Ospedale San Filippo Neri: Webcam nell’incubatrice per stare vicini ai neonati

All’ospedale San Filippo Neri è partita la sperimentazione di Webcam consultabili a distanza che riprendono il proprio bambino all’interno dell’incubatrice.

Webcam in ospedale

Sarà capitato anche ai più giovani tra di noi sentire per bocca di un conoscente, di un amico o di un parente che un bambino appena nato è costretto a vivere per i primi giorni di vita in un’incubatrice. In alcuni casi poi, i giorni non sono pochi ma possono diventare settimane o anche mesi, in questi casi le famiglie, oltre alla difficile situazione psicologica appesantita dalla normale preoccupazione per la salute del neonato, affrontano quotidianamente viaggi verso l’ospedale in cui sono ricoverati i bambini per fare loro visita.

La situazione sembra piuttosto normale quando si ci trova in grossi centri urbani dove gli ospedali sono distribuiti in modo ottimale sul territorio e per raggiungerli, nella maggior parte dei casi non si devono affrontare viaggi “importanti”, ma quando passiamo a trattare di gravidanze portate a termine da famiglie che vivono lontani dai centri abitati principali, nel caso di un ricovero del neonato in incubatrice per giorni e giorni espone quelle famiglie ad estenuanti viaggi e disagi considerevoli.

Per ovviare a queste situazioni e facilitare il superamento del disagio che la famiglia è costretta a vivere in questa situazione, all’Ospedale San Filippo Neri di Roma è partita la sperimentazione dell’applicazione di una tecnologia semplicissima all’interno delle incubatrici: la Webcam.

Con una Webcam che riprende le immagini del neonato all’interno dell’incubatrice, infatti, le famiglie, attraverso una password univoca che viene loro consegnata a seguito della registrazione presso la struttura ospedaliera, possono vedere il proprio bambino da casa direttamente sul monitor del computer e stargli vicino in qualsiasi momento della giornata.

Il Primario del reparto che ha messo in campo il progetto, denominato “Nati oggi. Insieme per la vita”, ha spiegato il senso dell’intero progetto con queste parole: “il ricovero del proprio figlio subito dopo la nascita in un reparto di terapia intensiva neo-natale è causa di ansie e gravi disagi psico-sociali ai genitori e familiari; poter veder direttamente da casa i progressi del proprio bambino, attraverso gli strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione, può aiutare le famiglie a vivere con maggiore serenità questo evento angoscioso”.

Insomma una tecnologia semplice che in questo caso è in grado di fornire notevoli benefici alle famiglie che vivono un disagio grave quale è la cagionevole salute di un bambino appena nato, non essendo una tecnologia difficile da realizzare ci auguriamo pertanto che il progetto possa velocemente estendersi in tutti gli ospedali italiani.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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