazon Prime può portare a un risparmio economico davvero notevole per le persone coinvolte. In sostanza, invece di dover pagare il proprio abbonamento da soli, ciascuno può dividere il costo di un unico account con due o più persone (con Netflix fino a 4 persone) ammortizzando il costo dello stesso.

Quasi tutte le piattaforme inoltre, permettono di creare account utente separati dall’unico account master (o pagante), in modo che ciascuno dei condividenti possa conservare le proprie playlist, le proprie raccomandazioni, la propria lista di film preferiti e le proprie preferenze di lingua, sub ecc.

Netflix, condivisione gratuita solo per familiari e coinquilini

Come abbiamo detto a partire da marzo 2023, Netflix non consentirà più la condivisione gratuita dell’account con utenti all’esterno della propria rete domestica. Questo vuol dire che mentre si potrà condividere gratuitamente un abbonamento con i propri coinquilini o familiari che vivono sotto lo stesso tetto, non sarà più possibile farlo con amici esterni alla propria rete.

Netflix a partire da Marzo (presumibilmente, i piani continuano a cambiare continuamente) comincerà ad effettuare una serie di controlli sugli indirizzi IP e gli ID dei dispositivi per verificare se i diversi apparati collegati all’account pagante si connettono dalla stessa rete. A tutti i dispositivi dell’account verrà inoltre chiesto di effettuare una connessione ogni 31 giorni da questa rete. Quest’ultimo aspetto è stato fortemente criticato dagli utenti e recentemente la compagnia lo ha espunto dalla FAQ del nuovo servizio di condivisione, segno che anche in Netflix non sono ancora certi sulla strada da intraprendere. La nuova procedura, comunque, qualunque essa sia, dovrà consentire a Netflix di certificare che i diversi dispositivi appartengono allo stesso nucleo familiare/domestico e quindi a garantirne la connessione.

Condivisione fuori dalla rete domestica

Coloro che intendono continuare a condividere il proprio abbonamento con soggetti non conviventi potranno continuare a farlo, ma con un sovrapprezzo.

Netflix non ha ancora comunicato il sovrapprezzo che occorrerà pagare per poter continuare a condividere il proprio abbonamento fuori dalla rete domestica, ma se le indiscrezioni che arrivano dal Sud America, dove il servizio è già stato introdotto in via sperimentale per alcuni utenti, dovessero essere confermate anche per l’Italia, si tratterebbe di un incremento di circa il 25%, il che porterebbe il costo mensile dell’account premium a 22,5 euro.

Condivisione in totale sicurezza: Sharesub

Se disponete di un gruppo di amici fidati, quindi, potete facilmente regolarizzare la vostra posizione pagando il sovrapprezzo, ma chi invece preferisce evitare di mettere a rischio il suo account può utilizzare una delle tante piattaforme di sharing, come ad esempio Sharesub, che permettono di condividere gli account tra utenti che non si conoscono tra loro in totale sicurezza, lasciando che sia la piattaforma a gestire il pagamento dell’account condiviso.

Un account di condivisione dei servizi è un tipo di account che consente a più persone di condividere l’accesso a un servizio o a un abbonamento. Può trattarsi di servizi di streaming, abbonamenti software o servizi di archiviazione online, oppure gaming o addirittura servizi di informazione, come riviste o quotidiani che prevedono la sottoscrizione di un abbonamento.

Non solo Netflix: Youtube Premium, Spotify e Amazon Prime

Naturalmente servizi come Sharesub consentono di convidere non soltanto un account Netflix, ma anche quelli di altre piattaforme, come ad esempio Prime Video.

Amazon Prime infatti, offre una funzione chiamata “Condivisione dell’abbonamento Amazon Prime” che consente agli utenti di condividere i benefici del proprio abbonamento con un’altra persona. Con questa funzione, è possibile condividere la spedizione gratuita, l’accesso a contenuti come film, serie TV e musica, nonché le offerte esclusive con un’altra persona della famiglia che vive nella stessa casa. Stesso discorso per Spotify, Disney+ e tanti altri servizi in abbonamento.

Un trend inarrestabile

Come abbiamo visto, con il proliferare delle piattaforme online e il loro prezzo che sale continuamente, condividere è diventata quasi una necessità. Per farlo fuori dalla propria rete, però occorre muoversi con cautela tenendo sempre a mente che la condivisione delle proprie credenziali, soprattutto quando di mezzo ci sono mezzi di pagamento online, non è mai una operazione da sottovalutare. Servizi come Sharesub possono aiutare gli utenti a risparmiare e questo non può farci che piacere.

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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