Yoo-ho-yoo-ho la vita da pirata non fa per me!
One Piece: World Seeker è stato annunciato come il primo open-world dell’anime, con una serie di ottime idee sulla carta, parliamo d’altronde di uno dei manga/anime più longevi e presenti ancora oggi sul mercato. Purtroppo i buoni propositi a volte non bastano e questo ne è proprio il caso, difatti le idee pensate dal team di sviluppo non si combinano bene insieme, riducendo sensibilmente la qualità dell’esperienza di gioco.
Nonostante il gioco non possa piacere a tutti, potrebbe essere uno di quei titoli che i fan di lungo corso attendono e potrebbero divertirsi nel giocarlo. Tra le altre cose sono presenti le basi che ci porterà ad un sequel migliore (ci auguriamo).
Un inizio inaspettato…
One Piece: World Seeker si svolge a Jail Island, un luogo non facente parte della serie canonica del mondo creato dal mangaka Eiichiro Oda. Il tutto avviene dopo la morta del Capo dell’Isola, tramutando il luogo (dal nome poco amichevole) in un posto con un fragile equilibrio politico ed economico. Senza dimenticare il conflitto tra la Marina e coloro che sono contrari al loro dominio. Ovviamente, i Pirati di Cappello di Paglia si troveranno in mezzo a queste disavventure.
Si può fare di più
Durante l’intera avventura controllerete solo Luffy, lasciando ai restanti membri della ciurma il poco originale compito di comparse e quest-givers. Questo aspetto è in qualche modo deludente, in quanto i pittoreschi Pirati che accompagnano il Ragazzo di Gomma sono interessanti da utilizzare dall’eccentrico scheletro Brook al potente Franky, senza dimenticare i “veterani” Sanji e Zoro.
Il concetto di Mondo Aperto è presente in One Piece: World Seeker, purtroppo però ci siamo scontrati con un mondo di gioco quasi deserto, l’assenza di vita rende tutto un po’ monotono, anche se riuscirete a godere di interessanti panorami. Ed è proprio in questi attimi che il gioco vi farà sentire come dei veri e propri avventurieri.
Abilità
Progredendo nel gioco vi verranno donati dei skill points, oggetti in grado di migliorare le abilità Gum-Gum di Cappello di Paglia, alcune vi permetteranno di coprire larghe distanze durante l’esplorazione, a piedi la cosa diventa un pochino noiosa. In questi momenti dobbiamo ammettere che controllare Luffy ci è piaciuto moltissimo, tanto da ricordarci (alla lontana) il nostro caro Spidey.
Combat System
In questo aspetto One Piece: World Seeker soffre maggiormente. Difatti il combattimento è noioso e vi farà perdere interesse in poco meno di un paio d’ore. Il nostro eroe ha più o meno le stesse combo che creeranno in voi quella terribile sensazione di “more of the same”, portando alla noia abbastanza in fretta. Nonostante ciò l’Intelligenza dei Nemici è ben studiata, lontano dagli standard attuali, ma in grado di mettervi in difficoltà, spesso saranno in grado di portarvi alla morte. Aspetto meno bello sono le lunghe attese durante le schermate di caricamento, cosa che rende il tutto a dir poco frustrante.
Il tutto è reso ancor più difficile dal fatto che per combattere esistano principalmente due meccaniche, attacco e schivata. A dirla tutta non sono nemmeno combinate bene. Una volta terminata la combo del nostro eroe avrete una sola possibilità, staccare le dita dal tasto di attacco, fatto ciò, resterete per qualche breve attimo immobile e alla mercè degli attacchi avversari. Di conseguenza pensiamo che persino la difficoltà sarebbe stata perfezionata se ci fosse permesso di schivare mentre attacchiamo (visto che dovrete andare incontro a scontri con nemici multipli), l’esperienza di gioco avrebbe subito un sensibile miglioramento.
Quest
Le quest sono sparse in tutto il mondo di One Piece: World Seeker. Vogliamo tranquillizzarvi, non ce ne sono una quantità infinitesimale che potrebbero portare allo sconforto, anzi ne avrete per intrattenervi per un buon numero di ore. Queste missioni saranno inoltre poco interessanti, il che è spiacevole. Persino le sotto-trame presenti non spiccano per originalità ed interesse. Uno degli aspetti che ho trovato positivi è la caccia ai collezionabili, che in qualche modo mi ha incoraggiato ad esplorare la mappa, anche se si tratta di un divertimento che non dura a lungo.
L’importanza dei legami
Durante la nostra avventura avremo modo di relazionarci con fazioni e personaggi differenti all’interno dell’Isola, anche se nessuno di essi sembra essere particolarmente significativo. Inoltre potrete interagire con i vari membri della ciurma di Cappello di Paglia in varie maniere. Basti pensare ai carpentieri Usopp e Franky o a Sanji il cuoco, in grado di preparare utilissimi pasti. Tutto questo sembra interessante più di quanto non lo sia. Gli stessi oggetti all’interno dell’inventario hanno pochissima importanza.
Commento Finale
One Piece: World Seeker è un tentativo encomiabile di portare un famoso anime all’interno di un open-world. Nonostante non raggiunga la grandezza di altri giochi similari, presenta una serie di interessanti idee che potranno essere utilizzate per un eventuale sequel. Se siete fan della serie creata da Eiichiro Oda, il titolo sarà in grado di intrattenervi, sorvolando sulle meccaniche un po’ legnose del combat system e del mondo di gioco (poco) vivace.
Purtroppo, World Seeker si aggiunge alla lista dei giochi con licenza che non hanno sprigionato il potenziale che avevano.
- - Prison Island è un bel posto da esplorare
- - C'è molto da vedere e soprattutto da fare
- - Storia davvero niente male
- - L'atmosfera di One Piece è riprodotta in maniera autentica
- - Gli obiettivi di missione possono essere troppo vaghi
- - Combat System un po' deludente
- - Alla lunga può risultare ripetitivo